Cognomi P
Per gentile concessione dell'autore Božo Zuanella pubblichiamo estratti della sua ricerca sui cognomi delle Valli. L'originale e completa visione dei cognomi può essere presa sui numeri del DOM.
Pacher/Paher
Giacomo Pacher e la moglie Margherita Micheliz (Mihelič) erano oriundi di Plezzo e si erano rifugiati a Bajer presso Picig nel 1790.
Alla fine del 1800 il cognome Pacher era già estinto nella parrocchia di S. Leonardo.
Il cognome Pacher, quindi, arrivato a Baier da Plezzo/Bovec è di origine tedesca. E' sorto, infatti, col formante -er dal sostantivo Bach (=torrente, ruscello) e in origine stava a indicare una persona che risiedeva vicino a un torrente.
Notare anche la trasformazione fonetica di Bacher in Pacher.
Paludgnach
Paludgnach / Paludnjak
è un cognome endemico o esclusivo di Erbezzo qui documentato dall'inizio del 1600. La forma originale del cognome era
Palùdnich / Palùdnik
poi trasformata in
Palùdgnach / Paludnjak
secondo una tendenza tipica del dialetto del Natisone. Cfr. anche la trasformazione dei cognomi Trusnich, Dornich, Gosdnich, Bernich in Trusgnach, Dorgnach, Gosgnach, Bergnach. Ritengo che alla base del cognome vi sia il sostantivo friulano "palùd" presente anche nel dialetto sloveno del Natisone.
Questa voce sta ad indicare un "terreno molle, impregnato d'acqua sul quale crescono i giunchi, le canne e le piante palustri" ma anche il cartoccio del granoturco. Cfr. anche i microtoponimi o luoghi di campagna derivati da questa voce friulana e presenti nelle valli del Natisone:
Palùd
presso Clenia,
Palùda
presso Vernasso e
Paludnjak
nei pressi di Ponteacco.
Palu(d)njak
è anche il nome di un vasto terreno poco soleggiato (orientato a Nord) situato di fronte al paese di Erbezzo.
Il cognome
Palùdnich
, poi
Paludgnach
, è sorto, con la formante -
nik
dal sostantivo
Palud
e in origine poteva indicare: 1) una persona che aveva l'abitazione presso una sorgente o un terreno ricco d'acqua, 2) chi lavorava o era proprietario di un terreno posto in località
Palu(d)njak
oppure, 3) chi si occupava del cartoccio che dal fondo valle o dalla pianura friulana veniva trasportato nei paesi di montagna. Qui fino agli anni Cinquanta, la gente dormiva infatti su rudimentali "materassi " imbottiti di "palùd".
Pappes / Papež
Il cognome sloveno Pappes / Papež, diffuso in tutta la Slovenia, non ha probabilmente nulla in comune con uffici, mansioni o incarichi legati in qualche modo con la persona del papa (in sloveno
papež
) ma è sorto come soprannome dato ad una persona che si riteneva molto importante, che aveva molta ascendenza sulle persone, che viveva "come un papa" ecc.
Notare anche la colorita espressione slovena conosciuta anche nelle valli del Natisone "
Če ti si zaries, kar praviš, potlè jest san pa Papež taz (H)rima
" / "Se tu sei davvero quello che dici di essere, allora io sono il Papa di Roma). Questo cognome, caratteristico del paese di Scrutto, si è estinto nel comune di S. Leonardo una ventina di anni fa è tuttora presente come nome di famiglia (
hišno ime
) a Loch diPulfero, pervenuto da Stupizza.
Esso è sorto, come già detto, dal sostantivo sloveno "
papež
" (= il Papa).
Secondo gli esperti,si tratta di un prestito dall'antico bavarese o alto tedesco "
papes
" che a sua volta trae origine dal latino "
papa
", quest'ultimo derivato dal greco "
papas
" (= padre).
Più o meno allo stesso modo e con le stesse motivazioni è sorto anche il cognome sloveno
Škòf
( = vescovo) che è diffuso soprattutto nella parte occidentale della Slovenia. Dato che sul territorio dell'attuale Slovenia i principi-vescovi di Brixen, Frisinga e Bamberga erano nel passato proprietari di estesi possedimenti terrieri, possiamo supporre che almeno in certi casi il soprannome "
Škòf
" (= vescovo) sia stato dato a coloro che amministravano o lavoravano le proprietà dei citati vescovi.
Anche questa voce slovena è un prestito dall'antico tedesco "
biscof
", derivato dal latino "
episcopus
", a sua volta derivato dal greco "
episkopos
" (= ispettore, colui che presiede.
Nelle valli del Natisone è presente solo il nome di famiglia
Škò
f, ad esempio a Pulfero, dove c'è la trattoria "Al Vescovo"; questa denominazione non è altro che la traduzione letterale del nome di famiglia o "
hišno ime
"
Škòf
e/o
Škofič
.
Nella traduzione italiana si è purtroppo perso il caratteristico "sapore" locale che il nome originale sloveno
Škòf
evocava.
Anche in Friuli esiste l'analogo cognome friulano
Vèscul,
sorto probabilmente con le stesse modalità e motivazioni del cognome sloveno
Škòf.
Faccio notare, infine, che "
škòf
" è termine tecnico che sta a designare uno strumento di legno (cavalletto) usato dagli artigiani di Tercimonte nella fabbricazione dei rastrelli.
Paravan
Cognome tipico di S. Leonardo dove si è conservato fino ad oggi. Qui è documentato già alla fine del 1400 ma presumo si tratti di un cognome importato dal Friuli.
Attualmente è diffuso, nella forma
Paravano,
soprattutto nei comuni di Udine e di Basiliano ma ha oltrepassato anche i confini italiani e lo troviamo nella forma Paravan a Nova Gotica e in alcune località della Slovenia.
Cognome piuttosto oscuro ma di origine veneto-friulana. Secondo il prof. P. Merkù si tratta, probabilmente, di un cognome derivato da qualche toponimo (italiano?) e in origine stava dunque ad indicare l'abitante di una località che non è stato ancora possibile determinare.
Pauletig
Pauletig / Pav1etič è con Sdraulig / Zdravl(j)ič uno dei due cognomi tipici del paese di Seuza da dove si è diffuso soprattutto nella valle di S. Leonardo.
E' un patronimico e deriva dall'agionimo
Paulus
o meglio dalla forma slovena contratta Pavle con il tipico formante
-ič.
Da notare che il nome Pavle esige al genitivo singolare la forma
Pavleta
, dalla quale è sorto il cognome
Pavlétič / Pauletig
.
Allo stesso modo sono sorti i cognomi
Blažetič / Blasetig
(da Blaže),
Faletič / Faletig
(da Falè),
Juretič / Iuretig
(da Jure).
I corrispettivi cognomi italiani di Pauletig/ Pavletič sono ad es. De Paoli, De Paolis e simili.
Paulinzig (Pav1inčič)
1695 Joanna filia Leonardi Paulinzig de Azida,
1699 filius Leonardi Paulinzig de Azida (Libri dei battesimi di S. Pietro),
1732 filius Michaelis Paulinzig de Azzida (Libri dei morti di S. Pietro),
1745 Antoniusflhius Tomae Paulinzig de Azzida (Libri dei matrimoni di S. Pietro).
Alla fine del 1600 è comparso ad Azzida il cognome Paulinzig (Pavlnčič) che però si è estinto attorno al 1800.
Si tratta di un cognome patronimico derivato, col formante -čič, dall'agionino Paulinus.
Sul territorio di tutta la Slovema ed in Friuli eistono i cognomi Pavlin, Paolini, Pavlinec, Pavlinič, ecc.
Anche se alla base di questi cognomi ci può essere l’agionimo Paulus, ritengo che queste forme onomastiche, diffuse sul territorio sloveno e friulano, possano derivare dall’agionimo Paulinus.
San Paolino nacque presso Cividale tra il 730 e il 740 e fu nominato patriarca di Aquileia verso il 787.
Tra le molteplici sue attività dobbiamo annoverare anche quella missionaria in favore del popolo sloveno, allora ancora slavo, che si è estesa fino al fiume Drava
(Cfr. Marino Qualizza, S. Paolino e la Chiesa di Aquileia verso la fine del secolo ottavo in Momenz di Storie de Glesie Aquileiese - Udinese, Udine 1988, pagg. 43―52).
Non escludo dunque che i cognomi citati siano una testimonianza indiretta del culto a San Paolino fiorito sul vasto territorio deI Patriarcato di Aquileia.
Paussa - Pavša
La presenza a Podcravero del cognome
Paussa
, arrivato qui nell'anteguerra dalla valle del Judrio, ci consente di trattare un cognome tipico del paese di Oborza / Oborče in comune di Prepotto.
Le più antiche testimonianze scritte di questo cognome, che risalgono al 1480 / 1500, sono contenute nel Registro dei soci della Confraternita di Castelmonte.
Esaminando le forme più antiche di questo cognome, risulta che
Pausa
riflette il nome o la forma originaria
Pavše
derivata col formante diminutivo
-e
dal nome di santo
Paulus
.
Accanto a questa forma cognominale derivata da
Paulus
esisteva nel 1600 a Sottovernassino anche il cognome
Paulissa / Paulischa
che si è estinto prima de 1700.
Anche questo cognome deriva, col formante
-iša,
dall'agionimo
Paulus
, che nelle valli del Natisone ha prodotto anche i cognomi
Paulétig
(già trattato su queste pagine)
Paulin
e
Paulincig
(vecchi cognomi della parrocchia di S. Pietro).
Perat
Il 9/11/1676 viene celebrato nella chiesa di S. Leonardo il matrimonio "
infra Lutam filium Pauli Perat de Luico et Marinam filiam Jacobi Bucauaz de Suerinaz
". Luca Perat di Luico si stabilì dopo il matrimonio nella casa della sposa a Sverinaz portando con sé anche il figlio Sebastiano, avuto probabilmente da una precedente unione, come appare da un atto di matrimonio del 1716. In quell'anno fu celebrato infatti il matrimonio "
infra Sebastianum filium q. Lucae Peratt de Luico sed in Suerinaz a iuventute commorantem et Fuscam fu. q. Lucae Snidar de Brizza
".
Sebastiano, dopo il matrimonio con Fosca Snidar, si trasferì a Brizza presso Savogna dove portò anche il cognome Perat. Qui infatti gli nacque nel 1719 il primo figlio e il casato dei Perat si è mantenuto a Brizza fin dopo il 1800.
Il cognome
Pérato
o
Pérat
era presente ad Azzida già all'inizio del 1600
Stefano Perat de Azida
(Missio), 1612
Zuan Perato de Azida
, 1644
Andrea Perato de Azzida
, 1680
Agnes uxor Matthiae Perat de Assida
(Dai Libri dei Battesimi di S. Pietro). Presumo che sia arrivato qui dalla località di
Pèràti
, una frazione della parrocchia di Luico / Livek (Slovenia) dove questo cognome è endemico.
Qui c'è infatti la bella chiesetta tardomedievale di S. Pietro / Svet Peter con il cimitero che serve tutta la parrocchia di Luico. Da questo magnifico balcone naturale si gode un panorama stupendo sulla valle dell'Isonzo e sul massiccio del monte Nero/Krn. La devozione a S. Pietro ha certamente favorito la nascita del cognome
Pérat
nel paesino che sorge nei pressi della chiesetta a lui dedicata. Esso è sorto infatti col formante romanzo
-at
dall'agionimo
Petrus
e più precisamente dalla forma dialettale
Pero
(
Pero + at = Pérat
).
Cfr. anche il nome di famiglia (hišno ime)
Peteràdi
a S. Pietro al Natisone sorto con le stesse modalità dall'agionimo Peter. Uno degli antenati di questa famiglia che ha dato i natali al poeta sloveno don Pietro Podrecca veniva infatti chiamato
Peteràt
.
Il cognome Perat è documentato nella parrocchia di Luico/Livek già nel 1600 come risulta dai libri parrocchiali di S. Pietro e S. Leonardo: 1612
fl. Pauli Pèrat de Luico,
1649
Philippus Perat de Liuak
(Libri dei battesimi di S. Pietro), 1638
Andreas Peratt de Luicho
(Libri dei battesimi di S. Leonardo).
Perigòi / Perigòj
era un cognome tipico di Dolegna che si è estinto verso il 1700.
Si tratta di un cognome che fa parte del gruppo di cognomi sorti col formante -goj.
Questi cognomi sono particolarmente diffusi nell’area slovena occidentale e non tutti sono stati completamente spiegati.
Sembra che il formante -goj derivi dal verbo sloveno «gojiti» (= curare) mentre il corpo del cognome può avere alla base un verbo, un aggettivo o anche un agionimo, come nel caso di Perigòj, dove Péri potrebbe essere la forma dialettale derivata da Petrus (= Pietro).
Voglio accennare brevemente anche ai cognomi dello stesso tipo Plasigòi (Plašigoj) e Maligòi (Maligòj) presenti ad Azzida già all’inizio del 1600:
1619 Joseph Plasigoi de Azida,
1652 Margareta Plasigoi de Asida,
1619 Macor Maligoi de Asida (Libri dei battesimi di S. Pietro -
da notare però che il cognome Plasigoi di Azzida è notato sul registro della Confraternita di Castelmonte già alla fine del 1400:
Martin Plasigoi de Assida).
Probabilmente Plasigòi / Plašigòj stava ad indicare in origine un «uomo timido o pauroso» (cfr. il verbo sloveno «pléšiti se» = aver paura) mentre Maligòi / Maligòj stava ad indicare una persona piccola, di bassa statura (cfr. l’aggettivo sloveno «màli» = piccolo).
Periovizza / Perjovica
Periovizza / Perjovica
è un cognome tipico di Savogna dove è documentato dall'inizio del 1600. Osservando le forme più antiche del cognome, si può presumere che sia sorto, con la formante arcaica -ic, dalla forma aggettivale Perov dell'agionimo Petrus: Perov+ic = Perovic.
Successivamente è sorta, con la formante -
a
, la forma
Perovica
poi modificata in
Pirovica, Pieriovica
e infine in
Perjovica
(= Periovizza). Cfr. anche il cognome sloveno Perovic e il toponimo
Perovizza
(comune di Pulfero), ambedue derivati dall'agionimo
Petrus
. Soprattutto il toponimo
Perovizza
ha delle forti analogie col cognome Periovizza (1683
Joanna uxor Andreae Becia de Periouiza, 1696 Andreas Becia de Pirouiza
- Libri dei battesimi di San Pietro).
Persa
1746
«Franciscus filius qm. Francisci Persa dè Modrea parochia Canalensi»
sposa Margherita Sibau di Prehod,
1770
«Andreas filius qm. Francisci Persa de Merso Superiori»,
1785. Luca Bledigh di Altana sposa
«Marina fihia qm. Francisci Persha de S. Leonardo»
(Libri dei matrimoni di 5. Leonardo).
I1 cognome
Pérsa/Perša
è comparso per la prima volta nella parrocchia di San Leonardo nel 1746 quando Francesco Persa di Modrej presso Most na Soči in comune di Tolmin ha sposato Margherita Sibau del casale Prehod presso Cernizza e si è stabilito con la famiglia prima a Merso superiore e poi a San Leonardo.
Questo cognome, derivato probabilmente dall’agiommo Petrus, di cui è forma ipocoristica, si è estinto nella parrocchia di San Leonardo nei primi decenni del 1800.
Nelle valli del Nàtisone esistono alcuni nomi di casato (hišna imena) derivati da
Perša (Pérši a Stermizza e Péršini a Matajur).
Peterneu / Peternel
Il cognome Peterneu / Peternel è originario della omonima località Peternel in comune di Drenchia che, nel passato, veniva chiamato Log (questo nome si è conservato fino ad oggi nel microtoponimo o nome di campagna Log, localizzato nelle immediate vicinanze del paese), Bitinia, Lombai inferiore e Cuoret, come ho dimostrato in un precedente articolo (Cfr. DOM, n0 21 / 1987 / pag. 3).
Il cognome Peterneu o Petarneu (così veniva scritto nel 1912) è emigrato a Clodig da Peternel nel 1702, come risulta da un documento di matrimonio.
Qqquesto cognome è sorto dall'agionimo Petrus (slov. Peter) con l'aggiunta di uno o due suffissi.
La forma Paterneu deriva da Peternel, in quanto nella lingua slovena la -el in fine di parola si pronuncia -eu.
Petricig / Petričič
Petricig / Petričič
è un cognome tipico di Tercimonte ma anche di Vernassino in comune di San Pietro al Natisone.
E' sorto, con la formante -
ič
, dalla forma diminutiva o patronimica
Petrič / Petrig
dell'agionimo
Petrus
(Peter).
Dall'agionirno
Petrus
sono sorti nelle valli del Natisone anche i cognomi
Petrina, Petrussa e Petrussin
mentre a Canebola, in comune di Faedis, è presente dal 1600 il cognome patronimico
Petrigh /Petrič.
Petrina
Petrina
è un cognome sorto dall'agionimo
Petrus
col formante -
ina
ed era tipico del paese di Ponteacco.
Anche se si è estinto da tempo, il suo ricordo si è coservato nel nome di casato
Petrina
e nel borgo
Petrina
a Ponteacco.
Petrussa
Il cognome Petrussa/Petruša, presente dall'inizio del 17. secolo in comune di Stregna e in modo particolare a Tribil superiore, è da qui emigrato nel vicino comune di Grimacco e precisamente a Podlak come risulta dallo elenco delle famiglie stilato nel 1912.
Questo cognome è tipico della valle dello Judrio ed è tuttora presente soprattutto a Prepotto e dintorni. Con tutta probabilità si è da qui diffuso nel comune di Stregna già nel 17. secolo come si può arguire dai libri dei battesimi di S. Leonardo.
Il cognome deriva dall'agionimo Petrus col formante, piuttosto raro,
-uša, Petrus + -uša = Petruša
).
Petrussin / Petrušin
Il cognome Petrussin / Pertrušin è segnato una sola volta nell'elenco delle famiglie del comune di Grimacco stilato nel 1912 e precisamente a Grimacco Superiore.
Qui è arrivato nel 1681 dalla località di Cernizza (matrimonio di Primo Petrusini di Cernizza con Marina Vogrig di Grimacco Superiore).
Il cognome Petrussin era infatti tipico della località di Cernizza e da qui si è diffuso soprattutto nei paesini adiacenti. Il cognome deriva dall'agionimo (= nome di santo) Petrus col formante diminutivo
-in
(
Petrus + -in = Petrušin/Petrussin
) oppure dal già citato cognome Petruša col formante diminutivo
-in
(
Petruša + -in = Petrušin
).
Pigìn.
1500 circa Pigin de Santo Leonardo (Registro della Confraternita di Castelmonte),
1640 fu. Gregorij Pigin de Jsiza (Libri dei battesimi di S. Leonardo),
1658 fo sepelito il corpo della q. Marina Piginza di Jssiza di età di anni 52 (Libro dei morti della parrocchia di S. Leonardo).
Antico cognome documentato a Jessizza alla fine del 1400 ma qui già estinto verso il 1700.
Si tratta di un cognome di origine veneto-friulana arrivato probabilmente nella parrocchia di S. Leonardo dal vicino Friuli.
E’ infatti la cognominizzazione di un nome o soprannome formato dal sostantivo «picchio» che ha assunto nell’Italia settentrionale le varianti pigo, pigot, pighi, pighin, ecc.
Il soprannome Pig(h)in (sorto da pigo col formante -in) è connesso con le caratteristiche e gli attributi che questo uccello (il picchio) ha acquisito nelle leggende, rappresentazioni e tradizioni popolari (Cfr. Emidio De Felice, Dizionario dei cognomi italiani, Milano 1979, pag. 195).
I cognomi Pigo, Pighi e Pighin sono attualmente diffusi anche in Friuli.
Pinatto
Il cognome friu]ano Pinat italianizzato poi in Pinato e Pinatto, è arrivato a Vernasso a]l'inizio del 1800. Il 26 febbraio del 1838
Franciscus filius qm. Petr - Antonii g. Josephi Pinat de S. Georgio de Nogaro
(nato il 27 maggio 1811)
et nunc habitans in Vernasso
si è sposato con
Anna filia Joannis qm. Joannis Cadolini de Masarolis
(nata il 13 marzo 1806)
et nunc habitans in Vernasso
. Gli sposi fissarono la residenza a Vernasso e diventarono i capostipiti di diverse famiglie che portano oggi il cognome Pinatto.
Da Vernasso il cognome è emigrato anche a Biacis in comune di Pulfero.
Questo cognome è venuto a Vernasso da San Giorgio di Nogaro, una 1oca1ità della Bassa friulana dove è tuttora presente ed è derivato, con la formante peggiorativa
at
, dalla forma contratta Pin derivata a sua volta dalla forma aferetica
Giuseppin
dell'agionimo
Josephus
.
Pìch / Pìk
Il cognome
Pìch/Pìk
proviene dunque da oltre confine, probabilmente da una minuscola frazione di Luico chiamata Piki (qui evidentemente il cognome era endemico) e situata a qualche decina di metri da Ovsa.
Questo cognome è attestato sul più antico libro dei battesimi della parrocchia di Caporetto che inizia con l'anno 1635.
Anche il libro dei battesimi di S. Leonardo conferma che questo cognome era tipico di Ovsa presso Luico/Livek.
Da notare che Ursula, sofella del citato Gregorio Pich (nata il 27/4/1662) sposò il 5/1/1701 Filippo Pappes di Scrutto e si trasferì da Luico (Ovsa) nella parrocchia di S. Leonardo). Un altro esempio 'dei legami esistenti fra la Valle dell'Isonzo e le valli del Natisone è rappresentato dal matrimonio di "
Andrea, fil. Gregoij Pick de Scrut
" con "
Helena flia Thomae Barginz de Piccon
". Tommaso Barginz era originario di Drežnica sotto il Krn / m. Nero ed aveva sposato nel 1684 Elena Picon di Picòn.
Picon / Pikon
Uno dei cognomi tipici del comune di S. Leonardo è anche
Picon/Pikon
da cui ha preso il nome l'omonimo paesino situato sotto il santuario di Castelmone ed oggi completamente disabitato (
Pikon, tapar Pikòne
). Questo cognome è attestato nella parrocchia di S.Leonardo a partire dalla fine del 16. sec.: 1581 Lukan Pickon (Libro della Confraternita di Castelmonte), 1638
Luca Picone
, 16S.7
Vrbano Picon de Picon
v, 1663171.
Vrban Piconi de Picon
(Libri dei battesimi di S. Leonardo).
Da Pikon/Picon il cognome è sceso a valle dove è tuttora vivo, ad es. a Merso di sotto.
Alla base dei cognomi
Pìch
e
Picon
c'è il sostantivo friulano "
pìc
" (= punta (di monte), oggetto appuntito); da "
pìc
", col suffisso accrescitivo
-on
, è sorta la forma "
picon
".
La voce "
pic
" (
pìk,
) è entrata anche nel dialetto sloveno del Natisone ed è attestata anche nella microtoponomastica locale:
Pìk
(così si chiama un terreno a ridosso dell'abitato di Matajur),
Ovčji pìk
(denominazione di un piccolo rilievo oltre l'abitato di Barza),
Pod pikan
(con questo nome viene chiamata una sorgente nei pressi delle malghe "
ta za čel
" di Mersino alto; questa sorgente scaturisce infatti ai piedi di un aereo monolite, di un'alta stele o punta rocciosa = "
pìk
").
Usate come soprannome, le voci "
pìk
" e "
pikon
" in origine evidenziaano probabilmente un qualche aspetto fisico della persona, anche se non escludo a priori altre soluzioni che però mi sembrano meno verosimili (= lavoratore di piccone, scalpellino ecc.).
Derivato dal sost. "
pìk
" è anche il toponimo
Picig / Pi#ič,
situato a fondovalle nelle vicinanze di Zamir ma in comune di S. Leonardo. Questa zona, comprendente oggi i casali
Cicigoj / Čižguj
e
Picig / Pičič
, fino al 1700 era denominata
Dòl
(= dolina / valle) come risulta dai libri parrocchiali di S. Leonardo in cui compaiono le forme
Dou, Duola, Dolgia.
Pienig / Pienič
Pienig
(
Pienič
) è un cognome tipico di Reant (in sloveno Derjan), un paesino presso Masarolis. Da qui è arrivato a Losaz nel 1895 quando
Pieniz Mattia, figlio di Giovanni
(nato il 12/3/1863) si è sposato con Loszach Marianna di Losaz (nata il
15/09/1863
) ed è entrato come genero nella casa della sposa.
Il cognome è derivato, con la formante patronimica
-ič
(-
iz
o -
ig
nella grafia italiana) dalla forma ipocoristica e aferetica
Pin(o)
(da
Giuseppino,
diminutivo, vezzeggiativo di
Giuseppe
, ma a volte anche da Filippino o Jacopino). Cfr. anche le forme onomastiche italiane
Pin, Pini, Pino, Pinat, Pinatto
, ecc.
Da notare che i cognomi
Pin e Pinig
(o
Piniz
) erano presenti all'inizio del 1600 anche nella valle del Natisone, ma qui si sono estinti entro breve ternp.
Pippa / Pipan
1777 "
Joseph filius qm. Joannis Pipan ann. 33 de Tolmino
" sposa Ursula figlia di Simone Floriancigh di Rauna / Ravne presso Oblizza. Nel 1819 "
Matthias filius Josephi Pippa dicti Pierih de Raune
" (nato il 4.2.1788) sposa Caterina figlia di Filippo Ruttar originario di Roncina / Ročinj nella valle dell'Isonzo. Quest'ultimo si era rifugiato ad Oblizza nel 1780 ed aveva sposato Giovanna Bargou del luogo.
Il cognome originario
Pipan
si è trasformato entro breve tempo nella attuale forma
Pippa
. I1 cognome si è conservato fino ad oggi nel comune di Stregna ma è presente anche ad Udine nella forma Pippan.
Il cognome è molto diffuso in Slovenia ed è derivato, col formante
-an,
dall'agionimo
Philippus
(= Filippo).
Pisch/Pisk
Nel 1800 un certo
Petrus fu. qm. Michaelis Pisk s. Laurentii de Bainsizza Goritiensis Dioecesis, miles tmnsfuga
si sposa con
Marina figlia di fu Giacomo Floriancigh di Marcolino
(Lajšča) in comune di Prepotto.
Lo sposo, un soldato disertore, proveniva probabilmente da Grgarske Ravne che si trova sul lato sud dell’altopiano della Bainsizza / Banjšice.
Il paese è sovrastato dal monte svet Lovrenc (Sàn Lorenzo) sulla cui sommità esistono ancora oggi le rovine della omonima chiesetta.
Da Marcolino il cognome è ben presto emigrato a Oborza (1862) e poi sotto le mura del santuario di Castelmonte (lato nord) nel territorio della parrocchia di San Leonardo.
Qui esistevano due case e la località è annotata sui libri parrocchiali come Tabor vel Trusna.
Di quelle abitazioni è rimasto oggi soltanto un muro pericolante
I1 cognome Pisch /Pisk si è conservato in questa località fino all’inizio della prima guerra mondiale.
Oggi è presente in Slovenia, ad esempio a Nova Gotica dove è arrvato nel dopoguerra dal territorio circostante.
Il cognome deriva probabilmente dal sostantivo sloveno
pisk
(= fischio) e inizialmente sarebbe stato un soprannome dato a persone che avevano un difetto fisico:
«fischiavano» col naso o emettevano dal petto dei suoni paragonabili ad un fischio
(cfr. P. Merkù, o.c., pag. 51)
Pisk
poteva essere in origine anche un abile fischiatore.
Cfr. i nomi di casato (hišna imena) Piskulni a Gabrovizza, Piskulčani a Tercimonte e Piskuliči a Cras di Pulfero.
Pizzulin
1692 Andreas Pusaz de Azida sposa Joanna filia Philippi Pizzulin de eodem loco,
1699 Simon filius Philippi Pizzulin de Azida (Libri dei matrimoni di S. Pietro),
1760 filius Simonis Pizulin de Azida, Maria Pizzulin de Azida (Libri dei morti di S. Pietro).
Pizzulin era un cognome tipico di Azzida che si è estinto alla fine del secolo scorso.
Non escludo che sia arrivato nella valle del Natisone dalla vicina valle dello Judrio (comune di Prepotto).
Questo cognome è anche oggi molto diffuso nel paese di Albana.
Si tratta di un cognome di origine friulana derivato, con la formante -in, dall’aggettivo pizzul (= piccolo) ed è la cognominizzazione di un soprannome dato in relazione alla piccola statura di una persona.
Il ricordo di questo cognome si è conservato fino ad oggi ad Azzida nel nome di casato Pizulnovi.
A Brischis esiste il nome di casato Pičulòtovi.
Plòch / Ploh
A poche decine di metri di distanza dal paesino di
Pérati
c'è un gruppetto di case denominato
Plohi
. Si tratta di un toponimo derivato dal soprannome
Plòh
che ha dato il nome anche alla piccola borgata.
Il soprannome originario
Plòh
deriva dall'omonimo sostantivo sloveno "
plòh
" (= blocco di legno, ceppo, radice; tronco d'albero).
Questa voce, riportata anche dal vocabolario plurilingue del Megiser (1603), in senso figurato, stava ad indicare probabilmente una persona di grossa corporatura e piuttosto goffa.
Sinonimo di "
plòh
" è il termine dialettale sloveno "
čoja
" da cui sono sorti i nomi di famiglia (
Čojovi
(Masseris) e
Čjjaci
(Cepletischis).
Plòh / Plòch
era però anche un cognome tipico del paese di Azzida, qui presente già dall'inizio del 1600.
Completo è in parte correggo l'informazione riguardante il cognome
Brészach / Bréščak
(oggi presente nel comune di Prepotto nella forma
Brésciach
) sul quale ci siamo soffermati trattando il cognome Zabrieszach (cfr. DOM, nr. 16, 1991, pag. 3). Esso deriva, col formante
ščak
, dal toponimo sloveno
Bréščina.
Si tratta di una frazione di Lig (Marijino Celje) situata sulla riva sinistra del Judrio di fronte a Bordon.
Il cognome era dunque tipico di questa focalità ed in origine stava ad indicare la persona che abitava a
Bréščina
o proveniva di là.
Da qui è passato sulla riva destra del Judrio ed è ancora presente sul territorio del comune di Prepotto. A conferma di questa tesi riporto un paio di dati tratti dal libro dei matrimoni di S. Leonardo: 1869 Antonius
filius Antonii qm. Thomae Breszach de Brescina,
1878. Stephanus fil. Antonii
Breszach de Breszcina
(Antonio e Stefano
Breszach / Breščak
hanno sposato due ragazze della parrocchia di S. Leonardo).
Pocovaz / Pokovac
Pocovaz / Pokovac è un cognome endemico, cioè tipico di Rodda dove è documentato dall'inizio del 1600. Da qui è poi emigrato in altri paesi della valle del Natisone, ad esempio a Ponteacco in comune di S. Pietro al Natisone.
Il cognome richiama alla mente il sostantivo sloveno
pòk
(= schiocco, scoppio) e il verbo
pokati
(= schioccare, scoppiettare) e in origine poteva indicare una persona che schioccava la frusta, quindi un carrettiere (Cfr. il vocabolario sloveno -tedesco del Pleteršnik alla voce
pokovec
, pag. 117).
Questa spiegazione, in mancanza di altre, potrebbe andare anche bene.
Ma esiste un'altra interpretazione del cognome forse più attendibile. Il vocabolario della lingua letteraria slovena (SSKJ, pag. 738, alla voce
pokovec
, anche
pòkavec)
riporta quanto segue: "Ekspresivno,
nedorasel fant
". Si tratta dunque di una voce espressiva che sta ad indicare un ragazzo imberbe, ancora immaturo.
Il cognome potrebbe dunque derivare dal soprannome
Pokovec
(
Pokovaz
nel dialetto sloveno del Natisone) col quale veniva chiamato in origine non solo un ragazzo immaturo ma anche vivace e irrequieto come un capretto.
Alla base del nome è probabilmente la voce dialettale
pòk
(= il maschio della capra, capretto) che però non si è conservato nel dialetto sloveno del Natisone ed è un prestito germanico
(Bock)
.
Il soprannome, diventato poi anche cognome, sarebbe dunque sorto, con il suffisso
-ec
(
-ac
nel dialetto del Natisone), dalla forma aggettivale
pokav / pokov
. Queste informazioni sono state desunte dall'ESSJ (Etimološki slovar slovenskega jezika), III, pag. 76 sotto la voce pòk redatta dalla linguista Metka Furlan la quale ritiene che da questa base lessicale siano sorti, oltre a
Pokovec
, anche i cognomi
Pokovec
e
Pok
.
Podgosgnach
Podgosgnach
è un cognome endemico, cioè specifico di Clevis / Hlieva, il paesino disabitato del quale abbiamo scritto sopra. Dalle annotazioni antiche risalenti alla prima metà del 17. secolo risulta che la forma originaria del cognome era
Podgosdnig
(
Podgozdni
k). Soltanto in un secondo tempo questa forma si è trasformata in
Podgosgnach / Podgožnjak
. Questo nome è stato dato originalmente a una persona che abitava in una casa costruita ai margini o sotto (
pod
) il bosco (
gozd
).
I1 cognome è sorto dunque, col formante
-nik
, dalla forma Podgozd e con le stesse moda1ità con cui è sorto il cognome
Gosgnach Gožnjak
, endemico del paese di Matajur / Montemaggiore. La forma originaria di questo cognome era, infatti,
Gosdnich / Gozdnik
, trasformata poi in
Gosgnach
.
Questo soprannome, diventato poi anche cognome, stava ad indicare in origine una persona che aveva l'abitaziore nel bosco oppure che si dedicava a11'attività di boscaiolo.
Per comletare l'onomastica tipica del villaggio montano di
Clevis
/ Hlieva (Costaperaria), è necessario accennare anche ai soprannomi (o cognomi?)
Cantin
(Kantin),
Bicugnach
(Bikunjak) e
Bundig
(Bundič), che si sono conservati fino ai nostri giorni come nomi di casato o di casali.
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Di questi nomi troviamo tracce anche sui libri parrocchiali di San Pietro.
Podorieszach (Podorieščak)
Podorieszach
(
Podorieščak
) è un cognome endemico, cioè tipico del paese di Matajur / Montemaggiore.
Da qui è emigrato nei paesi vicini, poi a fondovalle e infine a Cividale e nella pianura friulana. Si tratta di un nome "etnico" che in seguito è diventato anche cognome.
E' sorto, infatti, con la formante slovena -
ščak
(-
šček
nella forma letteraria), dal toponimo Podoriehi.
Podorieščak
(
Podorieszach
nella grafia arcaica italiana del 1700 che è giunta in questa forma "fossilizzata" fino ai nostri giorni) sta ad indicare l'abitante di Podoriehi o la persona originaria di questa minuscola frazione di Matajur / Montemaggiore (l'altra microfrazione è Franzi mentre la parte centrale del paese, dove c'è la chiesa, viene chiamata Matajur / Montemaggiore).
Podrécca / Podréka
Il cognome
Podrécca / Podréka
apparentemente sembra di origine slovena e si potrebbe derivarlo dalla preposizione slovena "
pod
" (= sotto) abbinata al toponimo
Dréka
o al sostantivo "
réka
" (= fiume) nel significato di "colui che vive sotto il paese di Drenchia" o "chi abita sotto o nei pressi di un fiume). Ambedue queste interpretazioni sono errate in quanto il cognome non è di origine slovena ma di origine friulana o italiana.
Il cognome, infatti, deriverebbe dai nome "
patriarca
", titolo ecclesiastico di cui si fregiava anche il vescovo di Aquileia sotto la cui giurisdizione si trovava un tempo il Friuli, parte della Carinzia e la Carniola (Slovenia). Questa spiegazione è stata proposta dai prof. Fran Ramovš il quale ha trovato una chiara connessione tra le forme moderne e antiche dei toponimi.
Il cognome
Podrécca / Podréka
deriva dai nome "
patriarca
" mediante i processi riduttivi tipici della lingua slovena. Questo nome è stato dato in origine a persone che amministravano o lavoravano le proprietà del Patriarca di Aquileia che erano disseminate su tutto il territorio del Patriarcato, non solo in Friuli ma, come abbiamo visto, anche al centro della Slovenia. Il cognome
Podrécca / Podréka
era presente nella metà del 16° sec. a Cravero e all'inizio del 17° sec. nella zona di S. Pietro al Natisone. Il corrispondente cognome friulano
Patriarca
è attualmente diffuso soprattutto nella zona di Tricesimo Tarcento.
Polschàc (Pol(j)ščàk)
Anche se il soprannome Polschàc / Po1(j)ščàk, presente a Vernassino attorno al 1700, non è diventato cognome è interessante dal punto di vista linguistico e per questo motivo lo tratto in via eccezionale in questa rubrica.
Esso deriva, col formante ―ščak, dal toponimo Polje (oggi Puoie di Vernassino) e in origine stava ad indicare l’abitante di Puoie o la persona proveniente di là.
Questa forma è documentata sui libri parrocchiali di San Pietro:
1703 filius Georgij Polschac dicti Blasutig de Roda,
1704 filius Leonardi Blasutig dicti Polschac de Vernassino (Libri dei battesimi),
1711 filius Andreae Blasutigh dicti Polschac de Vernassino (Libri dei morti).
Da notare che attualmente l’abitante di Puoje viene chiamato Puščàk e questa forma dialettale deriva dalla forma oiginaria Po1(j)ščàk che era in uso probabilmente fino alla metà del 1700.
Anche l’attuale forma toponomastica Pùoie / Pùoje
deriva dalla forma originaria Polje che soltanto in un secondo tempo si è trasformata in Puoje per effetto di due fenomeni tipici del dialetto sloveno del Natisone (dittongazione della ―o― lunga accentata e passaggio della
―li― (―gl― in grafia italiana alla semivocale -j-
Anche i libri parrocchiali di San Pietro documentano la trasformazione dei toponimi Polje e Pasje polje in Puoje e Pasje puoje (oggi Tarpezzo):
1690 Marinus filius Georgzy Autman de Clastra modo habitans in Passia Pollia,
1697 Joanna uxor Caspari Zabrieschac de Passia Polia (Libri dei morti),
1753 Andreas et Helena Sabrieszach ambo de Passiepoglie ex communitate Cleniae (Libri dei battesimi),
1747 filius Antonij Blasutigh de Puaglie ex communitate Vernassini (Libri dei morti),
1755 Marina filia Andreae Blasutigh de Puoglie ex communitate Vernassini (Libri dei matrimoni)
1746 Michael filius Leonardi Blasutigh de Puoglie ex Vernassino (Libri dei battesimi).
Come si vede, anche i toponimi Puoje e Pasje puoje hanno conservato praticamente per 700 anni le forme originali slovene Polje e Pasje polje e soltanto negli ultimi duecento anni hanno subito una trasformazione in senso dialettale.
Postach (Poštak)
Il cognome Postach/ Postak era tipico di Stregna e si é estinto verso il 1700. Il suo ricordo però si conserva nel toponimo Puoštak/ Postacco. Questa località situata tra Crostù e Cosizza era anticamente conosciuta come Braida ma questo toponimo è stato pian piano sostituito dal cognome Postak arrivato qui da Stregna verso la metà del XVII secolo come appare dal libro dei battesimi della parrocchia di S. Leonardo. Postak, poi italianizzato in Postaccò, è dunque un cognome che ha assunto anche la funzione di toponimo.
Il cognome è molto antico, infatti "sullo scalino di pietra che sta all'entrata, della vecchia casa del signor Bergnach Francesco (Cišguj) presso Picig di S. Leonardo c'é una scritta: MATIA POSTAK 1542).
Quel Matia Postak era o il muratore che ha costruito la casa o l'abitante della stessa, dato che Picig è situtato sotto Stregna dove presumo che questo cognome sia sorto. Dopo queste considerazioni, suffragate dai documenti antichi, possiamo affermare che il toponimo di Postacco / Puoštak non può essere in alcun modo collegato con una "stazione di posta, con la fermata di qualche diligenza, con posteggi o simili".
Postacco / Poštak è in realtà un cognome rarissimo, di difficile interpretazione sul quale possiamo esprimere attualmente soltanto delle ipotesi più o meno verosimili.
Personalmente ritengo che la soluzione del problema debba essere ricercata nel lessico tedesco.
Postregna
Postregna/Podsrednje è uno dei rari cognomi che si identificano perfettamente on un toponimo, nel nostro caso con Podsrednje / Postregna (= località situata sotto Stregna/Srednje). In origine la formula "
de / di Postregna
" stava ad indicare la persona che abitava o proveniva da Postregna. Progressivamente, col tempo è caduta la preposizione "
di
" o "
de
" (alla fine del sec. XVIII) ed è rimasto il solo toponimo Postregna che ha così assunto anche la funzione di cognome.
Alla fine del XVIII secolo c'è stato il tentativo, da parte di un sacerdote della parrocchia di S. Leonardo, di "tradurre" il cognome "
de Podsredgne
" col formante -
nik
nella forma slovena più logica e comprensibile "
Podsrednig/Podsrednik
" (= l'abitante o la persona originaria di Postregna/Podsrednje).
Questo tentativo non ebbe successo e dopo pochi anni è stata ripresa la forma forma consolidata Postregna.
Potochjn / Potokin
1618 Thomas Potoch de Sarsenta,
1650 Ursula Potochiniza de Asida,
1653 filius Stephani Potochin de S. Petro (Libri dei battesimi di S. Pietro),
1702 Antonio Potochjn de S. Petro, filius Antonij Potochin de S. Petro (Libri dei matrimoni di S. Pietro).
Potochin / Potokin era un cognome tipico di San Pietro dove si è estinto nei primi decenni del 1700.
E’ sorto, con la formante -in, dal sostantivo sloveno pòtok.
In origine era un soprannome e indicava probabilmente una persona che aveva l’abitazione vicino ad un torrente.
Prapotnich / Prapotnik
Prapotnich / Prapotnik
è un cognome endemico, cioè tipico del comune di Drenchia e in particolare del paesino di Prapotnizza. Il cognome è sorto infatti, con la formante -
nik
, dalla prima parte del toponimo
Prapotnizza
e in origine stava ad indicare l'abitante di Prapotnizza o la persona originaria di là.
Da notare.che la forma originaria
Praprotnich / Praprotnik
si è poi leggermente modificata in
Prapotnich
dove si nota 1a mancanza della r.
La "limatura" della
r
si è verificata per rendere più agevole la pronuncia del cognome. Questo vale anche per il toponimo
Prapotnizza / Prapotnica
la cui forma originaria era
Praprotnica / Praprotnizza
.
Questo toponimo ha infatti alla base il fitonirno sloveno "
praprot
" e in origine stava ad indicare una località ricca di piante di felce.
Predan
I1 cognome Predan è tipico dei paese di Cravero / Kravar in comune di S. Leonardo. Da qui si è dapprima diffuso a Raune (nel 1661 e nel 1673), poi a Oblizza e infine a Presserie e Jainich. Come risulta dai libri parrocchiali di S. Leonardo questa era infatti la sua distribuzione alla fine del 18. e all'inizio del 19. secolo.
Oggi il cognome è presente sopruttutto nei comuni di S. Leonardo, Stregna e Grimacco ma anche nella pianura friulana dove è emigrato soprattutto nel dopoguerra.
Il cognome è un aggettivo derivato dal verbo sloveno prodati (predati nella variante dialettale slovena delle Valli di S. Leonardo).
Si tratta di un cognome "tabuistico". Originariamente i genitori imponevano il nome predati (venduto) al bambino perchè rimanesse sempre in famiglia. (Cfr. P. Merku, o.c. pag. 53).
Prehojschak
i>Prehòd (450 m. s.l.m.) è un casale molto antico, ricordaio già nel 1300 e situato sul versante orientale del monte S. Bartolomeo (624 m.) sulla cui cima c’era, fino al 1800, la omonima chiesetta di S. Bartolomeo di cui rimangono soltanto poche pietre.
Dal toponinìo Prehòd e col formante sloveno
-ščak
(trascritto con la grafia latina nelle forme -
szach, -schak, -schag, -scach, ecc.)
, è sorto il cognome sloveno
Prehojščak (Prehòd + ščak = Prehòj#čak)
; da notare che l’unione della
d
con la
s o
la
š
all’interno della parola produce in sloveno la
j
Cfr. anche gli aggettivi
čedajski, bléjski, beograjski,
derivati col formante
-ski
dai toponimi
Čedàd, Bléd, Béograd.
Il soprannome
Prehojščak
, diventato poi anche cognome, stava ad indicare in origine l’abitante di
Prehòd
o la persona originaria di lì.
Il cognome si è estinto verso il 1900.
Dai registri parrocchiali di S. Leonardo risulta che il soprannolne Prehojščak conviveva coi cognome «ufficiale» Sibau e Shibau e le due forme onomastiche venivano usate a piacimento dai compilatori dei libri di battesimo come risulta dalle seguenti annotazioni e da quelle riportate più sotto:
1630
fil. Bartholomaei Sibau de Prihott,
1634
Gessa
(=Agnese)
Sibaliza di Precot
(= Prehod),
1646
Agnete Prehoshiza de Prehot,
1650
Stephano Sibau dictus Prihoszahk,
1655
Stephanus Shibau de Prihhot.
Attualmente gli abitanti del casale Prehòd vengono chiamati Prehuojani.
E interessante far notare che i parroci di S. Leonardo e di S. Pietro aggregavano gli abitanti di questo casale (una sola famiglia) o alla comunità di Cosizza o a quella di Clastra, come risulta dalle seguenti annotazioni risalenti al sec. VIII:
1612
Marin Prehosciz de Clastra
(Libri dei battezzati di S. Pietro),
1652
Stephanus Prihoiszhak,
1656
fil. Stephani Prihuoischag,
1674 fiL Stephani Prehoiscach de villa Kosiza,
1688
fil Stephati Prehotszac de Prehot
(Libri dei battesimi di S. Leonardo);
1686, il 1372 di quell’anno viene celebrato il matrimonio
«infra Andream Thomasetig, sub Castro B.MV
(= abitante sotto le mura di Castelmonte)
et Marinam filiam q. Joannis Prehoischak de Clastra apud S. Bartholomaeum in Clastra»
(Libri dei matrimoni di S. Leonardo).
Primosig
Primosig / Primožič è un tipico cognome sloveno derivato, con la formante -ič, dall'agionimo Primus (forma slovena Primož). Nelle Valli del Natisone questo cognome era anticamente concentrato esclusivamente nella località di Costne / Hostne in comune di Grimacco da dove è successivamente emigrato nelle valli di S. Leonardo ed anche nella pianura friulana.
In origine il nome latino Primus (= primo) veniva imposto dai genitori al primogenito e questa tradizione si è tramandata lungo i secoli fino ai giorni nostri.
Anche oggi alcuni genitori danno al primogenito il nome Primo per sottolineare sopruttutto che si tratta del loro primo figlio e non è detto che lo colleghino necessariamente all'agionimo San Primo.
Pròder
1612 E’ stata battezata Marina fiola di Matthia Proder de Barza: Luces Proder de dicto loco (Barza).
1615 Luchis Proder de Brizza (Libri dei battesimi di S. Pietro),
1656 fu. Caspan Prodar de Briza,
1692 Lena lilla Luce Proder de Briza (Libri dei battesimi di San Leonardo),
1667 (matrimonium) infra Thomani q. Nicolai Pruder de Barza et Geltrudani filiam q. Valantini Hromaz de dicta villa (Libri dei matrimoni di S. Leonardo).
Si tratta di un cognome tipico di Brizza di Sopra che fino al 1946 faceva parte della parrocchia di S. Leonardo.
Il cognome Pròder era qui presente già all’inizio del 1600 ma si è estinto nei primi decenni del 1700.
Il suo ricordo si è però conservato fino ai nostri giorni nel nome di casato (hišno ime) Prùodar.
Così si chiamava una famiglia che aveva la casa nella parte più elevata del paese e di cui oggi resta soltanto qualche rudere.
Cognome non del tutto chiaro.
Potrebbe essere sorto, col formante -er/ar dal sostantivo sloveno «pròd» (=terreno ghìaioso, pietroso, tipico del greto di un torrente).
In questa caso stava ad indicare in origine una persona che viveva in una casa situata nei pressi di un terreno con simili caratteristiche.
Non escluderei a priori anche una derivazione dal sostantivo tedesco Brùder (=fratello), trasformatosi poi in Prùder o Prùodar Cfr. anche le voci dialettali locali peglajz (=ferro da stiro), pilda (= quadro), pùšpan (=pianta del bosso). puter (=burro), plèh (= lamiera), pétjar (= mendicante), derivati rispettivamente da Bugeleisen, Bild, Buchsbaum, Buter, Blech, Bettler.
Ovviamente, queste sono soltanto delle ipotesi che non escludono altre interpretazioni più o meno credibili.
Faccio inoltre notare che Pròder era un cognome presente soltanto nel paese di Brizza.
Pùller / Puler
Pùller / Pùler era un cognome tipico di Spignon, qui documentato già all'inizio del 1600. Da Spignon o dai vicini casali Puller il cognome è sceso a fondovalle dove si è conservato fino ad oggi. Si tratta di un cognome piuttosto oscuro che potrebbe essere sorto sia da una base lessicale slovena come da una tedesca. Non escludo che ci sia qualche parentela tra questo cognome e il nome di casato Bùler presente a Costa di Vemassino (comune di S. Pietro al Natisone).
Pùssaz (Pùšac)
Ad Azzida era presente, dalla seconda metà del 1600 fino alla fine del 1700 il cognome Pùssaz (Pafac).
E’ interessante far notare che questa forma cognominale è derivata dal cognome Pussin.
Ad Azzida era arrivato verso il 1640, probabilmente da Erbezzo, un certo Andrea Pushin il cui cognome originale è stato modificato nella forma Pussaz, come appare dai libri parrocchiali di S. Pietro al Natisone:
1643 Marina filia Andreae Pusshin de Azida,
1697 fihius Andreae Pussaz de Azzida,
1701 filius Andreae Pussaz de Azida,
1719 filius AndreaePussaz de Azida,
1745 filius qm. Andreae Pussaz de Azida (Libri dei battesimi).
Pùssaz (Pašac) è una forma aferetica derivata da Pussin.
Così infatti veniva chiamato in maniera familiare Andrea Pussin appena arrivato ad Azzida e questa forma ha preso il sopravvento sulla forma cognominale originaria tanto da indurre il parroco di San Pietro ad usarla anche a livello ufficiale.
Il cognome Pussaz / Pušac, estinto da almeno 200 anni, continua a vivere nel nome di casato Pùšaci tuttora presente ad Azzida.
Pussini (Pušin)
Il cognome
Pussini / Pušin
era un tempo endemico ad Erbezzo e precisamente nella frazione di Goregnavas da dove è emigrato nei praesi del fondovalle (San Pietro, Pulfero, Azzida, Lasiz, ecc.) e nella pianura friulana, soprattutto a Cividale e a Udine. Ad Azzida, più precisamente nel molino situato in 1oca1ità Sotto Azzida (
Pod Ažlo
) è arrivato nel 1779. Il 26 aprile di quell'anno Pussin Giovanni figlio di Giovanni, proveniente da Rodda sposò Lucia, figlia del mugnaio Andrea Battistig e si stabili come genero nel citato molino.
Da questo matrimonio nacquero quattro figli tra cui Giuseppe (nato il 22 marzo 1789) il quale sposerà (il 4 ottobre 1812) Troppina Caterina di Azzida (nata il 2 novembre 1785) dalla quale ebbe sette figli.
Il cognome Pussini, che ha dato il nome al noto
Molino Pussini
, è dunque presente ad Azzida da 216 anni. Nel mulino Sotto Azzida, le cui origini documentate risalgono alla fine del 1400, si sono avvicendate numerose famiglie che nel corso dei secoli hanno avuto diversi cognomi (
Mulinarcic, Mlinarzich, Mulinaro, Mlinar e Stoper
fino alla metà del 1600,
Stargar
e
Dal Dejan
fino agli inizi del 1700,
Battistig
fino al 1789 e
Pussini
fino ai nostri giorni). Cfr. in proposito Božo Zuanella, Stari malni v Nediških dolinah, Dom 1994, n.10, pag.8.
Come risulta dalla documentazione prodotta, la forma originaria del cognome era
Pussin
(
Pušin
) modificata poi, nel secolo scorso, in Pussini.
Ritengo che il cognome sia sorto, con la formante
-in
, dal sostantivo dialettale sloveno
puša
(= fucile). Si tratta di un cognome metonimico che in origine poteva indicare un soldato addetto alla guardia dei confini sotto la Repubblica di Venezia oppure una persona che portava abitualmente il fucile.
Ovviamente non escludo a priori altre soluzioni che sono state proposte per spiegare questo cognome (dall'antroponimo
Pušu
o dall'agionimo
Paulus
).
Puzach / Pucak
Puzach / Pucak
era un cognome endemico di Stermizza dove si è estinto all'inizio del 1700. Il suo ricordo si è conservato a Stermizza nel nome di casato
Pučki
(sparita la famiglia, anche questo nome è destinato a scomparire entro breve tempo).
Si tratta di un cognome derivato da un soprannome il cui significato è probabilmente nascosto nel sostantivo arcaico sloveno "
pucek
". Il vocabolario sloveno - tedesco del Pleteršnik (pag. 361) dà a questa voce, tra l'altro, anche il significato di "
der Knopf
(= bottone).
Ovviamente non possiamo scartare altre derivazioni. Faccio presente che il vocabolo "
pucek
" o "
pucak
" non è attualmente presente nel dialetto sloveno del Natisone. Possiamo supporre che sia sparito da tempo, sostituito probabilmente da qualche terrnine preso dal friulano.
Su concessione di Božo Zuanella
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