Sarženta - Sorzento
La storica fontana
Sarženta - Sorzento è a nord di San Pietro, appena a un chilometro di distanza. Per Sorzento passava la vecchia strada, che poi sbucava nel centro di Ponteacco e che ora è diventata una semplice strada interpoderale.
Ingresso al paese
Ingresso al paese
Altitudine 197 m
Denominazione locale degli abitanti: Sarženčanj
Abitanti 102 (a. 1997)
Famiglie 38
Case 43
Cognomi: Cosmacini, Sturam, Tomasetig, Struzzo
Soprannomi di casa: Šturmovi, Mihovi, Trogarji, Žuanovi, Gujoni, Lulaci, Mehelinovi, Čukoukini, Šmonovi, Šajdienovi, Ruonkini, Mašinovi, Čenavaršanji, Žefovi, Foščajovi, Drejcovi, Keraci, Kuoškini, Loščaki, Foni, Buteri, Palauščaki.
Le informazioni sono tratte da "I diplomati della Slavia" di Riccardo Ruttar e da Atlante toponomastico del Comune di San Pietro al Natisone
Il paese si trova su un ampio terrazzo ai piedi della dorsale che scende dal Matajur fino al colle Barda, presso Azzida.
E' posto a circa 300 metri dalla strada statale n° 54 e a non molta distanza dalla riva sinistra del Natisone.
Dista poco più di un chilometro da San Pietro al Natisone, capoluogo del comune.
Davanti al paese si stende una vasta piana di campi coltivati, mentre verso le alture i prati sono ormai nascosti da una fitta vegetazione arborea.
La via nuova di Sorzento
Gli interventi della ricostruzione dopo il terremoto hanno parecchio mutato il volto dell'architettura spontenea, particolarmente ricca a Sorzento, ma si notano tuttora i caratteristici cortili su cui si affacciano le case.
Un intero borgo è stato ristrutturato su indicazioni della Sovrintendenza delle Belle Arti.
Al centro del paese c'è la piazzetta, chiamata "Gorica" con la fontana del 1872.
Altre località: Na patoce e Križališče.
Le strade interne sono chiamate "klanci".
La chiesetta di S. Nicolò
Chiesetta in ristrutturazione
A breve distanza dal paese, su un poggio fra i campi e gli alberi, è posta la chiesetta di S. Nicolò (Sv. Miklavž) costruita nel 1498 e varie volte ristrutturata.
Poco sotto la chiesetta, verso nord-ovest, scorre una fresca fonte d'acqua.
Sorzento è ricordato per la prima volta, nei documenti, nel 1269. La chiesa è dedicata a tre santi: S. Nicolò, S. Biagio e S. Margherita, uno per ciascuno dei tre borghi della frazione: Sarženta (Sorzento), Bjarč (Biarzo) e Bečja (Becis).
La festa del patrono si tiene il giorno di S. Nicolò, il 6 dicembre.
La notte il santo porta i doni nelle scarpe dei bambini.
Usanze (una (ex) molto particolare)
Un tempo gli uomini usavano arrostire e mangiare i gatti.
L'usanza venne troncata nel 1972, quando intervennero le autorità.
Per l'Epifania tre giovani vanno di casa in casa annunciati da un campanello per augurare il buon anno e ricevere del vino nuovo.
Il 3 febbraio si festeggia S. Biagio e c'è la benedizione delle gole e delle mele.
La notte di San Giovanni si accende il kries (falò).
La prima domenica dopo S. Ermacora c'è la sagra del paese.
Cognomi più diffusi: Cosmacini, Sturam, Tomasetig, Struzzo
Nomi di casato: Šturmovi, Mihovi, Trogarji, Žuanovi, Gujoni, Lulaci, Mehelinovi, Čukoukini, Šmonovi, Šajdienovi, Ruonkini, Mašinovi, Cenavaršanji, Žefovi, Foščajovi, Drejovi, Keraci, Kuoškini, Loščaki, Foni, Buteri, Palauščaki.
Il nome SARŽENTA (it. SORZENTO) deriva dalla parola Sorgente, foneticamente trasformata in sloveno come Sarženta.
Il borgo rurale di Sorzento/Sarženta
Božo Zuanella scrive così di Sorzento
Il toponimo Sorzento deriva dal sostantivo
sorgente
, dal verbo latino
surgere
(sgorgare).
Nell'area a ridosso della collina, infatti, si trovano numerose sorgenti e il paese è citato in un documento del 1269 con il nome
Surzint
.
Sorzento si trova su un ampio terrazzo ai piedi della dorsale che scende dal Matajur e davanti al borgo si stende una vasta piana di campi coltivati.
La struttura insediativa del paese presenta un'anomalia rispetto agli altri paesi delle Valli del Natisone, in quanto è composto da otto grandi corti, dalla piazzetta centrale chiamata
(collinetta) e da poche case isolate.
Corte caratteristica
Le corti sono costituite da più edifici ad uso abitazione e da annessi rustici, che si affacciano su un ampio spazio interno lastricato di forma quasi circolare o allungata, munito di doppio accesso: uno di collegamento con le vie del paese e l'altro con la proprietà agricola.
Questo spazio si configura come luogo semipubblico verso cui gli edifici rivolgono le facciate principali. Tali facciate conservano in parte ancora integri i caratteri dell'architettura popolare delle valli del Natisone: scala esterna in pietra, ballatoi, logge e parapetti in legno, stipiti in pietra per le finestre.
Esternamente, lungo le strette vie in cui si articola il borgo, i prospetti delle corti presentano solo muri con piccole finestre e il portale d'ingresso carraio, in genere ad arco a tutto sesto ribassato e incorniciato in pietra.
Scorcio
Vecchio muro a vista
Fiori, tanti fiori!
Poggioli in legno
Vecchio ciotolato
Nuovo ciotolato
Interessante è la corte che chiude il borgo verso nord: di forma allungata e composta da due cortine edilizie, una rettilinea, con lunghi ballatoi sulle facciate, e l'altra concava, con prevalenza di logge su due piani con colonne monolitiche in pietra squadrata.
La piccola piazzetta è caratterizzata da una fontana in pietra (1872) e da una vasca utilizzata in passato per l'approvvigionamento idrico. Un tempo questo luogo era il punto di ritrovo della piccola comunità che si radunava su panche di pietra, sotto i gelsi ora scomparsi.
Božo Zuanella
Francesco Musoni
Nacque a Sorzento Francesco Musoni (1864-1926).
Fu storico, geografo, speleologo e uomo politico.
Appartenne al gruppo degli intellettuali inseriti nella cultura italiana, ma coscienti delle origini e delle caratteristiche linguistiche degli abitanti della Slavia italiana.
Fu professore di geografia all'Istituto tecnico di Udine.
Fu consigliere, assessore e sindaco di San Pietro al Natisone per 29 anni complessivi e dal 1914 al 1923 consigliere provinciale di Udine.
La sua bibliografia è molto consistente, con opere scientifiche e divulgative su argomenti prevalentemente geografici, fra cui una parte della 'Guida delle Prealpi Giulie' del 1912.
Bečja / Becis
Altitudine 192 m
Denominazione locale degli abitanti: Bečjanji
Abitanti 17 (a. 1997)
Famiglie 8
Case 8
Denominazione locale degli abitanti: Bečjanji
Popolazione attuale: 18 persone residenti (10 famiglie).
Becis è una piccola borgata che dista circa duecento metri da Sorzento, con cui è collegato da una strada piana.
La deviazione per Becis
Il villaggio si trova a sud di Sorzento, in mezzo al verde della campagna e della vegetazione arborea. I campi sono tuttora coltivati.
L'abitato, di poche case, ha attualmente solo 16 abitanti. Essi seguono le usanze, le feste e le tradizioni di Sorzento, dove hanno la chiesa.
Ingresso al paese
Affresco popolare
Scorcio
Il cognome più diffuso è Becia.
Nomi di casato: Piernovi, Bortulni, Valentovi, Muhorači, Par Guštiče, Dužaci.
Il nome BEČJA (it. BECIA) viene collegato alla presenza di qualche sorgente, come gli studiosi arguiscono da altri toponimi sia nella Slavia Friulana che in Slovenia: viene da Bečva o Bečja con il significato di contenitore o sorgente d'acqua.
Nino Specogna
Preparazione della pagina Nino Specogna