Posti per accendere il fuoco di S. Giovanni
Falò, Kries
Anche a Montefosca, come in tutti paesi vicini, per la festa di San Giovanni, si accendeva il fuoco (falò, kries) per perpetuare una tradizione antica durante la notte del 24 giugno.
Più di un mese prima, ogni famiglia iniziava a preparare delle fascine che costituivano il falò.
Questo fuoco era gestito dalla gioventù, con molta gioia, frenesia e speranza per il futuro.
A Montefosca, c’erano tre posti previsti per questa tradizione popolare piena di promesse.
Gli abitanti del quartiere di “Dolina” avevano scelto un posto sopra il paese, chiamato
Japnenca
= Japno, calce” dove era prodotta, come lo erano anche le tegole.
Questo posto appartiene sempre alla famiglia Goriš.
Invece, il quartiere di “Kras” aveva scelto di allestirlo sotto il paese, vicino al sentiero che scende verso il rio Bodrino “Budrin” dove c’è la stalla della famiglia CENCIG Mon.
Il posto fu chiamato
Puštiela
zona scura, lasciata incolta.
A Paceida, si faceva il fuoco dietro la casa di Gino BATTISTIG in un posto chiamato
Gor na košu”
sopra la gerla.
C’era sempre stata grande concorrenza fra questi tre posti, cercando ogni anno di superarsi con grande entusiasmo.
Gridi di gioia, salti attorno e sopra questo simbolico fuoco si prolungavano tardi nella notte.
Questo falò dava una grande carica di energia purificante, indispensabile per l’imminente sfalcio che durava la maggior parte dell’estate, con giornate lunghissime, durissime, dall’alba fino al tramonto.
Guerrino Cencig