75 anni fa!
“Era il 23 giugno 1946 quando il conte Geoffroy Aspromont-Linden, per il Belgio, ed il Conte Secco Suardo, per l'Italia, firmavano il “Protocollo d'intesa” - denominato anche “accordo uomini contro carbone”, per il trasferimento di 50 mila lavoratori italiani nelle miniere belghe.
Da questo “Protocollo” derivava l’ingente flusso di risorse umane dalle verdi Valli del Natisone verso le grigie lande della Vallonia belga che avrebbe segnato l’inizio del tracollo demografico ed identitario di questa comunità. Non va, inoltre, dimenticato che al processo migratorio in uscita è corrisposto, in entrata, per lunghi anni, un’ingente afflusso di denaro - le rimesse - che hanno garantito la sopravvivenza di quella parte della comunità - anziani e bambini - rimasta in loco.”
E’ con questa breve premessa che l’associazione” Slavia Friulana nel mondo” si rivolge ai rappresentanti delle Istituzioni per ricordare quel drammatico episodio della storia italiana, friulana e valligiana.
Ma, in considerazione della particolarità del momento (pandemia, vacanze scolastiche) la ricorrenza del 75° anniversario di quell’Accordo rischia di essere relegata nel dimenticatoio della coscienza civile dei nostri cittadini.
“Per questo” - prosegue l’appello a firma del Presidente Dino Chiabai - “certo della sensibilità sociale e della consapevolezza del dover ricordare tale fondamentale capitolo della nostra storia, mi permetto di invitare i rappresentanti delle Istituzioni a ricordare, nelle modalità che riterranno più opportune, questo tragico momento ed i sacrifici in vite umane che ha comportato.
Per quanto riguarda la Scuola, mi permetto di proporre di dedicare, alla ripresa dell’anno scolastico, una giornata di riflessione sull’argomento, assicurando sin d’ora la piena collaborazione della nostra associazione, anche con la messa a disposizione di una adeguata documentazione.”
ASSOCIAZIONE SLAVIA FRIULANA NEL MONDO