Le “lovje” di Tarcetta
Le caratteristiche costruzioni che testimoniano un'intensa attività agricola.
Il paese di Tarcetta godeva in passato di una relativamente florida economia anche in forza dei terreni agricoli nel gradiente che scende fino al Natisone e che sono di una vastità che nessun altro paese del cumune di Pulfero può vantare.
Lo stesso nome dell’abitato deriva da questa vasta campagna. Božo Zuanella scrive, infatti, che il toponimo Tarčet - Tarcetta deriva dal latino «trecenta» (= 300) riferito probabilmente a «jugera», un’unità di misura dei campi
(cfr. Dom 1/1994).
Per questa accentuata vocazione agricola del paese a Tarcetta quasi tutte le famiglie possedevano buoi o cavalli con relativi carri per il trasporto.
Ne fanno fede le numerose «lovje» che sono una caratteristica di Tarcetta mentre sono quasi sconosciute altrove, almeno nei paesi del comune di Pulfero.
Le lovje sono delle costruzioni poste normalmente su quattro colonne costruite in pietra o mattoni, con il tetto sostenuto da travi e coperte con coppi in laterizio.
La lovja comprende normalmente due piani di cui il sottostante serve per il ricovero del carro e degli altri attrezzi mentre nella parte superiore viene stivato il fieno o altro foraggio.
Il bestiame invece trova ricovero nella stalla.
Di queste lovje, alcune belle ed imponenti, ne abbiamo contate ancora oggi sei, ma altre sono state trasformate in abitazioni. Due di esse appartengono alla famiglia Cosmacini (Klenkiči), una alla famiglia Specogna (Kabasi), una agli Spagnut (Gorni) una dei Melissa (Sturmi) ed altre minori.
Vale la pena menzionare la lovja di Kabasi con stalla annessa sul cui portale c’è un affresco, in cattivo stato, raffigurante san’Antonio da Padova con in braccio Gesù bambino.
Di Tarcetta erano famose le tre osterie, sempre piene di avventori e le numerose e belle ragazze ambite dai giovani delle nostre valli e della pianura friulana, che alla domenica nell’immediato dopoguerra, che la scusa di acquistare canne di mais (sier##e), pullulavano in paese in cerca di trovar moglie.
Luciano Chiabudini
DOM 1995