Incontri ravvicinati col picchio nero

E' il momento di incontrare l'uccello più spettacolare delle nostre Valli:
il picchio nero.



Il momento è ottimo per diversi motivi.
Primo fra tutti il fatto che il fogliame non è ancora sviluppato e perciò è più facile avvistarlo anche se, data la sua selvatichezza, avvicinarlo è proprio per questo molto più difficile. Però, non essendo ancora la foglie, è più facile avvistare le impronte della sua presenza.
Il momento è buono inoltre, perchè il giorno si sta allungando, si avvicina il periodo degli amori e i picchi hanno bisogno di una dieta più abbondante, che li obbliga a una perlustrazione continua del territorio.
Da notare che il picchio nero non è solitario, infatti, spessissimo si muove e lavora in coppia, maschio-femmina.

Tre sono i modi per un suo avvistamento:
rincorrerlo, guidati dal suo canto;
scoprire una sua traccia ed attendere il suo arrivo;
affidarsi alla fortuna, girando per i boschi, nella speranza di incontrarlo.

Tutti questi modi hanno vantaggi e svantaggi.
Il primo sembra più facile, perchè il richiamo del picchio nero (però bisogna conoscerlo!) si può sentire a grandi distanze, anche fino a due chilometri in linea d'aria in condizioni ottimali.
Inseguirlo però non è semplice (eventualmente solo se risulta piuttosto vicino) anche perchè dopo un po' lui cambia zona e se ne va molto lontano e si finisce col non sentirlo più. Il verso del picchio nero mentre è in volo (un volo piuttosto alto) è un rumoroso e prolungato
kri, kri, kri... Appena si ferma inizia una specie di čjuuuk, che è il vero richiamo, ripetuto parecchie volte a intervalli di 30-40 secondi. Se uno ti dice: "Ecco questo è il verso del picchio nero", non lo dimentichi più, essendo molto caratteristico.

Il secondo modo è sicuramente più praticabile oltre che più affidabile. Abbisogna però di grande pazienza e tempo a disposizione. Anche se, con un po' di fortuna...

Il terzo metodo si affida unicamente alla fortuna. In pratica, andando a passeggiare, si mette attenzione ad individuare le traccie della sua presenza, nella speranza di adocchiarlo

Soffermiamoci un momento sul secondo metodo, che sembra il più efficace.

Camminando per i boschi, specialmente boschi di betulle o ricchi di betulle, ci si accorge facilmente, anche da molto lontano, che un tronco secco di betulla (o di altro albero) è tutto scortecciato e sotto di esso ci sono una infinità di pezzetti (non piccolissimi, anche di 5 cm o più) non solo di scorza ma anche di tronco. Le foto che pubblico si riferiscono a un ontano attaccato dal picchio nero, che si trova vicinissimo a Spignon.










Se la traccia è fresca, sicuramente il picchio nell'arco della giornata prima o poi verrà a scortecciare l'albero e a mangiare le larve.
Si tratta di nascondersi il meglio possibile a una certa distanza, tenendo comunque sempre bene in vista il tronco interessato.
Il successo è direttamente proporzionale alla volontà di vedere e osservare all'opera questo essere eccezionale.
L'arrivo del picchio nero è facilmente notabile, essendo piuttosto rumoroso. Se si è muniti di macchina fotografica con teleobiettivo, le foto saranno eccezionali.
Senza teleobiettivo i risultati saranno molto scarsi, perchè evidentemente bisogna appostarsi a una certa distanza e avvicinarsi significa far fuggire il picchio.

Scoprire un tronco d'albero attaccato dal picchio è relativamente facile: basta camminare per i boschi.
Nella Valle del Pradolino è molto facile, ma è facile anche nella zona boschiva tra Spignon e Pegliano, zona entro la quale si trova, ad esempio, anche l'ontano delle foto.

In questi giorni ho visto un grosso picchio nero volare piuttosto alto sopra la vecchia cava di Ponteacco, facendo il solito kri, kri, kri... Si è fermato sotto Mezzana e ho sentito il suo caratteristico verso per diverse volte.

A chi vorrà tentare un approccio con questo uccello eccezionale, auguriamo buona fortuna e un sicuro successo.

Il picchio nero - Dryocopus martius


Il picchio nero è il più grande dei Picchi esistenti in Europa ed è inconfondibile per il suo colore nero e per avere il vertice della testa color rosso fuoco il maschio, mentre la femmina ha soltanto una macchia rossa sulla parte dorsale del capo.

Lo si incontra un po' dovunque sulle Alpi, in posti piuttosto appartati, ovunque abbondino vecchie foreste di conifere e di latifoglie.

Nonostante esista da molti anni una legge che lo tuteli, il Picchio nero continua a essere catturato a scopo di collezionismo e anche la distruzione degli alberi secolari su cui vive contribuisce sempre più alla sua estinzione.

Fortunatamente nelle nostre Valli ho personalmente potuto constatare una sua notevole espansione sul territorio e un aumento significativo di esemplari.
Nino Specogna
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