Progetti per la zona franca
“Pensare insieme e godere tutti, in questa parte del Friuli, di regimi fiscali agevolati, frenerà lo spopolamento e creerà un tessuto sociale ed economico capace di far fronte alla crisi”
“La Regione coinvolga anche i Comuni delle Valli del Natisone negli incontri e negli eventuali progetti centrati sulla zona franca”.
Lo chiede all’assessore Seganti il sindaco di Pulfero, Piergiorgio Domenis, che fa notare come al recente incontro sulla tematica abbiamo preso parte Tarvisio e Cividale ma non le realtà confinarie valligiane.
“Le Valli del Natisone -
spiega il primo cittadino di Pulfero -
sono state per lungo tempo penalizzate dal confine. Ora, con le frontiere aperte, si punta a una maggiore e ottimale collaborazione con le realtà contermini slovene ma c’è il rischio di essere penalizzati, paradossalmente, un’altra volta e per altri motivi”.
Domenis fa notare come il Cividalese debba in parte il suo benessere, sia ieri che oggi, anche alle Valli.
“Una sinergia tra la Città e i Comuni delle Valli è necessaria per uno sviluppo complessivo ed equilibrato di questa speciale zona del Friuli. La Regione deve riconoscere alle Valli un regime fiscale agevolato, specialmente in questo periodo di crisi”.
“Si otterrebbero molteplici benefici, con una ricaduta economica positiva per tutta l’area: i paesi delle Valli, che da anni assistono al triste fenomeno dello spopolamento, potrebbero trovare nella zona franca una nuova linfa vitale.
Il territorio potrebbe richiamare, cioè, nuove famiglie, imprenditori e giovani con idee e progetti di sviluppo, e andare ad assumere di nuovo un ruolo attivo sotto il profilo produttivo.
Il tessuto sociale si ricomporrebbe con un incremento demografico e col conseguente recupero di immobili.
Il territorio stesso, infine, ne trarrebbe vantaggio sotto il profilo della manutenzione e gestione”.
“Il Cividalese, così ricco anche nel suo nuovo ruolo in seno al Patrimonio Unesco troverebbe nelle Valli una naturale continuazione della sua splendida offerta culturale, artistica, storica ed enogastronomica: i paesi delle Valli, infatti, sono altrettanto ricchi, suggestivi e di richiamo.
Non possono e non devono essere lasciati a margine ancora una volta”.
“Pensiamo insieme, quindi, superando i particolarismi e sfruttandoli come valore, anziché come ostacolo, come si trattasse di un’unica realtà territoriale da gestire: questo è il futuro.
Se non sarà percorsa questa strada si corre il rischio reale di perdere ottime occasioni di sviluppo economico e di richiamo turistico per l’intero comprensorio”.
Paola Treppo