Il Pust nel comune di Pulfero
Descrivono il carnevale due allieve del comune di Pulfero, frequentanti la Scuola Media di S. Pietro al Natisone: Angela Battistig e Alessia Melissa.
Mersino come maschera caratteristica ha il gallo: un enorme gallo con la testa in cartapesta e il corpo tappezzato di piccole striscioline di stoffa colorata. Nella pancia del gallo c'è il manovratore.
Ultimamente al gallo si è aggiunta la gallina e, inoltre, i belli, vestiti con i caratteristici abiti fioriti e il cappellino piatto pure cosparso di fiori di carta colorata.
Il corteo mascherato visita le diverse borgate della parte nord del Natisone.
Montefosca è famosa per i suoi Blumari con la tipica divisa fatta di una tutta candida, di campanacci ben legati sulle spalle, del caratteristico copricapo tutto fiorito, fatto d'erbe intrecciate opportunamente con tante biforcazioni alle cui estremità sono sistemati ciuffi di carta crespa variamente colorata e, infine, del bastone, l'alpenstok, sul quale i blumari saltano quando fanno i loro gesti rituali.
Il gruppo è rigorosamente dispari e corrono tutto in giro al paese per tante volte quante essi sono. Un tempo questo era un rito d'iniziazione: i giovani, raggiunta la maggior età, davano prova di forza e di resistenza, correndo tutto il pomeriggio del martedì grasso senza cadere mai e prova ne era la tuta bianca che doveva rimanere candida, mentre un altro gruppo di maschere passava di casa in casa questuando.
Molto numeroso è il carnevale di Rodda. Guidano il gruppo i Pustje (Pust in dialetto significa proprio carnevale) assieme all'angelo e allo zluadi (diavolo).
Seguono le altre maschere, tra cui le più caratteristiche:
il rezjan (figura d'arrotino resiano tuttofare) e lo spazzacamino, che rappresentano i mestieri itineranti;
caricatura di cariche pubbliche o ecclesiastiche;
la moglie vecchia che porta nella gerla il marito giovane, ecc.
e, infine, tist ki berè, quello che raccoglie nel cesto di vimini le offerte in natura (uova, salami, frutta secca, ecc.)
Particolarmente suggestiva per suoni e colori è la maschera del Pust, comune ai carnevali di tutti i paesi delle Valli.
Essa è invadente e dispettosa: con le sue kliešce allungabili e retrattili afferra le caviglie della gente che incontra e butta tutto sottosopra, aiutata in questo, nel carnevale di Rodda, dal terribile diavolo nonostante l'arcangelo Michele tenti di trattenerlo.
A Rodda è invalsa, da pochi anni, l'abitudine di fare una specie di carnevale estivo simile a quello invernale, durante il quale, facendo il solito giro dei paesi, sono lanciate "bombe" d'acqua o addirittura secchi interi addosso alle persone.
Angela Battistig e Alessia Melissa
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