Passato, presente e futuro della tradizione autonomista nella Slavia friulana
Associazione Culturale e Socio_Assistenziale “Tarcetta” con la collaborazioene dell'Istituto Slavia Viva
Nonostante il rigido black out mediatico del quale è stata vittima l’iniziativa (vedi di seguito) promossa dall’Associazione culturale e socio-assistenziale “Tarcetta” con la collaborazione dell’Istituto Slavia Viva, in occasione della presentazione degli atti del convegno
“Dall’Arengo della Schiavonia veneta sopra Cividale alla Comunità autonoma della Slavia friulana”,
la cittadinanza delle Valli del Natisone - giovani, amministratori locali, operatori culturali, imprenditori, ecc … preoccupati del futuro istituzionale del loro territorio dopo la soppressione della Comunità montana e considerando le voci circolanti circa l’accorpamento dei piccoli Comuni - ha risposto con entusiasmo all’invito di partecipare all’incontro di lunedì 21 c.m. sul tema “Passato, presente e futuro della tradizione autonomista nella Slavia friulana”.
Questa numerosa e qualificata partecipazione all’iniziativa conferma che i tradizionali strumenti di comunicazione incidono sempre meno sull’efficacia dell’informazione intesa quale strumento di manipolazione dell’opinione pubblica.
E’ stato parallelamente dimostrato che anche in aree periferiche e considerate sottosviluppate, le nuove tecnologie consentono il superamento delle discriminazioni informative e segnano un ulteriore avanzata dei processi democratici.
Da questo punto di vista, si può considerare che da lunedì sera, è scomparso dalla scena politica del Friuli, l’ultimo residuo gulag.
Al termine degli stimolanti interventi di Camillo Melissa, Michela Szklarz, Guglielmo Cevolin e Giuseppe Sibau, il dibattito ha fatto emergere la forte determinazione dei convenuti - e quindi della cittadinanza - di intervenire nella formazione delle decisioni che riguardano il futuro istituzionale della Comunità e, più in generale, di rilanciare un normale dibattito politico troppo a lungo - artificiosamente - bloccato sulle questioni meramente culturali e linguistiche.
Il presidente dell’Istituto Slavia Viva, Ferruccio Clavora, ha, da parte sua, informato i presenti sull’avvio di un nuovo filone di approfondimento sulla situazione socio-economica della Slavia, con particolare riferimento a quanto è avvenuto dopo il Trattato di Osimo (bilancio) e con la individuazione di modelli di sviluppo alternativi a quelli tradizionali (prospettive).
Come conclusione dell’incontro è stata accolto il suggerimento di costituire uno specifico “gruppo di lavoro” per la elaborazione di proposte concrete relative all’Unione di Comuni (competenze, strutture, funzionamento, ecc … ) che dovranno fondarsi su concetti quali: sussidiarietà, democrazia delle autonomie locali, partecipazione dal basso, istituzioni equiordinate, sistema istituzionale policentrico, ecc …
Numerose le adesioni al “gruppo” che si metterà rapidamente al lavoro e si interfaccerà con l’Amministratore temporaneo Giuseppe Sibau per fare giungere le proprie proposte direttamente nelle opportune sedi decisionali.
Associazione culturale e socio-assistenziale “Tarcetta”
Istituto Slavia Viva
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