Il mio giro d'Italia
Ogni volta che mio padre scendeva nella valle per qualsiasi motivo, mi portava un regalino.
Una volta, durante il giro d’Italia, mi fecce un regalo straordinario : tornò a casa con occhiali da ciclista, di colore blu.
Appena li misi sugli occhi, come per magia, entrai in un altro mondo !
Tutto era dipinto di blu !!!
Giravo la testa per verificare se fosse vero ; era tutto vero !
Pieno di gioia, gridavo :
“il mio paese ha cambiato colore !!!!!”.
Senza neanche ringraziare mio papà, mi sono messo subito a correre per il paese come un matto.
In un istante, ero diventato un vero ciclista.
Spesso a casa, sentivo parlare di Gino Bartali, nato nel 1914 come mio padre ; e per questo motivo, mi sentivo più vicino al campionissimo.
Correvo a tutta, la testa bassa, le mani sul manubrio, immaginandomi su una bicicletta da corsa.
Avevo fatto già diversi giri nel paese a tutta velocità, sentivo nelle curve dei vicoli, sfiorando le case, i piedi scivolare sulle pietre lucide e lisce, ma siccome conoscevo benissimo tutti questi posti, potevo quasi percorrerli ad occhi chiusi.
Correndo, sentivo le donne gridare :
“fermatelo ! fermatelo prima che gli scoppi il cuore !”.
Nel paese, non si era mai visto una cosa del genere.
Dopo un certo tempo, altre persone sono uscite delle case gridandomi :
“Dai, Guerra, dai !”. (cosi ero soprannominato).
Ancora più motivato, cambiavo il senso del mio giro.
Passando di nuovo davanti alla nostra casa, mio padre mi fermò di colpo, prendendomi fra le sue braccia.
“Ora basta ! avrai altri giorni per fare il corridore” mi disse il papà.
Ogni giorno della settimana, facevo i miei giri per il paese ma la gente non c’era più ed ero molto triste.
Ma ci tenevo ai miei occhiali e li mettevo lo stesso, anche senza correre.
Guerrino Cencig