Lingua materna, democrazia e sviluppo

Un evento che potrebbe cambiare il futuro della Slavia friulana
E’ stato un evento che potrebbe cambiare il futuro della Slavia friulana, il convegno su “Lingua materna, democrazia e sviluppo”, promosso dalle Amministrazioni comunali di San Pietro al Natisone, San Leonardo, Savogna, Stregna e Torreano ed il sostegno della Comunità Montana del Torre, Natisone, Collio e della Regione Friuli-Venezia Giulia.

Dopo una prima parte seminariale che ha permesso ai partecipanti di approfondire la situazione istituzionale, socio-economica, culturale e linguistica dei ladini della Val di Fassa, dei francoprovenzali della valle d’Aosta e degli occitani della valle d’Aran (Catalogna), la seconda parte del convegno ha consentito di mettere in evidenza quanto si stia già facendo - spontaneamente e grazie alla competenza ed alla dedizione di alcune insegnanti - nelle Valli del Natisone per l’insegnamento della lingua materna, il nedisko, ai bambini delle scuole elementari delle convalli di Antro e di Merso.

Il momento più atteso delle due giornate di studio è stato, però, quello della presentazione della Grammatica e del Vocabolario del prof. Nino Specogna: preziosissimo strumento ora a disposizione della Scuola del comprensorio che viene messa nelle condizioni di poter rispondere alle sfide lanciate da una parte dai processi omologanti della globalizzazione e, dall’altra, dal crescente bisogno dell’Uomo del Terzo millennio di affondare le proprie radici identitarie nella storia, nella cultura e nella lingua della sua specifica comunità.
La standing ovation che ha salutato l’intervento del prof. Specogna va considerata come il sigillo morale della comunità della Slavia sullo straordinario lavoro presentato. Il lungo e commosso applauso, tributato dal pubblico in piedi, è stato più che l’espressione di un sincero apprezzamento per il lavoro fatto: è stata la manifestazione di un senso di liberazione da una condizione di sudditanza psicologica nei confronti di altri codici linguistici, certamente più elaborati ed affinati ma ancora percepiti come estranei al comune sentire delle popolazioni della Slavia.

Dal convegno, ottimamente organizzato dai giovani dell’Istituto Slavia Viva, è emersa la necessità, per tutti i bambini delle Valli del Natisone, di un rapido superamento dell’insegnamento monolingue e dell’avvio di un progetto lungimirante di educazione bilingue - italiano-nedisko - in grado di garantire alla cittadinanza la libera scelta tra la conferma della partecipazione di queste popolazioni ai sentimenti nazionali italiani, nella fedeltà alla loro antica tradizione culturale e linguistica, e l’opzione nazionale slovena offerta dalla scuola bilingue sloveno-italiano di San Pietro al Natisone: livelli diversi di uno stesso processo di maturazione culturale ed identitaria. A questo proposito, va rilevata la sostanziale concordanza tra le posizioni emerse durante il convegno e quanto riportato nel documento messo a disposizione dei convegnisti dai docenti dell’Istituto comprensivo statale con insegnamento bilingue sloveno-italiano di San Pietro al Natisone.

E’ stata affermata la complementarietà delle due opzioni nazionali e non la loro contrapposizione. Chiariti ed esplicitati i sensi di appartenenza, caduta la pretesa delle rappresentanze totalizzanti ed assicurata la parità dei diritti di tutte le componenti, sarà possibile, individuare soluzioni condivise ai tanti problemi istituzionali, sociali ed economici che rischiano di cancellare la presenza della comunità della Slavia dal suo territorio.
Questa prospettiva dovrebbe consentire anche un uso maggiormente razionale delle risorse disponibili. In particolare, è stato fatto menzione dell’assurdità rappresentata dagli inoperosi “sportelli bilingui”. Un risparmio in questo settore - fatti salvi i diritti dei pochi che se ne servono - potrebbe liberare risorse da investire, per esempio, nell’insegnamento della lingua materna nelle scuole del territorio, quale sviluppo delle esperienze già in atto ed adeguatamente illustrate nel corso del convegno,.

Infine, un’indignata protesta è stata espressa nei confronti della scandalosa posizione che un bollettino locale - finanziato con fondi pubblici - ha assunto nei confronti della lingua materna della Comunità della Slavia, qualificandola di “sgorbio culturale e scientifico”, offendendo così l’intera comunità che, da secoli, la parla (vedi articolo a firma di J.H. pag. 8 del Dom del 15 settembre 2012).
Non è con tali sprezzanti ed intolleranti atteggiamenti che si potrà concorrere all’affermarsi di una civile convivenza ed auspicabile collaborazione tra le varie e legittime sensibilità identitarie presenti sul territorio.

Il livello qualitativo delle relazioni presentate, la buona partecipazione di pubblico, il coinvolgimento del mondo della scuola, il clima di costruttiva ricerca di soluzioni condivise alle delicate questioni affrontate con il superamento degli steccati che su questi argomenti dividevano la comunità, fanno del convegno su “Lingua materna, democrazia e sviluppo” il punto di partenza per un fase nuova della politica locale, anche per quanto riguarda questioni come quella dello Statuto della nuova Unione dei Comuni e la futura struttura istituzionale del territorio delle Convalli di Antro e di Merso.
Anche di questo va dato atto agli Amministratori che hanno sostenuto l’iniziativa.
Apprezzata la presenza del consigliere regionale Roberto Novelli e gli interventi del dott. Giuseppe Napoli, della Direzione centrale cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie nonché del Servizio corregionali all’estero e lingue minoritarie, intervenuto anche a nome dell’Assessore regionale Elio De Anna e della dott.ssa Patrizia Pavatti dell’Assessorato regionale all’Istruzione.
Da sottolineare l’attenta ed attiva presenza dei Sindaci di San Pietro al Natisone, Tiziano Manzini, di San Leonardo, Giuseppe Sibau (anche nella sua veste di Amministratore temporaneo della Comunità montana) e di Stregna Mauro Veneto nonché di numerosi consiglieri comunali, insegnanti ed operatori culturali. Importante anche la presenza dei dirigenti scolastici Oldino Cernoia e Annamaria Buttazzoni, del presidente del Consiglio d’Istituto Danilo Poci e del presidente dell’associazione autonomista friulana, prof. Marzio Strassoldo.
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