L’intollerante imbecille.
L ’Amministrazione comunale di Pulfero ha, recentemente, inaugurato la galleria fotografica dei primi cittadini che hanno guidato il Comune dal 1945 ad oggi. Alla cerimonia, seguita da un folto pubblico, hanno partecipato 4 sindaci ancora in vita: Giuseppe Chiabudini, Angelo Salvagno, Nicola Marseglia, Romano Specogna e Piergiorgio Domenis. Al termine della simpatica cerimonia, la brutta sorpresa: su alcune delle numerose macchine, parcheggiate davanti alla sala consiliare, la scritta “Bastardi”.
Le competenti autorità stanno svolgendo le indagini del caso e ci si augura che giungano rapidamente a qualche conclusione. Come è stato scritto da più parti, l’autore materiale del fatto è senz’altro un imbecille. L’Istituto Slavia Viva considera però che sarebbe un errore sottovalutare il significato politico di quelle scritte. Come interpretarle?
I destinatari del volgare insulto, sono i Sindaci celebrati nella galleria fotografica, responsabili del grave degrado socioeconomico nel quale versa oggi la locale comunità o è l’attuale maggioranza che amministra il Comune - guidata da Camillo Melissa - ed in particolare il giovane vice-sindaco, Mirko Clavora, reo di aver assunto - coerentemente con il programma che ha permesso alla Lista di imporsi nettamente alle ultime elezioni - posizioni precise sull’identità della comunità?
A tal proposito, vale la pena ricordare che Mirko Clavora è stato il promotore di un documento (approvato dal Consiglio comunale il 23 marzo scorso) che chiarisce formalmente i termini linguistico-identitari che da troppo tempo avvelenano le relazioni culturali nella Slavia; è l’autore del documento che corregge la portata auto-flagellante dell’ordine del giorno dell’ANPI sul campo di concentramento di Rab (Croazia); infine, è coordinatore dell’iniziativa avviata in questi giorni - anche per conto dei Comuni di San Pietro al Natisone, San Leonardo e Grimacco - di insegnamento della lingua madre delle locali comunità delle Valli del Natisone: il nedisko.
Come è stato suggerito da più parti, l’autore materiale del fatto è senz’altro un imbecille. Se i destinatari delle scritte ingiuriose sono gli ex-Sindaci, si tratta di un giudizio politico negativo del loro operato, comunque espresso in termini assolutamente estranei ad una corretta dialettica. Se invece, i destinatari sono gli attuali amministratori - ed in particolare Mirko Clavora - questo “imbecille” agisce nell’ambito di un pericoloso clima di intolleranza verso la lingua e la cultura locali nonché la specifica identità della Slavia non assimilabile alla nazionalità slovena. Non sono estranei a questo clima di insofferenza quanti continuano ad intervenire ripetutamente per svilire e ridicolizzare i sentimenti di appartenenza profondamente radicati nella coscienza collettiva della stragrande maggioranza dei cittadini della comunità.
Istituto Slavia Viva