Presentazione della prima “Antologia della lingua nediška”

ALCUNI APPUNTAMENTI DA NON MANCARE
Venerdì 20 aprile, ore 20,00
Sala consigliare Comune di Pulfero
Presentazione della prima “Antologia della lingua nediška” e del C.D. “Naša nediška šuola”:
due importanti realizzazioni in lingua locale promosse dalle Amministrazioni comunali di Drenchia, Grimacco, Pulfero, San Leonardo e San Pietro al Natisone, con finanziamento regionale e sostegno organizzativo dell’Istituto Slavia Viva e del Circolo culturale Jacopo Stellini.

L’Antologia che raccoglie gli scritti di ben 12 autori (Onesti Renzo, Succaglia Magda, Gubana Giovanni, Chiabudini Ilde, Cencig Guerrino, Charpentier Chantal, Specogna Ruben, Rossi Giovanni, Droli Marino, Dugaro Liana, Zorza Sandro e Nino Specogna) nonché numerosi racconti della tradizione popolare locale, costituisce un passo importante nel progetto di riconoscimento di una dignità anche letteraria alla lingua materna della Slavia friulana, una formazione sociale collocata per secoli al confine tra sistemi statali non solo diversi ma anche, a lungo, contrapposti. Proprio per questo, il nediško - originale espressione di un vissuto specifico, che ha prodotto una storia inconfondibile, tradizioni culturali originali e strutture istituzionali autonome - costituisce l’esplicitazione più evidente e verificabile di “una nazione diversa e separata dal Friuli”. Inspiegabilmente, questo gioiello etnico-linguistico, è stato a lungo avversato dai mutevoli e contrapposti nazionalismi: anche nell’era della Repubblica fondata sul pluralismo sociale e culturale e che predica il rispetto delle minoranze linguistiche.

Non è stato un impegno di poco conto di quanti hanno creduto, nel corso dell’ultimo decennio, alla possibilità di restituire alla comunità della Slavia la dignità di popolo autonomo ed originale.

“Il lavoro che qui viene presentato” - afferma Mirko Clavora, assessore alla Cultura del Comune di Pulfero - “costituisce solo il primo, convinto passo verso un recupero generalizzato della principale caratteristica di un popolo: la sua lingua. E’ uno stimolo al superamento delle paure, reticenze, complessi di inferiorità e freni di ogni tipo e natura, indotti da una politica che ha rischiato di annullare questo straordinario mezzo di espressione che caratterizza e definisce il nostro Essere. Infine - conclude Clavora - l’Antologia diventa un invito rivolto ai tanti cittadini della Slavia che non osano uscire allo scoperto e rendere nota la loro produzione in lingua nediška.

Il C.D. “Naša nediška šuola”, altro tassello del Progetto promosso dalle cinque Amministrazioni valligiane e registrato assieme ai bambini delle scuole dell’infanzia dell’Istituto comprensivo Dante Alighieri di San Pietro al Natisone, rappresenta un interessante tentativo di armonizzazione del canto popolare e d’autore con la musica moderna. Questo stimolante esperimento ha visto come protagonisti il coretto delle scuole primarie statali di San Leonardo e San Pietro, le maestre delle primarie stesse, Simone e Luca Clinaz per gli arrangiamenti in chiave rock e Giuseppe Chiabudini quale direttore del coro dei bambini. Simpatica la copertina curata da Sergio Metus.

Al termine della presentazione, una copia dell’Antologia verrà offerta a tutti i presenti.

PARTECIPATE PARTECIPATE PARTECIPATE PARTECIPATE PARTECIPATE

Associazione “Pro Biacis c/° Casa Raccaro, Biacis - Pulfero



Nell’ambito della manifestazione “PULFERO INCANTA 2018” che avrà come punto qualificante l’inaugurazione della definitiva collocazione della storica “Lastra della Banca di Antro”, conosciuta anche come “Lastra di Biacis” - in programma alle ore 16.00 dello stesso giorno - l’Associazione Pro Biacis presenta la Mostra

SLAVIA FRIULANA: UNA TERRA DA SCOPRIRE

che illustra sinteticamente, secoli di storia di questa particolare comunità ai confini tra due mondi. Allestita presso la Casa Raccaro di Biacis, la Mostra verrà inaugurata

sabato 21 aprile 2018 alle ore 16,30

e rimarrà aperta dalle ore 10,30 alle ore 17.00 ogni domenica e nei giorni festivi fino al 3 giugno 2018.

Ingresso libero

C.I.P. Associazione “Pro Biacis”, c/° Casa Raccaro – Biacis - Pulfero





Monumenti e memorie. Sapete, o Slavi, (ma questo in gran parte è colpa vostra) cosa di questi è successo?
….. I tigli secolari, spariti. E le Lastre di Antro e di Merso e delle Vicinie, spezzate o disperse o ricoverate per carità nei cortili delle osterie. Volete anche sapere dove sono andati a finire i documenti della vostra storia? Ve lo dirò io!

….. Nei lunghi anni del servaggio austriaco, sul caminetto, a riscaldare i piedi impuri della ganza di qualche I. R. Commissario. Poi nel 1866 sottratti e venduti ai salumai di Cormons e di Gorizia. Finalmente gli ultimi avanzi, caricati su una carretta e sparsi sul nudo suolo in una soffitta del Palazzo degli Uffici di Cividale, ove giacciono aperti al vento, alla pioggia, a tutti!

Avv. Carlo Podrecca
Slavia italiana, 1884

E oggi?



La “Lastra” di Biacis è un patrimonio culturale prezioso, un emblema per le Valli del Natisone.
La sua immagine campeggia, in mosaico multicolore, sulla facciata della scuola media di San Pietro. Secondo i racconti tramandati dagli anziani era la tavola di pietra attorno a cui si riunivano i capifamiglia per prendere le decisioni riguardanti la comunità, nei secoli dell’autonomia amministrativa e giudiziaria delle Valli. In realtà il suo valore documentario consiste nei misteriosi segni incisi sull’intera superficie in epoca preistorica dai “sacerdoti” di allora, che pensavano così di mettersi in contatto con le divinità a cui chiedere aiuto e protezione, perché la vita dei piccoli gruppi di cacciatori e raccoglitori, come quelli del Riparo Biarzo, era certo difficoltosa e piena di pericoli. Sono identificabili sulla Lastra croci precristiane, archi, frecce e altri simboli di non facile interpretazione. Incerta la collocazione temporale della tria: simbolo celtico (ma ne esistono anche di risalenti alla preistoria in varie parti del mondo) o medievale, quando la vicina Grotta era rifugio di pellegrini che si recavano in Terrasanta? In questo caso rappresenterebbe la triplice cinta muraria della città di Gerusalemme.







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