Il Lintver?


Chi è il lintver? Essere mitologico o esiste veramente o una via di mezzo?
Perché questo nome per la nostra Associazione?
Perché è uscito dalla testa di Giovanni proprio come un... lintver, quando stavamo spremendo le meningi per assegnare un nome alla nostra associazione.
C’è subito piaciuto per quel qualcosa di... informatico che il nome ha in sé.
E ancor più ce ne siamo convinti, quando abbiamo saputo chi sarebbe e cosa farebbe il lintver.

Il lintver è un animale e avrebbe capacità eccezionali:
volerebbe con gran perizia, da un versante all’altro della valle o da una valle all’altra.
Meglio lasciarlo in pace, perché, lasciato in pace non dà fastidio; provocato, non si sa cosa potrebbe fare.
Usiamo per prudenza il condizionale, perché non siamo (ancora) riusciti a trovare una documentazione quanto basta razionale per sbattervela sotto il naso, immaginando il vostro scetticismo.
Tuttavia abbiamo testimonianze di persone che attestano non soltanto la sua esistenza, pure ci offrono la sua descrizione.

La mamma di Giovanni Mattelig
(lo conoscete?, quello che a volte le racconta grosse!)
ci ha riferito che, quando da bambina andava ad aiutare a rastrellare sul Mija, le era raccomandato di stare lontana da un preciso posto nella Skarbina o perlomeno di passarvi velocemente.
Era la tana del lintver, una specie di grotta che diventava tutta rossa per colpa della sua presenza, perché vi si agitava e dimenava dentro.
Era una specie di grosso ramarro con il greben (la cresta) rosso sulla testa, particolarmente suscettibile e irascibile, perciò era meglio squagliarsela velocemente.

Livia Clavora (mia nonna!) da Mersino racconta che un’estate il lintver, appollaiato sotto un grosso sasso ha obbligato lei e sua zia Marzuola Maria ad una lunga deviazione con la "brieme", il fascio di fieno, sulle spalle per paura di passargli troppo vicino.
Livia asserisce che non l’ha visto bene, perché era sdraiato sotto il sasso, ricorda però i suoi colori, che erano quelli dell’iride, soprattutto rosso, verde e giallo.
Il giorno dopo era ancora lì, senza nessun’intenzione di muoversi.

Bertic di Tiglio ci ha riferito che lo ha visto bene, ma non è riuscito a fotografarlo:
strisciava sul terreno, è salito su un albero e poi è saltato per circa 40 cm, sparendo.
Era lungo circa 45/50 cm, con la pancia molto grossa.
Assieme a lui c’era Mario Pašk, di Tiglio anch’egli.
Bertic lo ha definito un piccolo draghetto!

In ogni modo dalle testimonianze in nostro possesso abbiamo capito che il lintver è lungo circa un metro (ma anche meno).
Avrebbe la testa simile ad un gatto.
Ha il corpo circa di un grosso ramarro con le quattro zampe caratteristiche, ma assomiglia ad un draghetto. Avrebbe una cresta sulla testa.
E’ capace di fischiare sibilando, ma soprattutto salta e vola con una facilità enorme, tanto che sarebbe capace di passare da una valle all’altra in un attimo.

Chissà se siamo riusciti a convincervi della sua esistenza.
Non dimenticate che Bertic e Pašk ci assicurano della sua esistenza di draghetto.
Noi abbiamo usurpato il suo nome; siamo sicuri che il lintver non se l’ha a male, anzi, probabilmente, è felice e contento che qualcuno s’interessi a lui e cerchi di imitarlo nei suoi salti improvvisi.
Ruben
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