Cognomi T U V Z

Per gentile concessione dell'autore Bozo Zuanella pubblichiamo estratti della sua ricerca sui cognomi delle Valli. L'originale e completa visione dei cognomi può essere presa sui numeri del DOM.

Tarszan

1643 fu. Pauli Tarszan de Cosiza,
1653 filius Pauli Terszan de Dolenia (Libri dei battesimi di S. Leonardo),
1657 Paoli Terschian de Dolenia,
1667 Simone Tarschain de Dolenia (Quaderni dei conti della chiesa di S. Egidio di Cosizza),
10/10/1649 Ursula filia legitima et naturalis Matthaei Terszan de S. Petro (Libri dei battesimi di S. Pietro),
1665 fu. Matthaei Tuiszan de S. Petro,
1667 Matihaeus Triszan de S. Petro,
1682 «Matthaeus filius matthaei Tarszani de S.Petro» si sposa con Marina figlia di Michele Cucut di Lasiz,
22/12/1688 «Stephanus Tarschan de S. Petro si sposa con Geltrude figlia di Marino Mulig di S. Silvestro d’Antro (Libri dei matrimoni di S. Pietro).

Tàrszan / Trščan era un cognome tipico del paese di Dolegna presso Cosizza.
Presumo che da qui sia emigra­to anche a S. Pietro al Natisone (verso il 1645 ?) dove si è con­servato fino ai primi anni del 1700, ma ciò è difficile saperlo in quanto i Libri dei matrimoni di S. Pietro iniziano nel 1660.

Ritengo che il cognome sia sorto col formante sloveno -an da un microtoponimo la cui forma non è facilmente deter­minabile.
Potrebbe essere T(a)rstje, Tàršča, Tàrščica o simili, sorti dal sostantivo slo­veno trst (= canna che cresce nei luoghi paludosi).
In questo caso il cognome T(à)rščan indi­cava in origine una persona che viveva presso una di queste località
(Cfr. anche la formazio­ne dei nomi Hòščan e Kòščan indicanti, rispettivamente, l’abi­tante di Hostne e di Kòzca, anch’essi sorti col formante -an).
Naturalmente la mia è soltanto una ipotesi in quanto Tàrščan o Trščan potrebbe avere anche una origine diversa, dato che questo nome (trščan») compare, senza che ne venga dato il significato, nel Besedišče slovenskega jezika, Druga knjiga, Ljubljana 1987, pag. 493.

Questo cognome si è estinto a Dolegna verso il 1700.

Perigòi / Perigòj era un cognome tipico di Dolegna che si è estinto verso il 1700.
Si trat­ta di un cognome che fa parte del gruppo di cognomi sorti col formante -goj.
Questi cognomi sono particolarmente diffusi nell’area slovena occidentale e non tutti sono stati completa­mente spiegati.

Sembra che il formante -goj derivi dal verbo sloveno «gojiti» (= curare) mentre il corpo del cognome può avere alla base un verbo, un aggettivo o anche un agionimo, come nel caso di Perigòj, dove Péri potrebbe essere la forma dialettale derivata da Petrus (= Pietro).

Terlicher­

1599 Iuri Terlicar (nella parrocchia di Sa. Leonardo) 1629 Petro Tarligar de Mersio Superiori, 1636 Mattia Terlicar, 1637 Tomaso Terlicar de Merso di sopra 1638 fil. Stephani Tarligar de Osnetto 1639 Lucia Terliharica di Merso 1653 fil. Mattiae Tarlihar dwe Mersio ssuperiori 1683 fil. Bartholomaei terlica de Sabardo (libro dei battesimi di S. Leonardo)

Terlicher / Terliker è un cognome sloveno tipico di Merso di sopra e di Osgnetto, come risulta dalla documentazione ricavata dai libri parrocchiali di S. Leonardo.

Questo cognome è presente anche nella repubblica di Slovenia, come risulta dai libri dei battesimi della parrocchia di Caporetto, era tipico del paesino di Logie nel Breginjisko kot, dove si è conservato fino ad oggi.

Personalmente lo faccio derivare dal verbo sloveno (=schiacciare, tritare ) e più precisamente dal suo derivato ”triti” (=gramulare, maciullare, dirompere).

Una fase della lavorazione del lino e della canapa comportava l'uso della gramola o maciullatore (in sloveno ”trlica” ).

In origine il nome ”T(a)rlikar / Tarlichar designava una persona che si occupava della lavorazione del lino o della canapa.
Si tratta dunque di un nome di mestiere, derivato dal sostantivo sloveno ”t(a)rlek o terlik” col formante - ar (trasformato poi in .er ), era colui che maciullava il lino o la canapa con la gramola.

Oggi nella lingua slovena letteraria la semivocale interconsonantica viene omessa; nel passato invece veniva evidenziata graficamente con una a o con una e (Tarlikar, Terlikar, invece di Trlikar).

Teuzza

Il 4 giugno 1810 si sposa nella chiesa di San Leonardo «Andrea filius qm. Matthaei Teuzza de Podmeuzza oriun­dus, in hac Paroecia habitans per annos 18» .
La sposa era «Marianna filia Domini Josephi Rudi de Osnetto» (Giuseppe Rudi era una spe­cie di notaio).
Andrea Teuz­za, arrivato a San Leonardo nel 1792, proveniva dalla par­rocchia di Podmelec nella Baška Grapa (comune di Tol­mino) e morirà il 6 dicembre 1816 all’età di 46 anni.
Con la morte di Andrea si estinse a San Leonardo anche il cogno­me Téuzza (altra forma docu­mentata è Tauzza ) dato che i suoi tre figli morirono in tenera età. Cognome (o soprannome) piuttosto oscu­ro, a meno che non si ricolle­gi alla forma Tvč(a), a sua volta derivata dall’etnonimo «Deutsche» (=tedesco).

Da notare che la Baška Grapa è stata in parte interessata già nel 13° secolo dalla coloniz­zazione tedesca che ha lascia­to dei segni sia nella topono­mastica che nella onomastica.

Thicònia / Tihònja

Antico cognome di Cisgne o di Dolegna presso Cosizza, segnato sul Libro dei conti e dei livelli della chiesa di s. Egidio di Cosizza il 4/1/1675:
«Giorgio Bledig (di Cisgne) in loco di Machor Thiconia paga...».

Di questo cognome non ho trovato traccia sui libri parrocchiali di S. Leonardo e per questo motivo ritengo possa trattarsi anche di un so­prannome.

Si tratta comunque di una forma onomastica piut­tosto rara, annotata sul cata­pan di Cergneu nel 1502
«Ma­rina Rainiga gospadina stiephana ticogna» (di Plati­schis) che si aggiunge alla pattuglia dei cognomi sloveni sorti col formante accrescitivo -onja (ad es. Specogna, Dre­cogna, Tracogna).

Il cognome Tihònja/ Thicò­nia è sorto col formante -onja dall’aggettivo sloveno «tih» (=quieto, silenzioso) e in ori­gine stava ad indicare una per­sona tranquilla, silenziosa, quieta o taciturna.

Cfr. anche il sostantivo russo «tihonja» dello stesso significato.

Tolaz / Tolac

Tolaz è un cognome di origine friulana, derivato dall'agionimo Bartholomaeus e precisamente dalla forma Bortolazz , contratta poi in Tolaz .

Il cognome, diffuso nel 1600 a Biarzo e a Biacis, si è estinto nelle valli del Natisone ma è attualmente diffuso in Friuli, ad esempio ad Udine, nella forma italianizzata Tolazzi

Tomasetig

Il più diffuso cognome del paese di Obenetto/Dubenije, in comune di Drenchia, è ancora oggi Tomasetig/Tomažetič. Da qui è emigrato nel comune di Grimacco e precisamente nei paesini di Lombaj e di Rucchin dove erano presenti, nel 1912, tre famiglie con questo cognome.

Presumo che questo cognome si sia diffuso da Obenetto anche a Cosizza, successivamente nella Valle inferiore di S. Leonardo (Merso superiore, Grobbia, Clastra, Scrutto) e poi a Cividale e nella pianura friulana.

Non possiamo determinare con esattezza se questo cognome, presente a S. Pietro e a Sorzento fin dall'inizio del 17. secolo, sia anch'esso originario di Obenetto o se abbia avuto una origine autonoma, dato che i libri dei matrimoni della parrocchia di S. Pietro e di S. Leonardo iniziano piuttosto tardi (verso la metà del 17. secolo).

Tomasetig/Tomažetič è un cognome patronimico, sorto dal nome personale friulano Tomasèt (forma diminutiva di Tomas) col tipico formante sloveno -ič ( Tomasèt/Tomažet ± ič = Tomasetig / Tomažetič ).

Questo cognome designava in origine " il figlio di Tomaset ". E si colloca nel gruppo di quei cognomi cosiddetti " ibridi " che sono sorti da una base friulana col formante sloveno -ič (cfr. anche Zorzettig, Zuanig, Zanuttig ecc.).

Un altro cognome, derivato dall'agionimo Thomas è Tomasig/Tomažič , attualmente presente a Merso di Sotto, Cividale e Rualis. Si tratta di un patronirnico derivato dal nome di persona Tomaž col solito formante - ( Tomaž + ič - Tomažič ).%

Di questo cognome esiste una traccia nei registri dei battezzati della parrocchia di S. Pietro: 1620, 1640 Stephano Thomasiht de Zeplesisza.

Questo cognome è probabilmente immigrato nelle Valli del Natisone dalla località di Kostanjevica nella parrocchia di Kanal/Canale d'Isonzo. Nel libro dei battesimi della parrocchia di S. Leonardo sono infatti annotati più volte alcuni padrini che provenivano da Kostanjevica e che portavano proprio questo cognome.

Tomasig (Tomažič)

Il cognome Tomasig/Tomažič è annotato più volte sui più antichi libri parrocchiali di S. Leonardo e queste frequenti annotazioni confermano la esistenza di stretti legami che esistevano da sempre tra gli sloveni stanziati sulla riva sinistra dello Judrio e quelli delle valli di S. Leonardo.

Il cognome Tomasig/Tomasigh/Tomasizh è un patronimico derivato dall'agionimo Thomas (slov. Tomaž) con il formante -ič e in origine designava il "figlio di Tomaž".

Questo cognome che era presente un tempo a Gnidovizza e a Tribil inferiore è tuttora vivo a Cividale nelle forme Tomasig e Tomasigh ed è originario di Kostanjevica, un paesino montano nei pressi di Lig/Marijino Celje sulla riva sinistra del fiume Judrio attualmente in territorio jugoslavo.


Tomasùtto

1642 filius Stephani Tamasuto ex Vernasio inferiori (Libro dei battesimi di S. Pietro),
1678 Mathias Tamasut de Vernas (Libro dei matrimoni di S. Pietro),
1808 fui Philippi Tomassutto de Vernasso (Libro dei morti di s. Pietro).

Tomasùt, trasformato poi in Tomasùtto, è stato fino aI 1825 circa un cognome tipico di Vernasso.

Si tratta di un cognome di origine friulana sorto, col formante diminutivo ―ùt, dal nome di santo Thomas.

Da questo agionimo sono sorti anche i cognomi sloveni Tomasig / Tomažič presente a Cepletischis nel 1600 (1639, 1645 e 1647 Stef­fano Tomasig de Copletischis (Libro dei batte­simi di 5. Pietro)
e Tomasétig / Tomažétič, quest’ultimo tipico di Cosizza e di Sorzento.

Numerose in Friuli le forme onomastiche derivate da questo agionimo tra cui alcune tipi­che locali quali Tomat, Tomadini, Tomadòni.
Dalla forma Tomadòn è sorto probabilmente il cognome Madòn diffuso anche sul territorio sloveno del Goriziano.

All’inizio del 1600 era presente a Vernasso anche il cognome di origine friulana Tomasòn che si è estinto entro breve tempo (1600 Andreas Tomason de Uernassio ― Missio).

Tosoràt

1624 Sef Tosorat de Azida (Libri dei matrimoni di San Pietro),
1633 Bonetto Tosoratto de Azida,
1663 filius Philippi Toserat de Azida,
1666 filius Michaelis Bonig dictus Tosorat ex Azida (Libri dei battesimi di San Pietro),
1707 Lucia uxor Antonij Tosorat de Azida (Libri dei batte­simi di San Leonardo),
1735 filius Simo­nis Tosorat di Azida (Libri dei morti di San Pietro).

Tosoràt è un tipico cognome friulano arrivato ad Azzida all’inizio del 1600 dal Friuli dove è tuttora diffuso soprattutto nella forma Tosoratti.
Ad Azzida si è estinto verso la metà del 1700. Cognome derivato, con la formante accrescitiva e peggiorativa ―at, da una base che non mi è stato possibile accertare e pertanto ne lascio la soluzione a qualche romanista.

Trinco

Nel comune di Pulfero è attualmenter presente anche il cognome Trinco / Trinko qui arrivato o dal comune di Savogna o dal comune di Drenchia.

Trinco / Trinko è infatti un cognome che anticamente era concentrato nella località di Trinco presso Drenchia e a Cepletischis di Savogna. A Cepletischis, in particolare, è documentato da 500 anni.

Da Cepletischis il cognome è emigrato nei paesi vicini, ad esempio a Tercimonte (mons. Ivan Trinko!) e dopo la seconda guerra mondiale anche fuori dalle valli del Natisone.

Si tratta di un cognome che dalla fine del 1400 fino ai giorni nostri è rimasto invariato, anche se nei documenti compare in forme grafiche diverse: Trinko, Trincho e Trinco. Per questo motivo possiamo tranquillamente affermare che il cognome è sorto con il suffisso diminutivo -ko che ha contribuito alla formazione di numerosi nomi e cognomi sloveni (Slavko, Benko, Bratko, Perko, Darko, Mirko, Joško, Vojko, Stanko, Janko ecc. ).

Dobbiamo anche ricordare che il cognome Trinco non è esclusivo delle valli del Natisone ma è presente, nella forma Trinko, anche in Slovenia, ad esempio a Ljubljana e a Maribor.

Qualcuno ha collegato il cognome Trinco delle Valli del Natisone con l'omofono cognome Trincho tipico di Andreis in comune di Pordenone ipotizzando una improbabile emigrazione del cognome Trinco dalle valli dei Natisone ad Andreis.

Personalmente non credo in queste ipotesi, del resto non suffragate da dati oggettivi, anche perché il cognome Trincho di Andreis, per quel che mi risulta, aveva in origine (nel 1500 e 1600) la forma Trìnch che è stata successivamente modificata o italianizzata in Trincho.

Da notare infatti che anche in Slovenia è piuttosto diffuso il cognome Trìnk che però non deve essere confuso col cognome Trinko.

Sulla possibile base lessicale del cognome Trinco / Trinko sono state fatte diverse ipotesi. Quella più probabile e che riscuote maggiore credibilità è stata formulata da I. Koštial, il quale ritiene che il cognome sia sorto, con il citato suffisso -ko, dalla forma aferetica dj origine tedesca Trine dell'agionimo Catherina. Cfr. P. Merkù, Slovenski priimki na zahodni meji, Trst 1982, pag. 64.

Trusgnach

Il cognome Trusgnach / Trušnjak è attualmente diffuso soprattutto nei comuni di Drenchia e di Grimacco e la sua presenza in Friuli si spiega con la emigrazione di numerosi nuclei familiari dai due citati comuni. Trušnjak / Trusgnach è un cognome derivato, col suffisso sloveno -njak, dal toponimo Trusgne e in origine stava ad indicare l'abitante del paese di Trusgne in comune di Drenchia o la persona proveniente di là.

Da notare, nelle forme antiche, la formante -nik (Trusnig / Trušnik) che in seguito si è trasformato in -njak (Trusgnach / Trušnjak).

Questo è un fenomeno tipico del dialetto sloveno del Natisone.

Confronta anche la trasformazione dei cognomi Dornig e Bernig in Dorgnach e Bergnach.

Tullina

1612 Iuuan Tulino de Ponteaco,
1615 Stef­fan Tulisciach de Ponteia, Steffano Tulina de Ponteaco,
1690 fihius Marini Tulina siue Scu­ria de Ponteaco,
1748 Antonius filius qm. Mari­ni Tullina de Ponteaco
(Libri dei battesimi di S. Pietro).

Tullina / Tulìna è stato un cognome tipico di Ponteacco perché qui è nato, è vissuto e si è estinto (verso la metà del secolo scorso).
Le forme più antiche di questo cognome
(1615 Tuli(n)sciach / Libri dei battesimi e 1617 Tuli(n)schiach I Libri dei matrimoni!)
che cor­rispondono alla forma slovena Tulinščak, ci avvertono che si tratta di un cognome derivato, col formante ―ščak, dal microtoponimo o nome di campagna Tulìn.
In seguito è prevalsa la forma Tulina (priva del formante ―ščak), sorta a mio avviso, col formante maschile ―a, dal citato microtoponimo Tulin ed in origine stava ad indicare una persona che viveva in località Tulin oppure possedeva dei terreni situati in quella zona.

La località Tulìn si trova a poca distanza da Ponteacco e Tiglio sulla riva sinistra del Natisone, di fronte all’abitato di Cras ed è segnata in un documento del 16 marzo 1444 conserva­to nell’archivio parrocchiale di S. Pietro al Natisone.
Si tratta di un atto notarile col quale una certa Gnesa uxor relicta quondam Crase del Tiglio dona al nipote Henselmus o Jancili­nus alcune case e terreni situati presso la chie­sa di Santa Dorotea di Ponteacco, tre campi in loco vocato thepenapoglie (presso il Tiglio), un prato di due mede in località chraynebrich, un prato di tre mede ultra montem Mecana, un prato per tre falciatori in loco vocato Mlacha presso la sorgente de Ponte gliacho (Ponteac­co), un prato presso il torrente in loco vocato Riu e infine una braida di due campi situata presso il Natisone in località pod oreth di tulli­na.
(Cfr. Trinkov koledar 1962, pagg. 43―45). Come già detto, il microtoponimo Tulin si è conservato fino ad oggi ed ha preso probabilmente il nome dalla vicina profonda fossa sca­vata dal Natisone a ridosso della rupe sulla quale sorge il paese di Cras.
La voce friulana tulin indica infatti la marmitta scavata dall’acqua ai piedi di una cascata, ma anche il vortice o il gorgo del fiume (il luogo del fiume dove l’acqua è più profonda).
Cfr. Il Nuovo Pirona (vocabolario friulano), Udine 1935, pag. 1223 alla voce tulin
e Pleterlnik, Sloven­sko-nemški slovar, Lj, 1894, pag. 702 alla voce tulin.

Udovig / Udovič

La forma onomastica Udovig / Udovič era pre­sente a Montefosca e compare sui libri parrocchiali di San Pietro soltanto un paio di volte, nel 1724 e nel 1725:
filius Jacobi Cenzichg vel Udouichg de Montefoschia (Libri dei morti).

Si tratta probabilmente di un soprannome, dato che è sempre accompagnato al cognome Cencig.
Da notare inoltre che il parroco di S. Pietro, negli anni 1720 / 1730, aveva l’abitudine di annotare sul Libro dei morti, accanto al cognome del defunto, anche il suo soprannome o il nome di casato
(cfr. anche il soprannome Mrach/ Mrak di Montefosca).

Il cognome matronimico Udovič / Udovig è oggi diffuso in tutta l’area slovena ed è sorto, con la for­mante -ič, dal sostantivo sloveno vdòva (= la vedo­va).
In origine stava dunque ad indicare «il figlio della vedova».
Cfr. anche i cognomi italiani Della Vedova, Vedovato, Vedovelli e Vedovetto che hanno lo stesso significato del cognome sloveno Udovič.

Uran

Anche il cognome Uran è di origine «ornitologica» dato che è sorto direttamente dallo zoonimo sloveno «vràn» (= corvo). Il soprannome Vran, diventato poi anche cognome, veniva dato in origine a persone che avevano capelli «corvini» o abitudini tipiche del corvo. Questo cogno­me, nella forma Uran e Vran è diffuso in tutta la Slovenia. E proprio dal Caporettano, dal paese di Svino, è «migrato» a Pulfero e qui si è conservato praticamente fino ai nostri giorni. L’11/02/1795 è stato celebrato il matrimonio tra Andream filium Antonij Uran oriundum de parochia Caporetensi habitantem Puffari sub Rottam ed Elena Manzini del luogo.

Uran è dunque un cognome di origine slovena controllata ed è ricomparso a Pulfero anche il 28 maggio del 1818 quando Matthaeus filius Josephi Uran de Svina si sposò con Ursula Manzin de Pulphero.

Urbanaz / Urbànac

Il cognome sloveno Urbanaz / Urbànac è sorto col formante -ec (dial. -ac ), qui in funzione diminutiva, dall'agionimo o nome di santo Urbanus (slov. Urban, it. Urbano ). Numerosi in Slovenia i cognomi sorti da questa base lessicale: Urbanc, Urbanec, Urbančič, Urbanija ecc.

Urbanaz / Urbànac era un cognome tipico o endemico del paesino di Jesenje / Jessegna presso Altana e Seuza e assieme ai nomi di famiglia Urbani, Urbànovi, Uarbanélči testimonia una particolare devozione a S. Urbano papa anche nei nostri paesi.

Da notare, tra l'altro, che nella festa di S. Urbano (25/5) si svolgeva ogni anno il pellegrinaggio della forania di S. Pietro al Natisone al santuario di Castelmonte.

S. Urbano è diventato il protettore dei contadini, soprattutto dei viticultori e non dobbiamo meravigliarci se tante previsioni del tempo, proverbi e modi di dire sloveni, riferiti a questo santo, la cui festa cadeva un tempo il 25. maggio riflettono proprio questo suo interesse "enologico". Če na Urbana sonce sije, jesen polne sode nalije; Če Urban greje zelò, trgatev dobra bo;Če Urban sušì (25/5) in Vid mokrì (1S./6), bo prav za žejne ljudii; Na Urbana sonce gorko, obilno bo vina, ki ho sladko; Brez dežja Pakrac in Urban, up dobre trgatve je dan.

Urbancigh/Urbànčič

Mentre il cognome Ron­ner (Roner) si è estinto nel comune di San Leonardo nella seconda metà del seco­lo scorso (Matteo, figlio di Antonio Ronner si era sposa­to nel 1843 a Raune di Stre­gna ma senza poter assicura­re la sopravvivenza del cognome), il cognome Urbancigh è oggi presente, ad esempio, a Savogna e a Cividale.

Ronner / Ròner è un cognome di probabile origi­ne tedesca
(Cfr. il Pleteršnikov slovar, vol.II, pag. 437, alla voce «ròna» = pesa, die Rohne ), mentre il cognome patronimico Urbancigh / Urbančič deri­va, col formante - čič , dall’a­gionimo o nome di santo Urbanus.

Velicaz / Velikac

E' interessante far notare che a Masseris esiste dalla metà del 1700 il cognome Velicaz / Velikac sorto, con la formante -ac , dall'aggettivo sloveno velik (= grande) ed in origine stava ad indicare una persona di alta statura. Di questo cognome, sorto da un soprannome, abbiamo la documentazione nei libri dei matrimoni e dei morti di S. Pietro. 11 23 gennaio 1747 Antonius filius Josephi Massera de Masseris sposa Golles Agnese di Stermizza . 11 3 settembre del 1758 muore un figlio di Antonij Massera dicti Velicaz de Masseris. Nel 1771 muore un figlio di Andreae Massera dicti Velicaz de Masseris .

In seguito il cognome Massera è stato sostituito dal soprannome Velicaz / Velikac, che ha preso il sopravvento sul cognome ufficia1e ed è diventato a sua volta cognome (1817 Margharita Vellicaz de Masseris - Libri dei morti di S. Pietro).

Venuti

Il cognome Venuti è arrivato a Clenia da Tarcento all'inizio del secolo scorso. I capostipiti delle numerose famiglie Venuti presenti nel comune di San Pietro al Natisone sono Giovanni Battista Venuti, figlio di Pietro originario di Tarcento e Specogna Maria, figlia di Lorenzo sposati a San Pietro il 18/06/1828. La famiglia visse per un certo periodo in una casa posta al di 1à del torrente Alberone, di fronte a Clenia, come risulta da un atto di matrimonio dell'anno 1861.

Vernit i è un cognome piuttosto diffuso in Friuli ed è presente tuttora anche nel Tarcentino. "La base è il nome gratulatorio Benvenuto (= figlio molto desiderato, quindi venuto, nato a proposito.

Visintini

La traccia più antica del cognome Visintini di Merso di sotto risale al 1637. Il 22 settembre di quell'anno " Gaspare Vicentini de Merso di Sotto " funge da padrino di battesimo a S. Pietro (battesimo di Ernei Gallanda di Azzida).

Gaspare probabilmente generò Mattia, il quale nel 1718 risulta già morto (in quell'anno si sposa infatti, Marina figlia di fu Mattia Visentin). Un figlio di Mattia, Giacomo, sposò, probabilmente verso il 1710, una certa Ursula. Da qui in avanti abbiamo dei dati certi sulla genealogia riguardante il ramo principale del casato Visintini di Merso di Sotto. Dal matrimonio di Giacomo ed Ursula nacque Paolo (il 22/1/1713) il quale sposò nel 1747 Maddalena Specogna di Sottovernassino. Suo figlio Gaspare (nato il 29/12/1752) sposò il 24/1/1780 Maria Paravan di S. Leonardo. Il loro figlio Stefano (nato il 21/5/1783) sposò il 3/7/1816 a Libušnje presso Caporetto/Kobarid Maria Gregorcig nata nel 1785 a Krn presso Vrsno sotto il monte Nero. Il loro figlio Giovanni (nato il 15/6/1825) sposerà il 24/2/1852 Marianna Bucovaz di Sverinaz. E così di seguito, fino ai nostri giorni.

Il cognome Visintini era presente anche a Castelmonte ma non risulta sia collegato con l'omonimo cognome di Merso di Sotto.

Il cognome Vicentini (varianti: Vicentino, Visentini, Visentin, Visintini e Visintin ) diffuso nelle Venezie con altissima frequenza per Visentin(i) nel Veneto e per Visintin(i) nel Friuli-Venezia Giulia, è formato dall'etnico di Vicenza, indica cioè una persona che in origine proveniva dalla città di Vicenza.

Non escludo che i Visintini di Merso di Sotto siano arrivati nelle valli del Natisone come funzionari della Serenissima proprio da qualche località del Veneto.

Oggi il cognome è presente anche a S. Pietro e ad Azzida nella forma Visentini .

Vodopivaz / Vodopivac

La forma originaria del cognome Vodopivaz / Bevilacqua era probabilmente quella slovena, come si ricava dalle annotazioni più antiche. Poi, accanto alla forma slovena, è comparsa anche la forma (traduzione) italiana.

Per un certo periodo i sacerdoti di San Pietro usavano indifferentemente sia la forma slovena che quella italiana anche in riferimento aIla stessa persona, come risulta dalla documentazione prodotta.

Alla fine ha preva1so la forma italiana mentre quella slovena si è conservata soltanto nel nome di casato o "hišno ime" Vodopivac (ad esempio a Dolina presso Liessa).

VOGRIG / VOGRIČ

Vogrig (la forma italiana non è altro che un tentativo di rendere graficamente la forma originale slovena Vogrič) era il cognome più diffuso nel comune di Grimacco, presente soprattutto nelle frazioni di Brida superiore e di Plataz. Si tratta di un cognome tipico di questo comune da dove è emigrato o si è diffuso ben presto nelle Valli di S. Leonardo e nella contigua valle di Savogna.

Il cognome Vogrig (forme antiche: uogriz, uogariz, Vogriz ha alla base il nome etnico (V)oger (=Ungherese) presente nel dialetto sloveno del Natisone sotto forma di Uogar (cfr. anche Uogarija= Ungheria).

Più precisamente si tratta di un patronimico, cioè di un cognome derivato dal nome del padre.

Nel nostro caso il Cognome Vogrig/ Vogrič (derivato da Uogar con il tipico suffisso sloveno -ič ) significa: "figlio dell'Ungherese".

Chi sia stato in origine questo "Ungherese" è però difficile determinarlo.

Una spiegazione dei cognomi italiani del tipo Ongaro (= Ungherese) e derivati ce la propone Emidio de Felice: "Ongaro e derivati è la cognomizzazione dei nomi e soprannomi etnici medioevali "Onfaro o Ungaro" che appartiene al popolo ungarico, alle popolazioni dell'Ungheria". Il nome si è diffuso nel nord tra l'XI e il XII secolo, quando gruppi armati di ungari penetrarono e in parte si stanziarono stabilmente nel Piemonte e, nel quadro dello scontro con Venezia per il possesso della Dalmazia, nel nord-est (Dizionario dei cognomi italiani, Milano, 2. ed. "Oscar", marzo 1979, pagg. 181).

Molto diffusi sono anche in Slovenia i cognomi che hanno alla base l'etnico Oger o Voger : Ogrin, Ogri#, Ugrin, Vogrin...

Volerig

Volerig / Volerič (oggi Volarič ) è un cognome patronimico che non ha nulla in comune col toponimo Volarje presso Tolmino ed è tipico del Caporettano. Da qui è arrivato, alla fine del 1700, anche nei comuni di Savogna e di Pulfero dove si è conservato fino alla fine del 1800: 26/8/1793 Michael filius Mathiae Volerig (di Caporetto) habitans in Brischis (n. 1769) si sposa con Dorothea filia Laurentii Manzini de Sub Rota (= Pulfero) nata nel 1769; 27/5/1799 Antonius filius Joanis Volerig de molendino Perioviza si sposa con Lucia figlia di Giovanni Matelig di Mezzana 19/5/1800 Andreas filius Mathiae Volerig de Caporeto oriundus a juventute in hoc statu ex Venetu commorans si sposa con Maria figlia di Stefano Marchig di Savogna.

I1 cognome è sorto, con la formante -ič , dall'agionimo o nome di santo Hilarius ( Voler o Volar nella forma slovena locale).

A1 martire aquileiese Ilario (Volar) che è di solito accomunato al santo diacono Taziano, è dedicata una chiesetta costruita su uno sperone del monte Mia, una altura presso Robic posta in posizione strategica all'imboccatura della valle del Natisone. La chiesetta è stata consacrata, com'è documentato nell'Itinerario di P. Santonino, i1 27.8.1486.

La devozione a S. Ilario, favorita dalla presenza su questo territorio della chiesetta a lui dedicata, ha certamente contribuito a rendere popolare e famigliare il nome proprio Ilario (Volar) dal quale è poi sorto anche il cognome patronimico Volarič che un tempo era diffuso soprattutto a Staro selo, Sužid, Svino, Kobarid e Idrsko.

Da notare che anche nella valle del Natisone il nome proprio Ilario era piuttosto diffuso soprattutto nel 1600 e annotato sui libri dei battesimi di S. Pietro nelle forme Ele, Eller Heler Heller Ellar Ellero, Ellaro . Anche qui, infatti, la devozione a1 martire Ilario era abbastanza viva, se pensiamo che i fedeli della valle del Natisone si recavano in processione, nei periodi di siccità, presso la chiesetta di S. Ilario per implorare la pioggia.

Vrànich / Vranič

1480 /1500 Thomas Vranich de Acida (Registro di Castelmonte)

Questo cognome era presene ad Azzi­da già nel 1400, come risulta da un qua­derno della chiesa di San Giovanni di Senodochio (Cividale del Friuli) che con­tiene annotazioni di fitti della chiesa che venivano pagati in vino tra il 1422 e il 1424
(Cfr. Pavle Merkù, Onomastica slo­vena in un quaderno cividalese del ‘400 ―Quaderni cividalesi 10, pagg. 21―25).

Nel citato documento è annotato un certo Lorenc Branič di Acido.
Credo che la forma onomastica Brànič del 1400 si identifichi con quella del 1500 ( Vrànich / Vranič).
Il cognome deriva probabilmen­te, con la formante ―ič, dallo zoonimo vràn (= corvo).
Con il soprannome vran veniva designata in origine una persona che aveva i capelli neri o corvini oppure qualche qualità tipica del corvo.

Il cogno­me Vran era presente anche nel Caporet­tano e di là è arrivato anche a Pulfero nel 1795.
In Slovema sono diffusi i cognomi Vran, Vranič, Vrančič e Vranišič.

Se la forma originaria del cognome era Branič, allora dobbiamo supporre una base ipocoristica Bran, derivata da un nome proprio Branimir, Branislav e simi­li
(cfr. il verbo sloveno braniti = difende­re).

Personalmente ritengo che la forma originaria del cognome fosse Vranič e non Branič anche perché quest’ultimo cognome è assente nell’area slovena occi­dentale.

Vuch

Il cognome sloveno Vuch / Vuk era concentrato, all'inizio del 17. secolo, soprattutto nelle 1oca1ità di Hostne / Costne in comune di Grimacco e di Dubenije / Obenetto in comune di Drenchia. Verso la fine del secolo si è trasferito anche a Raune di Oblizza dove si è conservato fino ai nostri giorni. Nel secondo dopoguerra è emigrato anche in Friuli, ad es. nei comune di Cividale, Corno di Rosazzo e Premariacco.

Vuk (= lupo) è uno zoonimo, cioè nome di un animale. Prima di diventare cognome era probabilmente un soprannome, dato a una persona che possedeva qualche qua1ità tipica del lupo; forse era piuttosto feroce, crudele oppure aveva semplicemente una "fame da lupo".

La forma dialettale slovena vuk deriva dalla voce slovena volk (pronuncia: vouk), attraverso un meccanismo riduttivo tipico del dialetto del Natisone. Nel caso specifico notiamo infatti la riduzione del gruppo -ol - (pron. -ou-!) in -u- (volk>vuk).

Altri esernpi che confermano questa regola: bolha / buha (pulce), dólg / dúg (dehito), dòlg / dùg (lungo), se mi kólca / se mi kúca (ho il singhiozzo), mósti / músti (rnungere), pól / pú (metà), pólh / pùh ( ghiro), póldan / púdan (mezzogiorno), pólž / púž (lumaca), só1 / sú (sale), soldát / sudát (soldato), sòld(o), sùd (denaro, soldi), tólci / túči (battere). tólšša / túšča (grasso animale), žólc / žúc (fiele, bile), žólna / žúna (picchio), ecc.

Zabrieszach, Bresciach, Bresnach

Il cognome Zabrieszach è presente a Brizza di sotto in comune di Savogna da circa 320 anni ed è originario di Jevšček, un paesino distante circa 3 Km. da Livek/Luico, situato a quota 760 m. s.1.m. sul versante Sud-Est del Matajur ma nella Repubblica di Slovenia.

Di questo parere non è d'accordo un certo Licurgo Dalmasson, nativo di S. Pietro al Natisone ma da tempo residente a Torino dove ha fondato il locale "Fogolàr furlan" di cui è stato il presidente. Essendo il Licurgo Dalmasson un friulano di origine controllata (il cognome Dalmasson è comparso a S. Pietro per la prima volta nel 1861 quando Giovanni Battista Dalmasson di Brazzano presso Cormons (GO) si è sposato con Lucia Marzolini di S. Pietro), non pretendiamo che si erga a difensore della lingua e della cultura slovena delle valli del Natisone ma non possiamo neppure accettare certi suoi giudizi personali sul dialetto e sulla onomastica delle valli del Natisone che denotano una profonda ignoranza della materia.

Egli infatti sostiene " senza tema di essere smentito, che nelle valli del Natisone non si parla lo sloveno classico (lo credo bene, dato che le lingue classiche si imparano a scuola, n.d.r.) ma bensì un armonioso dialetto slavo infarinato di parecchie parole in friulano ", mentre " a Stolvizza parlano il "roseano" di origine ucraina "; inoltre, per chi non lo sapesse, ci informa che il suo amico " Ferruccio Zabrieszach di Tarcetta, italianissimo di nascita e sentimenti, porta un cognome di origine polacca " (dalla lettera pubblicata su "La voce del Friuli Orientale", Giugno 1989, pag. 2).

Incuriosito soprattutto da quest'ultima affermazione, non suffragata ovviamente da alcun elemento probante, sono andato alla ricerca delle millantate origini "polacche" del cognome Zabrieszach.

Dai libri parrocchiali di S. Pietro al Natisone risulta, in maniera inconfutabile che dal 1612 il cognome Zabrieszach / Zabrieščak, trascritto nelle forme Sabresich, Sabreszach, Sabrieschac, Sabrieszag, era endemico, cioè tipico, del paesino di Jevšček presso Livek, attualmente nella Repubblica di Slovenia. Faccio notare che l'attuale forma Zabrieszach risale al secolo scorso mentre in Slovenia il cognome è presente nella forma letteraria slovena Zabrešček .

Da Jevšček il cognome si è poi diffuso anche sul contiguo territorio delle valli del Natisone, ad esempio a Topolò (1626), a Montemaggiore (1684), a Tarpezzo (verso il 1688), a Clastra (1671), a Brizza di sotto (1688) e a Tercimonte (1823).

A titolo di curiosità faccio presente che nel 1688 un certo Andrea Sabreschag di Jevšček lavorava in affitto un terreno di proprietà della chiesa di Tercimonte situato a Jeronizza/Jeronišče. Lo ricavo dal Libro dei livelli e dei censi della suddetta chiesa in cui è scritto che " Andreas Sabreschag de Jeusig soluit de uno prato nominata Jeronische " (Andrea Sabreschag di Jevšček pagò l'affitto di un prato chiamato Jeronišče, Jeronizza).

Il paesino di Brizza in comune di Savogna ha fatto parte fino al 1946 della parrocchia di S. Leonardo e sui libri dei battesimi di quella parrocchia è annotato l'8/4/1663 il battesimo di Giorgio Jussig, figlio di Matteo di Clastra. Il battesimo è stato celebrato " post prandium " (= dopo pranzo) e da padrino fungeva un certo " Michael Sabrieschag qd. Philippi de Jeuschag " (= Michele Sabrieschag figlio di fu Filippo di Jevšček). Esattamente cinque anni dopo, il 12/2/1668 nella chiesa di S. Leonardo viene celebrato il matrimonio " infra Michaelem qd. Philippi Sabrieschak et Elenam filiam qd. Matthaei Hromaz de Brizza ". Lo sposo, Michele Sabrieschag / Zabrieščak era dunque originario di Jevšček presso Livek / Luico e dopo il matrimonio fissò la sua residenza a Brizza nella casa della sposa dove morì il 3/8/1711 all'età di 80 anni (era nato nel 1631).

Da Brizza il cognome Zabrieszach è passato a Tarcetta. Infatti, uno dei figli di Michele Zabrieszach, Giuseppe, sposò 1'8/2/1712 Marina Cocevar di Sottoaltavizza; il loro figlio Antonio, nato il 1/1/1729, si sposerà il 19/2/1748 con Maria Cocevar di Cocevaro; il loro figlio Leonardo (nato il 31/11/1756) si sposerà il 30/5/1791 con una Brescon di Savogna; da questo matrimonio nacque il figlio Valentino (14/2/1800) il quale si sposò in prime nozze il 28/5/1827 con Giovanna Vogrig, in seconde nozze con Maria Cernoia di Steffenig e in terze nozze il 14/4/1847 con Maria Miscoria, originaria di Lasiz ma residente a Clenia. Valentino (da qui l'attuale nome di famiglia Valénčovi ) ebbe da Maria Cernoia il figlio Antonio (nato il 10/12/1837) il quale sposerà il 17/12/1873 Teresa Dus di Masseris dalla quale avrà cinque figli tra cui Antonio, nato il 22/3/1880. Quest'ultimo sposerà il 18/6/1919 Giuseppa Banchig di Tarcetta ed andrà ad abitare nella casa della sposa portando così da Brizza di Sotto a Tarcetta il cognome Zabrieszach.

Come è stato ampiamente provato e dimostrato il cognome Zabrieszach è arrivato nelle valli del Natisone non da1la Polonia, come sostiene Licurgo Dalmasson ma dal paesino di Jevšček presso Livek ed è di origine slovena più che controllata.

Mi dispiace dover deludere il sig. Dalmasson e quanti la pensano come lui ma bisogna ribadire che una cosa sono pii desideri (di avere ascendenze polacche, tedesche, ungheresi ecc.) e un'altra cosa è la realtà delle nostre origini (slovene nella stragrande maggioranza dei casi) che emerge in maniera chiara ed inconfutabile dai documenti di archivio, dalle ricerche condotte sul terreno e dallo studio serio della onomastica.

Tornando al cognome Zabrieszach dobbiamo dire che è di origine slovena non soltanto perché proviene dal paesino sloveno di Jevšček ma anche perché la sua base linguistica è radicata nella microtoponomastica locale.

Il cognome è sorto, infatti, col formante sloveno ščak anticamente trascritto di solito nella forma - szach dal microtoponimo o nome di luogo Zabrég, dial. Zabrieg ( Zabrég / Zabreg + ščak = Zabreščak / Zabrieščak ). Bisogna sapere che parte del paesino di Jévšček (10 case in tutto di cui 5 abitate e 18 abitanti) è stato costruito appunto " Za brégon " o " Za briegan ", cioè al di là di un dosso, di un declivio, di un rilievo, di un'altura, di un promontorio (questo il significato del vocabolo sloveno " breg ").

A uno dei primi, se non al primo abitante che aveva costruito la casa in località Zabrég è stato dato il nome di Zabréščak o Zabroeščak che in origine stava ad indicare proprio "la persona che abitava nella località denominata Zabreg". In seguito questo nome è diventato anche cognome e da qui si è diffuso, come abbiamo visto, anche nelle valli del Natisone. Questo cognome (nella forma Zabreščekek) si è conservato a Jevščak e precisamente in località Zabreg fino ai nostri giorni.

Un cognome strettamente imparentato con Zabrieszach / Zabrieščak è Brésciach / Bréščak tuttora presente in comune di Prepotto e più volte annotato su un libretto parrocchiale di S. Leonardo che riporta i battesimi celebrati a Castelmonte dal 1760 al 1798. Questo cognome è sorto col formante sloveno šc#ak da un microtoponimo o nome di luogo Brég (altura, rilievo, terreno montano) e in origine stava ad indicare la persona che abitava in una località denominata appunto Brég.

Un altro cognome sorto dal toponimo Brég in comune di Drenchia ma da tempo scomparso è Brésnach / Bréžnak. Come è noto Brég (dial. Brieg ) è il nome popolare di un paesino che ufficialmente viene chiamato Clabuzzaro e che troviamo più volte annotato anche sui libri dei battesimi di S. Leonardo: 1695 Stephanus Ruter de Briego, 1699 Gaspar Ruter de Bregu, 1705 Stephanus Ruter de Briech, 1706 Gaspar Ruthar de Bregu. Anche il cognome Brésnach / Bréžnak è annotato già all'inizio del 17. sec. sui libri dei battesimi di S. Leonardo: 1631 Thoma Ruttar dictus Bresnahk de Drenchia (il cognome Ruttar è tipico del paese di Clabuzzaro / Brieg), 1635 Andrea Bresnahk de Drenchia, 1637 Thoma Bresnacho de Drenchia, 1644 Joanne Bresnahk deDrenchia.

Il cognome è sorto col formante -(n)ik (trasformato poi in - nak e successivamente in - njak ) dall'aggettivo brežen o bréžan di brég. Il soprannome brésnach / Brežnak , diventato poi anche cognome indicava in origine l'abitante del paesino di Clabuzzaro / Breg o la persona originaria di là.

Il cognome Brežnik è diffuso anche in Slovenia.

Zaican / Cajhan

Cognome tipico di Azzida, dove si è estinto all'inizio di questo secolo. Deriva dal sostantivo tedesco Zeichen (=segno, impronta) che è penetrato anche nei dialetti sloveni dove ha assunto diversi significati.

Questo cognome è diffuso anche in Slovenia nella forma Cajhen .

Zamparuttti

Il cognome Zamparut , trasformato poi in Zamparutto e Zampauitti , è presente a S. Pietro dalla metà del 1700. Nel 1750 e nel 1758 muoiono infatti a S. Pietro due figli di Michael Zamparut de S. Petro , mentre la figlia Orsola sposerà nel 1776 Lorenzo Vuga di S. Pietro.

La genealogia della famiglia Zamparutti di S. Pietro (vulgo Bobič ) si ricava dallo Status animarum della parrocchia ed inizia con Antonio Zamparutto del luogo il quale sposò Podrecca Giovanna alla fine del 1700. Il loro figlio Giuseppe sposerà il 9 maggio 1 825 Marzolini Giovanna di Sorzento dalla quale avrà due figlie e quattro figli.

Zamparutt i è un cognome di origine friulana "zamp" o "zampe" (= sinistra, detto della mano) è sorto il sostantivo " zampin" e "zampar" (= mancino). Qquest'ultimo è diventato anche cognome "Zampar" o Zamparo".

Dalla forma Zampa r sono sorte poi le varianti onomastiche Zamparelli, Zamparini e Zamparut.

Quest'ultima, sorta con la formante diminutiva -ut, si è poi trasformata (italianizzata) nelle forme Zamparutti e Zamparutto. La voce friulana "zampe" è penetrata anche nel dialetto sloveno del Natisone dove ha dato origine alla forma aggettivale " čeparna/o " (esempio: čeparna roka, iti na čeparno! ) e al sostantivo " čeparnjak " (= mancino).

Il cognome Zamparutti è arrivato a S. Pietro probabilmente dalla zona di Torreano. Lo deduco anche da un atto di matrimonio del 1798 in cui si legge che un certo Giovanni Battista Zamparutto de Canalluto sposa Giovanna figlia di Pietro Plata di Lasiz (Libri dei matrimoni di S. Pietro).

Da notare che anche oggi sono presenti in comune di Torreano diversi cognomi derivati dall'aggettivo friulano "zampe" ( Zampa, Zamparo e Zamparutti ).

Zanutto Zanuttig

Il cognome Zanutto, presente oggi a San Leonardo (Scrutto) e a S. Pietro al Natisone, è arrivato nelle valli del Natisone dal Friuli. La sua penetrazione sul territorio sloveno è iniziata agli inizi del secolo scorso. Nel 1805 un certo Stefano Pich di Scrutto sposa ad esempio " Catharina filia qm. Joannis Baptistae De-Zanutto di Azzida " mentre nel 1857 " Joannes Baptista Di-Zanutto de Sanguarzo " sposa Maria Dorbolò di Vernasso (Libri dei matrimoni di S. Pietro al Nat.). Il cognome originario Zanù t, modificato poi in Zanutto , è sorto dalla forma contratta e aferetica Z(u)an col formante diminutivo friulano -ùt . Alla base del cognome c'è dunque l'agionimo (nome di santo) Joannes / Giovanni. Da notare che anche tra gli sloveni delle valli del Natisone colui che portava il nome proprio Giovanni veniva chiamato familiarmente con questo nome di origine friulana (Zanùt).

Il cognome Zanutto è diffuso in tutto il Friuli ma nelle valli del Natisone è arrivato da uno dei paesi del circondano di Cividale (Fornalis, Rualis o Sanguarzo).

Dalla forma onomastica friulana Zanùt è sorto, col formante sloveno -ič , il cognome ibrido friulano-sloveno Zanùtič (forme it. Zanuttigh, Zanùttig o Zanutich ) che è diffuso nel Cividalese e in modo particolare a Gagliano (cfr. 1841 " Aloisius qdm. Petri qdm. Antonii Zanutich de Gagliano " sposa Anna Struchil del Ponte S. Quirino).

Accanto al cognome Zanuttig segnalo anche i cognomi ibridi Zorzéttig (Spessa di Cividale) sorto, col formante sloveno -ič , dalla forma aferetica friulana Zorzèt (= Giorgetto) e il cognome Zuanich sorto, col formante -ič , dal nome proprio friulano Zuan (= Giovanni). Quest'ultimo cognome è presente anche ad Udine (zona di Beivars) ma è là emigrato dal Cividalese o, più probabilmente, da Valle di Soffumbergo (in sloveno Podcirkvijo) in comune di Faedis dove era endemico. Faccio però notare che questo cognome era presente anche a Vernassino in comune di S. Pietro già all'inizio del 17. secolo.

Ancora sul cognome Zanutto. Correggo in parte e completo le informazioni sul cognome Zanutto presente a Scrutto di S. Leonardo. Qui è arrivato alla fine del secolo scorso quando " Franciscus filius Jacobi Zanutti et qm. Theresae Laurenzetto " di Orsaria (nato il 23/5/1852) sposò il 25 settembre 1880 Maria figlia di Giovanni Trusnich di Arbida (Grimacco). Dal matrimonio nacquero Felicita (1883) e Giuseppe Luigi (1885). Quest'ultimo sposerà Carlig Luigia di fu Michele da Osgnetto dalla quale ebbe tre figli: Maria Annetta (1910), Igino (1914) e Giuseppe (1920).

Da notare che nel 1877 si era sposato a Scrutto Luigi Zanutto, figlio di Giacomo, anch'egli di Orsaria (probabile fratello del citato Francesco). Nel 1891 era arrivato a Scrutto anche Zanutto Antonio, figlio di Giacomo e di Marianna Scaravetto oriundo di Vicinale di Buttrio. In quell'anno si era sposato con Antonia Gariup di Scrutto. Queste ultime due famiglie si sono poi estinte ed ora a Scrutto di S. Leonardo vivono solo i discendenti di Zanutto Francesco oriundo di Orsaria.

A titolo di curiosità faccio presente che nel 1638 un certo " Leonardo Zanuto di Butinigo " (= Bottenicco) aveva pagato al parroco di S. Leonardo una santa messa votiva (Dal I. Libro dei battesimi di S. Leonardo, 1628-1675).

Zorza

Zorza è uno dei cognomi tipici di Mersino. Da qui è sceso a valle e nel Cividalese.

Si tratta di un cognome derivato, con la formante -a, dall'agionimo Georgius ( Zòrz in friulano).

Verso il 1620 è comparsa a Mersino anche la forma patronimica Zorzig che però ha avuto vita breve.

Le forme grafiche del 1600 e 1700 (Sorsa e Schorsa) corrispondono alla forma moderna Žorža che presuppone una pronuncia diversa da quella oggi in uso (Zorza).

Zufferli

Il cognome Zuffer1i/Čufer1i è originario dei paesini di Cras, Drenchia e Rucchin / Zalocilo. Da qui è emigrato a fondo valle nei comuni di Grimacco e S. Leonardo e oggi lo troviamo anche a Cividale e nella pianura friulana.

Dal sostantivo dialettale di origine friulana čuf (= ciuffo) è sorto l'appellativo o soprannome Čufer/Čufar, diventato poi anche cognome, che in origine designava una persona che portava il ciuffo. L' attuale forma Zufferli / Čuferli è sorta con la formante di origine tedesca -li.

Da notare, infine, che anticamente la c veniva molte volte trascritta con la lettera z e quindi il cognome Zufferli corrisponde alla forma slovena Čuferli.

La z iniziale dovrebbe essere letta come la c di cibo e non come la z di zucca.

Il cognome Zufferli presente ad Azzida è qui arrivato nel 1794 da Ponikve, un paesino situato sul territorio della Šentviška gora nel Tolminotto.

Zuiz - Čujc

Zuiz (Čujc) è un cognome sloveno, arrivato nella parrocchia di San Pietro aI Natisone dall'alta valle dell'Isonzo.
Nel 1788 muore un certo " Anto
nius Zuizh natione austriacus; qui domicilium fixit in sancto Petro
". Aveva 34 anni e il parroco ha annotato sul libro dei morti che aveva lasciato alcuni figli ( "reliquit filios "). Due dei figli di Antonio Zuiz o Zhuiz di San Pietro morirono nel 1780 e 1787 mentre Giovanni, nato il 28.5.1784, si sposò il 18.2.1808 con Caterina, figlia di Valentino Bevilacqua di Sotto Vernassino. Da questo matrimonio nacquero almeno 5 figli: Marianna (1809), Antonio (1812), Caterina (1814), Giuseppe (1817) e Lucia (1819). Giovanni Zuiz mori il 2 febbraio 1846 all'età di 61 anni.

Il compito di assicurare la discendenza alla famiglia Zuiz di S. Pietro fu affidato al figlio Antonio il quale si sposò il 22.2.1843 con Marianna Sabladoski (nata nel 1822) di S. Andrea / Štandrež presso Gorizia. La coppia si trasferi ad Azzida ma sembra che non avesse figli e qui, con la morte di Antonio, avvenuta nel 1855, si estinse la famiglia Zuiz di S. Pietro.

Il capostipite di questa famiglia, come appare dai documenti citati, era dunque oriundo di Plezzo/Bovec nell'alta valle dell'Isonzo. Probabilmente era un " miles transfuga ", uno dei tanti soldati disertori che hanno trovato rifugio nelle valli del Natisone nel periodo 1713-1814. Lo deduco anche dal soprannome " Cordonist ", annotato nello spazio riservato a1le "osservazioni" sul libro della popolazione ("status animarum") accanto al cognome Zuiz di S. Pietro.

Antonio Zuiz prima di arrivare a San Pietro era probabilmente aggregato a un reparto speciale dell'esercito austriaco, formato appunto da " cordonisti ". Franc Rupnik, decano di Caporetto, conferma in quel periodo la presenza di diversi "cordonisti" anche a Idria e a Caporetto.%

Il nome " cordonist " deriva dal sostantivo di origine latina "cordon" (= cordone) ed ha assunto, nella terminologia militare dell'epoca, il significato di "soldato appartenente alla milizia confinaria". Dal termine "cordonist" è sorta anche la denominazione Kordon (=Vojna Krajina) con la quale viene chiamata ancora oggi la zona confinaria che un tempo faceva da cuscinetto tra l'ex Impero austriaco e la Bosnia.

Il 24 maggio 1797 viene celebrato a S. Pietro il matrimonio fra Antonio Zuiz di Sorzento e Giovanna Jussig di Azzida, vedova di Soberli di Sorzento ". Antonio, figlio di Odorico Zuiz di Plezzo, arrivato a Sorzento nel 1785, si trasferì dopo il matrimonio con Giovanna Jussigh di Azzida a Biarzo. Qui infatti mori il 1. ottobre 1800, all'età di due anni suo figlio Antonio.

Nel 1800 nacque Marin e il 24 maggio 1803 il figlio Stefano. Questi si sposò 1'8 agosto 1831 con Vogrigh Marianna di Clastra. Da questo matrimonio nacquero 8 figli tra cui Giovanni (nato il 21 agosto 1838) che si sposò il 26 febbraio 1876 con Dorbolò Marianna di Pegliano. Da questo matrimonio nacquero due figlie e il figlio Giuseppe (nato il 23 luglio 1880) il qua1e si sposò il 24 gennaio 1912 con Becia Maria di Becis. Da questo matrimonio nacque i1 24. novembre 1912 Giovanni Luigi morto nel 1993, che ha assicurato la sopravvivenza del cognome Zuiz a Biarzo fino ad oggi.

Occupiamoci ora dell'etimologia del cognome Zuiz. Sotto questa forma grafica arcaica si nasconde il cognome sloveno # Cuic che è la forma abbreviata o ridotta di # Cujec . Si tratta di un cognome derivato dal verbo sloveno "# cuti " (= vegliare, sorvegliare, fare la guardia) e in origine stava ad indicare una sentinella, un guardiano o un vigilante.

Questi poteva essere una guardia notturna che aveva il compito - come ci infornia Franc Rupnik - di vigilare durante la notte per dare l'allarme in caso di incendio. Nel passato le case avevano il tetto di paglia ed i rischi d'incendio erano molto alti. Da qui la necessità di istituire nei paesi un servizio di vigilanza notturna che veniva assicurato appunto da qualche " Čujec " (= vigilante).

Questo nome di mestiere è poi diventato anche cognome.

Zulian - Zuiani

Questo cognome si è da tempo estinto a Grimacco ma vive ancora, sotto forma di Zuiani, a Vernasso in comune di S. Pietro al Natisone dove era presente già all'inizio del sec. XVII: 1617 Juuana Zuliancha de Vernas , 1656 fu. Michaelis Zuian de Vernas (Libri dei battesimi di S. Pietro)

Si tratta di un cognome di origine veneto-friulana, derivato dall'agionimo o nome di santo Julianus (it. Giuliano, friul. Zujan) che è molto diffuso in tutto il Friuli compreso Cividale e il suo circondano nelle forme Zujan, Zuiani, Zulian, Zuliani, Zuliano.

La presenza di alcuni cognomi di origine friulana sul territorio delle valli del Natisone è un fatto normale, determinata dalla osmosi di tipo onomastico che si verifica in tutte le aree di contatto etnico-linguistico, come già sottolineato.

Zuanella

1613 Zuane Zuanela de Roda, 1614 Thomaso Zuanela de Roda, 1646 filius Lucae Zuanella de Roda, 1735 Antonio Suanella de Rotta, 1756 Stephano Suanella de Rota (Libro dei battesimi di San Pietro).

Zuanella è un cognome tipico di Rodda e precisamente della frazione di Uodgnak, dove è documentato dall'inizio del 1600. Da qui è emigrato a Montemaggiore di Savogna quando Antonius filius Antonij Suanella de Rota contraxit matrimonium cum Dorotea filia qd. Joannis Podorieszach de Montemajori e si stabilì come genero nella casa della sposa (19.01.1761).

Il cognome esiste dunque a Montemaggiore, in località Podorìehi, da 240 anni. Da notare inoltre che dal 1761 la famiglia Zuanella di Montemaggiore porta il nome di casato Ruančanji , sorto con l'arrivo in casa del genero (Antonio Zuanella) originario appunto di Rodda (= Ruančanj ).

Il cognome Zuanélla è piuttosto raro ed è presente anche nel cividalese, dove è arrivato quasi certamente da Rodda di Pulfero.

Si tratta di un cognome sorto con la formante diminutiva -el dalla forma onomastica friulana Zuan (= Giovanni).

La forma Zuanel(l)a è sorta in un secondo momento con la formante slovena - a , dalla forma originaria arcaica Zuanel .

Župančič / Supancig

Questo cognome era presente, e non a caso, già all'inizio del 17. sec. a Costne/Hostne di Grimacco. Anche se il paesino è situato in una zona decentrata e appartata, ha avuto nel passato una certa importanza e non soltanto per la presenza in loco della bella chiesetta gotica dedicata a S. Mattia. Hostne, infatti, era il centro della omonima comunità, la quale aveva il diritto di eleggere un " župan ", cioè un decano della banka di Merso.

Questo " župan " o decano veniva eletto dall'organo amministrativo della comunità che era formato dai capifamiglia e si chiamava " sosiednja " o vicinia. Della comunità di Costne/Hostne, oltre al "capoluogo" facevano parte anche le frazioni vicine di Lombaj, Dobenije, Zavart, Podlach. I " žùpani " o "parlamentari", eletti dalle 13 comunità delle valli di S. Leonardo e dalle 23 comunità della valle del Natisone e di Savogna (compresa Luico), formavano rispettivamente le banke di Merso e di Antro.

Queste banke erano in realtà dei parlamentini i quali amministravano la Schiavonia soprattutto al tempo della Repubblica di Venezia; in realtà però questa forma di autogoverno popolare era presente già al tempo del patriarcato di Aquileia e la Serenissima, nel 1420, non ha fatto altro che confermare i privilegi di cui da secoli godeva la Schiavonia.

Oggi il termine sloveno " župan " serve a designare il sindaco ma nella antica società slava, indicava il rappresentante o il capo di una " župa " (= comunità formata da più paesi). La più antica annotazione riguardante la presenza di un " župan " sul vasto territorio colonizzato un tempo dagli slavi che si erano insediati nelle Alpi orientali, è del 777.

Il paese di Hostne/Costne è formato da tre piccoli borghi denominati rispettivamente: 1 )Kavalar , 2 )Miesto e 3) Županstvo . In questa ultima località abitava nel passato il " župan " per antonomasia, colui che per diverse "legislature" è stato scelto a rappresentare la propria comunità nella banka di Merso che aveva la sede presso la chiesetta di S. Antonio a Merso superiore. La voce slovena moderna " Županstvo " sta ad indicare oggi la sede del comune, il municipio. Dal soprannome " župan ", dato ad un decano della banka di Merso che abitava a Costne, è sorto in seguito, col formante - čič , il cognome Zupančič / Supancig che in origine stava ad indicare il figlio del " župan ".

In maniera analoga è sorto anche a Cosizza / Kozca e a Cisgna / Čišnje in comune di S. Leonardo l'omonimo cognome ormai scomparso Supancig /Župančič come risulta da questa annotazioni tratte dal libro dei battesimi della antica parrocchia di S. Leonardo: 1630 filius Petri Supanzig de Cosiza, 1632 flilius Joannis Supanziz de Cisna , 1638 filius Petri Supanziz de Cosiza , 1667 filius Petri Supanzig de Cosiza . E' superfluo ricordare che anche Cosizza faceva parte delle 36 ville o "comunità" della Schiavonia che avevano il diritto di eleggere un " župan " ò decano.

La presenza dei " župani " in altre località delle valli del Natisone viene confermata dai seguenti microtoponimi:

Županovica nei pressi di Clenia, Županca presso Erbezzo, Župinca preso Plataz in comune di Grimacco. Si tratta di terreni che un tempo appartenevano a qualche contadino il quale era stato per diverso tempo anche " župan ", cioè il rappresentante della propria comunità nella banka di Antro o di Merso.

La presenza di quei toponimi a Clenia, Erbezzo e in comune di Grimacco non è dunque casuale ma è da mettere in relazione con l'ufficio o la carica del " župan " che un tempo aveva un ruolo fondamentale nel sistema dell'autogoverno o autogestione della cosa pubblica nelle valli del Natisone.

(Cfr. il mio articolo: Appunti di storia locale / Le antiche radici delle Banche di Antro e di Merso - I Zupani -, DOM, settembre 1981, pag. 4). Da notare infine che nella Repubblica di Slovenia sono molto numerosi i cognomi del tipo Župan, Županič Županc, Zupanec e Zupančič.

Su concessione di Božo Zuanella

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