Di passaggio
Oltrepasso con lo sguardo il finestrino
compagno trasparente di corriera
e lascio svogliatamente scorrere
ad una ad una
le finestre delle case chiare di sole.
Si trascinano così
nella corsa verso Udine
i venti minuti di un qualunque pomeriggio.
Un battito fastidioso di ciglia
e scopro,
lo sguardo dei miei occhi
che si specchia fra polvere e impronte di pioggia.
Cerco nel profondo di quello sguardo
e sostenuta dalla tiepida forza del sole,
sale come una vampata del suo calore
la tristezza
mentre ascolto l' arrangiamento stonato
del cigolio di ruote stanche
farsi sempre più lento.
Un ultimo sobbalzo ed è il silenzio.
La corriera si è fermata.
Fuggono così,
distratti da un vocio che sa di campagna,
i miei pensieri.
Abbasso e risollevo lo sguardo che scorre
su cuti oleose, baveri rialzati, visi increspati
e odoro naftalina dei cappelli per la visita in città.
Rieccomi addossata, come al rosso velluto del mio sedile
con questa che è la mia vera realtà.
E mentre, la monotona sinfonia riprende,
mi riscalda un sottile filo di sole
e lascio,il suo brivido, ferirmi il cuore.
Paola Del Negro ( Cividale 1980 )