Muost - Sinčur - Ponte San Quirino
S Quirino ai piedi del Karkos
A San Quirino iniziano le Valli del Natisone. Proprio sotto il paese avviene l'incontro con tutte le acque del bacino idrografico delle Valli.
San Quirino è anche l'immaginaria linea di confine tra il friulano e lo sloveno.
A S. Quirino c'è anche una palestra di roccia
Natisone e palestra
Palestra di roccia
Palestra di roccia
Altitudine 152 m
Denominazione locale degli abitanti: Šinčurci
Abitanti 50 (a. 1997)
Famiglie 24
Case 24
Il paese è posto su ambedue le rive del Natisone poco prima della confluenza dell'Aborna con il Natisone.
Natisone e Matajur dal ponte
L'abitato, spartito in due dal fiume, è crocevia di diverse strade.
Sulla riva sinistra della statale 54 si stacca la strada che prosegue_per Purgessimo e Carraria e quella per Azzida, Savogna e San Leonardo, sulla riva destra quella per Vernasso.
Al centro di questo crocevia si pone il ponte, il quale si eleva a circa 20 metri al di sopra delle acque del fiume.
Il Natisone in questo luogo è particolarmente pittoresco: scorre, infatti, in una gola stretta e profonda che l'acqua si èscavata nel corso dei millenni.
Sembra che un ponte sia esistito già in epoca romana. La nuova costruzione viene attribuita a due epoche diverse. Durante la seconda guerra mondiale fu distrutto dai partigiani e fu ricostruito nel dopoguerra.
La forra del Natisone
Enormi massi erosi dall'acqua
Ponte S. Quirino, che prende il nome sia dal ponte sia dall'omonima località presso S. Pietro con l'antica chiesetta, è situato in una posizione strategica all'imbocco di tutte le convalli del Natisone.
Proprio qui, fin dal lontano Medio Evo, corre il confine etnico fra Sloveni e Friulani.
Dal punto di vista ecclesiastico il paese appartiene a tre parrocchie diverse: Azzida, Vernasso e Sanguarzo.
Amministrativamente il paese appartiene al comune di S. Pietro al Natisone, la sinistra rispetto al Natisone e parte della destra; al comune di Cividale parte della destra.
La località, dal punto di vista storico, è importante.
A detta di molti storici fu proprio qui che si svolse la famosa battaglia fra Slavi e Longobardi attorno al 664, descritta da Paolo Diacono.
Nei pressi del Ponte passava il 'Limes Langobardorum': dei suoi capisaldi restano tracce: presso il castello di Gronumbergo (Karkoš), di Guspergo e di Castelmonte (Stara gora).
Del castello di Gronumbergo, eretto nel XII secolo in posizione preminente sull'accesso alle vallate e quindi strategicamente importante, sono rimaste solo le quattro poderose mura perimetrali.
Appartenne a varie nobili casate: i Portis, fino al XIV secolo; i Formentini - Cusano, fino al 177S.
Alla confluenza dell'Erbezzo col Natisone sono state individuate le presenze di un castelliere preromano, probabilmente venetico, e di una antica strada utilizzata anche in periodo romano e più recente per gli scambi fra Aquileia, Cividale e le regioni centro europee.
Nel triangolo di Duola, la piana racchiusa nel triangolo Azzida, S. Quirino e Ponte S. Quirino, sono stati raccolti centinaia di utensili e pezzi di pietra scheggiata che confermano la presenza di una stazione meso e neolitica.
La toponomastica testimonia la compresenza etnica slovena e friulana sulla riva destra del Natisone.
Il nome MUOST (it. PONTE S. QUIRINO) significa ponte.
La parola dialettale Muost corrisponde a quella slovena Most con la o (lunga ed accentata) dittongata in uo: perciò Muost.
B. Zuanella
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