I toponimi delle nostre Valli
Božo Zuanella ha fatto una ricerca sul significato dei toponimi di tutti i paesi delle Valli, pubblicata a suo tempo ( anni 1980-86) su DOM. E' augurabile che quanto prima questo lungo lavoro, assieme a quello sul significato dei cognomi, diventi oggetto di pubblicazione. Nel frattempo chi lo desidera può consultare il significato del nome del suo paese su Lintver.
Il nome del paese può essere ricercato col motore di ricerca interno.
Toponomastica delle Valli del Natisone
La etimologia o spiegazione dei nomi geografici ha sempre attirato la curiosità delle persone. E non senza motivo. La conoscenza, infatti, dell'origine e del significato dei " toponimi " (nomi di centri abitati grandi o piccoli), degli " oronimi " (nomi delle montagne), degli " idronimi " (nomi di corsi d'acqua) e dei " microtoponimi " (nomi dei campi, dei prati, dei boschi e di piccoli appezzamenti di terreno in genere) aiuta a far luce sulla storia di eventuali insediamenti antichi, sulla appartenenza etnico-linguistica di un gruppo umano, sull'assetto geografico e produttivo di un territorio nei tempi passati e inoltre ci consente di acquisire utililissime informazioni linguistiche e storiche soprattutto se siamo privi di documenti scritti.
Le Valli del Natisone sono, sotto questo punto di vista, molto interessanti poiché presentano una ricca varietà di forme toponimiche che non sono soltanto slovene ma anche prelatine e romanze; in molti casi ci troviamo anche di fronte ad esempi di " poliformia " toponimica, quando per una località esistono diverse denominazioni (es. slovena - italiana - friulana).
Se sul nostro territorio notiamo diversi toponimi non propriamente sloveni, ciò non significa affatto che venga negato il carattere sloveno degli abitanti che qui vivono da centinaia di anni. Dobbiamo tener presente, infatti, che le Valli del Natisone, prima della massiccia colonizzazione slava iniziata verso l'anno 750, erano state percorse da popolazioni di diversa provenienza (Veneti, Celti, Romani, Longobardi) e, anche se in maniera molto limitata, interessate da insediamenti umani soprattutto nelle zone pianeggianti di fondo valle.
E' del tutto naturale che queste popolazioni abbiano lasciato traccia di sé soprattutto in alcuni toponimi che, gia consolidati dall'uso precedente, sono stati assunti o modificati foneticamente dai nuovi venuti (gli Slavi).
Un esempio classico, che convalida questa affermazione, esiste nel Friuli Centrale, nella cosiddetta " Vastata Hungarorum ", la zona compresa pressappoco tra Palmanova e Codroipo e interessate da insediamenti slavi dopo le devastazioni Ungare dell'anno 1000. Anche se quella zona è punteggiata di toponimi e perfino di microtoponimi slavi, attualmente non esistono tracce di popolazioni slave che sono state completamente assorbite dall'elemento friulano e pertanto si considerano friulane a tutti gli effetti.
Non deve dunque destare alcuna meraviglia il fatto che nelle Valli del Natisone diversi toponimi siano preslavi o romanzi, né bisogna dimenticare che " Forum Julii " era a due passi dalle Valli e che qualche " agricola " latino poteva tranquillamente insediarsi ad esempio " in villa de Ponteglaco " (Petjag). Comunque da quel tempo molta acqua è passata sotto il ponte di San Quirino ed ora di quei popoli non esistono tracce neppure nella tradizione orale.
L'appartenenza alla matrice slovena delle popolazioni delle Valli è ormai un dato inequivocabile né vi sono più dubbi, per la linguistica e per altre scienze affini (ad es. la etnografia); ciò si evince anche dal fatto che la quasi totalità dei microtoponimi della zona è slovena.
La colonizzazione capillare di queste valli è stata infatti esclusivamente " slava ". Noi parliamo di colonizzazione " slava " poiché dal 700 fino al 1000-1100 le popolazioni che si erano stanziate nelle Alpi Giulie, ed anche nella Benecia, non avevano ancora acquisito una propria specifica personalità e quindi non si distinguevano dalla massa degli altri " slavi "; soltanto dopo il 1000-1100 questi " Slavi " che potevano aver raggiunto le Valli del Natisone sia dal Nord (Carinzia) come dal Sud (ecco spiegati in buona parte i relitti, le particolarità, gli arcaismi " čakavi " o " croati " che esistono in misura limitata nella fonetica, nella onomastica e nel lessico) hanno elaborato una lingua autonoma e diversa sia dallo " slavo comune " come dalle altre lingue slave e si sono caratterizzati come popolo sloveno. Pertanto, se parliamo di popolazioni che sorìc vissute sul territorio delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Resia fino al 1000-1100 dobbiamo usare il termine proprio " Slavi "; se invece ci riferiamo alle popolazioni vissute sui medesimi territori dal 1100 circa in poi fino ai nostri giorni, allora dobbiamo usare il termine esatto e preciso " Sloveni ".
Gli " Slavi " delle Valli sono morti e sepolti da centinaia di anni, ora qui vivono soltanto gli Sloveni.
E' chiaro quindi che i termini seguenti: " Slavi del Torre e del Natisone ", " Paleoslavi di Resia ", " Slavia Italiana o Friulana " e simili sono non solo improprii ma anche errati e insostenibili dal punto di vista scientifico. Allo stesso modo pon possiamo parlare di popolazioni " italiane " se ci riferiamo agli abitanti della penisola italica vissuti prima dell'anno 1000 dato che fino a quel periodo la lingua parlata normalmente era il tardo latino e le lingue romanze, tra cui l'italiano, erano ancora di là da venire o in uno stadio di formazione; è chiaro che anche lo "homo italianus " nascerà dopo questa data con l'inizio della lingua e della cultura italiana diverse da tutte le altre lingue o culture " neolatine ".
Come le radici degli alberi così le radici dei popoli sono legate alla terra e la sopravvivenza fisica dei primi come dei secondi dipende in buona parte da questa intima simbiosi: se un popolo perde il suo territorio è destinato di regola a scomparire entro breve tempo e allora si comprende l'amore filiale di tanti popoli alla loro " madre-terra "e la nascita dei toponimi e soprattutto dei microtoponimi mediante i quali il rapporto uomo-ambiente diventava più personale ed intimo; inoltre i microtoponimi soprattutto sono nati non soltanto per un motivo pratico, per distinguere tra loro le varie località o per esigenze geografiche ma nascondono un significato ancor più profondo.
Dare il nome ad un determinato terreno, ad un oggetto, ad un animale significa convalidarne anche il possesso. Quando Adamo "diede il nome a tutti gli animali " (Genesi) non ha fatto altro che estendere su di essi la sua signoria ed il suo diritto di proprità.
Allo stesso modo, quando i nostri predecessori, hanno dato dei nomi ad ogni località grande o piccola del territorio su cui noi viviamo, hanno voluto affermare, anche se inconsciamente, la loro presenza, il loro diritto di proprietà ed hanno dato a queste terre un marchio di qualità indelebile tipicamente sloveno.
Nel presentare i vari toponimi delle Valli del Natisone cercherò, nei limiti del possibile, di confrontarli càn altri identici o molto simili che sono presenti su tutto il territorio abitato attualmente dagli Sloveni (Slovenia, Italia, Carinzia ed Ungheria); in tal modo ognuno potrà rendersi conto che la Benecia è collocata all'interno di una precisa area linguistica (quella slovena) e che quindi non fa " isola " a se stante né rappresenta qualcosa di " diverso ", slegata dal circostante mondo sloveno; nelle mie ricerche ho cercato di tener conto degli studi toponomastici friulani e sloveni che riguardano direttamente od indirettamente il nostro territorio e che mi è stato possibile reperire e consultare; inoltre ho consultato diverse carte geografiche slovene ed italiane ed ho fatto inchieste ed interviste anche in loco.
Il mio vuoi essere uno studio divulgativo che stimoli la nostra gente ad apprezzare, ad amare ed a custodire le rìcchezze linguistiche che ancora possiede.
Divido le Valli del Natisone, dal punto di vista toponomastico, in tre gruppi:
1) La valle del Natisone, dove la presenza di toponimi non sloveni è più accentuata. Ciò è dipeso soprattutto dalle sue caratteristiche climatiche e geografiche (ampiezza della Valle e notevole via di transito) che hanno favorito l'insediamento di gruppi umani già prima dell'arrivo degli Slavi.
2) La valle di Savogna dove i toponimi non sloveni (soprattutto romanzi) sono già in minoranza nei confronti di quelli sloveni.
3) Le valli di San Leonardo, che presentano una massiccia e quasi esclusiva toponomastica slovena. Dalla osservazione di questi semplici dati si scopre, tra l'altro, anche quali fossero gli insediamenti abitativi pre-slavi ed il loro concentramento più o meno diffuso nelle tre zone osservate.
La trattazione particolare dei microtoponimi sarà oggetto, spero, di un mio ulteriore studio.
Per mia comodità inizio la trattazione dei toponimi della Valle di Savogna.
Božo Zuanella
Preparazione Ruben Specogna