L'antica chiesetta di San Quirino
Chiesa di San Quirino
Attorno alla chiesetta, allora posta su una campagna ondulata e ombrosa di tigli sacri, si svolgevano, in epoca patriarcale e veneta, le riunioni delle vicinanze grandi (o arenghi) delle convalli di Antro e Merso e l'arengo unito della Schiavonia. L'ultimo di questi si riunì nel 1804.
San Quirino
La località storica più nota è S. Quirino con la chiesetta in stile gotico sloveno della scuola di Škofja Loka "firmato" e datato in una pietra scolpita e murata nel fianco dell'abside: l'opera è del 1493 ed è del maestro Pirich (o Petric).
Precedente a questo c'era un altro edificio di carattere religioso, menzionato negli antichi documenti fin dal 1250.
Attorno alla chiesetta, allora posta su una campagna ondulata e ombrosa di tigli sacri, si svolgevano, in epoca patriarcale e veneta, le riunioni delle vicinanze grandi (o arenghi) delle convalli di Antro e Merso e l'arengo unito della Schiavonia. L'ultimo di questi si riunì nel 1804.
La chiesetta ebbe periodi di deperimento e fu usata perfino come fienile e lazzaretto e si pensò anche alla sua demolizione.
Oggi è uno dei simboli più celebrati della storia della Slavia friulana, testimonianza tuttora viva della sua autonomia.
Il cartello antistante la chiesa dice:
La chiesetta di San Quirino, la più antica della parrocchia, sorge sul sito di una necropoli protostorica riutilizzata in età romana.
Una chiesa dedicata a San Quirino risulta fondata nel 1250.
Quest'edificio fu rinnovato nel corso del 1493, come risulta da una lapide sul muro esterno che fornisce il nome del suo costruttore e la data di erezione in caratteri godici: "Anno Domi(ni) 1494 - ma(gist)r Mar(tinus) Petr (ich-ic)".
Nel corso dell'Ottocento la chiesa corse il rischio di essere demolita per ingrandire ed arredare la chiesa di Azzida; fortunatamente l'ipotesi decadde nel giro di un decennio.
Attualmente la chiesa appare ben conservata, nonostante gli eventi sismici del 1976.
Il portico con copertura a padiglione è chiuso a sinistra e su mezzo fronte, risultando leggermente spostato rispetto all'asse della chiesa; sul colmo del tetto è situata una bifora campanaria. La porta principale, a sesto acuto e leggermente strombata, è affiancata da due finestre rettangolari.
L'aula è rettangolare con travatura a vista e tavolata al posto delle tradizionali mattonelle in cotto decorato.
L'arco trionfale a sesto acuto immette nel presbiterio poligonale con soffitto a rete di costoloni, all'intreccio dei quali spiccano la
Raffigurazione del sole
, la
Madonna con Bambino, San Giovanni Evangelista, San Quirino in abiti pontificali
; e ancora elementi decorativi come rosette e due scudi con lo stemma di Cividale o della Gestaldia di Antro.
Colonnine in pietra sostengono i capitelli figurati.
L'altare di marmo accoglie un dipinto su tela raffigurante i
Santi Quirino, Sebastiano
e
Rocco
, opera del cividalese Luigi Bront (XX secolo).
A destra dell'abside vi è un lavabo in pietra, scolpita con motivi classicheggianti e un crocefisso ligneo.
Lungo i muri perimetrali sono visibili affreschi e decorazioni.
La muratura è in pietra mista a sassi, intonacata, con pietre angolari a vista. La pavimentazione è in lastre di pietra nell'aula, in cotto nel presbiterio.
La copertura è in cotto.