Apologia di Hrabar
Associazione culturale e socio-assistenziale “Tarcetta”
Istituto Slavia Viva
presentazione di una interessantissima pubblicazione di Marino Droli
sulla lingua della Slavia friulana
sabato 16 novembre 2013
Sala polifunzionale - Tarcetta di PULFERO
Un interessante punto di vista che fa giustizia della scorretta riduzione
dell'espressione linguistica di queste terre - trasmessa da secoli, da generazione in generazione - a rango di marginale ed insignificante dialetto.
C O M U N I C A T O
La sinergia operativa tra l’Associazione culturale e socio-assistenziale “Tarcetta” e l’Istituto Slavia Viva sta alla base dell’ennesimo prodotto di alto livello culturale: la presentazione della pubblicazione curata da Marino Droli - “Apologia di Hrabar” - che avverrà sabato 16, alle ore 16.00 presso il centro polifunzionale di Tarcetta (Pulfero).
L’autore è colonnello degli alpini in congedo - Ufficiale dal 1952 con il Battaglione Cividale, l’8° Reggimento Alpini e la Brigata “Julia” ha ricoperto importanti incarichi, anche di livello internazionale - e laureato in Lingue e Letterature Straniere (ramo Europa orientale).
L’opera, realizzata grazie all’impegno dell’associazione Identità Val Resia, il patrocinio ed il contributo dell’ Amministrazione provinciale di Udine e del Comune di Resia, analizza il famoso documento - scritto in cirillico attorno al 850 d.C. - che rappresenta uno dei primi testi che segnano la nascita di tutto il sistema linguistico slavo, originato da una stessa fonte, elaborata dai santi Cirillo e Metodio. Da questa unica fonte si sono dipartite, diversificandosi, come singoli corsi d’acqua, grandi e piccoli, distinte espressioni linguistiche che hanno assunto pari dignità ed autonomia.
Con questa sua fatica, Marino Droli restituisce, quindi, alla lingua vernacolare usata dalle popolazioni della Slavia friulana la dignità di “lingua”, liberandola dalla sua riduzione a “dialetto” di un’altra lingua, comunque storicamente estranea al vissuto quotidiano della comunità.
Senza negare le evidenti affinità con l’espressione linguistica ufficializzata oltreconfine, ma che riflette altri, diversi modi che ha quella nazione di relazionarsi con il proprio territorio, la propria storia, la propria coscienza identitaria, il proprio sistema istituzionale, ecc… questo importante contributo alla ricerca consente di dare un senso reale alla scommessa di promuovere la rinascita della Slavia, recuperando, rafforzando e diffondendo l’uso della lingua dei Padri, naturalmente trasmessa per secoli, da generazione in generazione.
Sabato, alla presentazione dell’ “Apologia di Hrabar”, interverranno, oltre all’autore, il presidente dell’associazione culturale e socio-assistenziale “Tarcetta” Camillo Melissa; Alberto Siega, presidente dell’associazione Identità e Tutela Val Resia; Simone Clinaz, coordinatore dell’Istituto Slavia Viva e Ferruccio Clavora che ha firmato la presentazione dell’opera.
Ferruccio clavora