Gnuaj
Montefosca, gennaio 2004
Nel passato, a Montefosca, c’era sempre tanta neve; se impediva diversi lavori, aiutava moltissimo la gente a scaricare nei campi il letame, ma solamente nei campi pianeggianti e quelli in discesa.
Per questo tipo di lavoro, ogni famiglia fabbricava una o due slitte “Jslk”, realizzate in un modo da tenere il letame compatto perché, in discesa, aveva tendenza a traboccare.
Montefosca, gennaio 2004
Era un periodo pieno di effervescenza; tutto il paese era coinvolto in questo lavoro; si sentiva avvicinare la primavera.
Il letame, molto concentrato e di prima qualità, profumava tutto il paese.
Contribuiva alla crescita del granoturco, delle patate, dei fagioli e rape che servivano a preparare la “brovada”, una specialità locale.
I campi più alti finivano quasi sul fianco del monte Uogu.
La gente doveva aspettare i primi giorni di primavera per salire con gerle “koš”, fatti apposta nel paese.
Con lo sviluppo del paese, dovevano espandere i campi a terrazzamento sempre più su e sempre più giù, dal paese.
I nostri anziani hanno modellato l’ambiente con questi muri di pietra a secco che si vedono ancora oggi.
Quanti sacrifici, fatiche consumate per creare questi terrazzamenti oggi abbandonati!
1. Menig Olga - 2. Laurencig Pierina Balanua (Frinkula) - 3. Cencig Iusto Uancu
Anche qui, i toponimi rivelano il loro giusto significato.
Guerrino Cencig