LA TURKNAJAMA NELLA TRADIZIONE POPOLARE



La grotta in oggetto è situata in comune di Torreano, ma le torke e le agane appartengono alla mitologia di tutte le Valli.
Diavoli ed orchi, "torche" ed "agane" accompagnano di solito nel Friuli lo speleologo che si interessa all'aspetto, forse meno scientifico ma sempre suggestivo, della mitologia legata al fenomeno carsico e non di rado capita che cavità di modesta importanza, ma note alla popolazione, riservino allo studioso patrimoni ben più ampi di folklore.

E' anche il caso della Turchnajama o grotta delle torche (fr. 424), breve cavità orizzontale che si apre presso il paese di Masarolis e che ha creato attorno a sé un alone di leggende a carattere storico o più prettamente mitologico.

Compare, qui come altrove, la figura di Attila il terribile re degli Unni che ci è descritto addirittura con aspetto in parte umano in parte canino.

Ma a fianco del racconto basato su fatti storici subentra la fantasia popolare e con essa le streghe o meglio le Torche descritte come donne malvagie, brutte d'aspetto e coi piedi rivolti all'indietro, attributo questo forse posto per marcarne l'indole perversa.
A volte aiutano gli uomini nel lavoro dei campi, ma sono molto feroci verso le donne, che rapiscono e uccidono, con estrema crudeltà.

La tradizione popolare friulana non è sempre concorde sui particolari fisici di queste creature, come d'altronde è logico trattandosi di creature fantastiche, infatti, in certe zone sono le Krivopete, in altre le Agane ad avere i piedi rivolti all'indietro; sempre comunque sono relegate a vivere nelle grotte e nel nostro caso appunto nella Turchnajama.

Oltre ai testi delle leggende, riportati interamente, riguardanti le torche, ho voluto aggiungere il testo della leggenda degli "Scratic", non prettamente speleologica ma che tuttavia per il suo interesse merita ugualmente di essere riportata. (1)

"Le torche erano delle donne malvagie che vivevano in una grotta nel bosco. Erano brutte ed avevano i piedi storti i capelli lunghi e le unghie lunghe ad artiglio.
Le torche si trovavano fuori dell'abitato perché erano delle persone primitive.
Se vedevano le donne del paese le uccidevano; infatti, erano invidiose della loro bellezza. Le torche avevano molta paura degli uomini, così quando li incontravano fuggivano.
Infatti, le donne si sentivano sicure solo quando erano in compagnia di un uomo.
Durante i giorni lavorativi, però, le torche aiutavano la gente del paese nel lavoro di campi.
Il martedì sera diventavano più cattive del solito, infatti, giravano per le strade dell'abitato e guardavano attraverso le finestre delle case per vedere se c'erano delle donne sole per poterle così mangiare."

"Una volta in una casa abitavano un uomo ed una donna. La donna stava lavorando a maglia e l'uomo decise di andare a dormire.
Quando il marito andò a letto una torca vedendo la donna sola entrò, strappò la pelle alla donna, la uccise e la divorò.
I1 marito, vedendo che la moglie non veniva a dormire, andò sulla terrazza e gridò: "Marianna, vieni a dormire!"
Per la donna rispose la torca: "Vengo subito, finisco la calza".
I1 marito così tornò a dormire.
Intanto la torca mise le ossa una sopra l'altra e sopra di esse il vestito ed il fazzoletto e quindi la mise a sedere con la schiena rivolta verso la porta.
Il mattino, il marito si svegliò, andò in casa e disse: "Marianna, svegliati!"
Ma come l'ebbe toccata le ossa rimaste caddero a terra".

"Un giorno una torca andò ad aiutare un uomo a segare la legna.
Ad un tratto senza volere gli prese un dito nella sega.
L'uomo si mise ad urlare e la torca esclamò: "Ti risparmierò il dito solo se tu mi sposerai!"
L'uomo allora sposò la torca, promettendo di non dirle mai: "torca, piedi storti!"

Un giorno del mese di giugno la torca prevedendo l'arrivo di una tempesta andò nel campo, mentre il marito era a lavorare, tagliò il frumento anche se era verde, lo mise in fasci e lo portò a casa.
Rientrato il marito, vedendo il raccolto tagliato, furibondo andò dalla torca e disse: "Chi ha tagliato tutto il frumento?"
Ed ella rispose: "io, perché tra poco ci sarà una terribile tempesta!"
L'uomo, infuriato, gridò: "torca, piedi storti!"
A queste parole la torca abbandonò la casa e scappò via. Poco dopo si scatenò la tempesta.
L'uomo allora andò in cerca di sua moglie e le disse: "Scusami, hai fatto bene a mietere il grano". Infatti, solo egli ebbe per quell'anno il frumento.
Ma la torca non volle sentire le sue scuse, così l'uomo dovette vivere solo per tutta la vita".

"Si racconta che, tanto tempo fa, le donne, che non volevano i propri figli, li uccidevano e li seppellivano sotto terra, senza che nessuno lo sapesse.
Dopo qualche ora, i piccoli defunti risuscitavano e si vestivano completamente di rosso, poi saltavano di sasso in sasso per i boschi.
Si racconta che un giorno due donne andarono per il bosco a prendere legna secca; una era buona l'altra era cattiva.
Solo la buona vide uno di questi che si chiamano "Scratic" e gli corse dietro.
L'altra non vedendolo, chiese cose stesse facendo.
La buona rispose che c'era un bel bambino e lo voleva prendere, ma non riusciva perché era più svelto di lei.
Questi piccoli, infatti, non si facevano mai prendere".

(1) - Le leggende sono state raccolte dai bambini della 5° elementare del paese di Masarolis.
Federico Savoia

Realizzazione della pagina Nino Specogna
Questo sito, realizzato e finanziato interamente dai soci, è completamente independente ed amatoriale.
Chiunque può collaborare e fornire testi e immagini a proprio nome e a patto di rispettare le regole che trovate alla pagina della policy
Dedichiamo il sito a tutti i valligiani vicini e lontani di Pulfero, San Pietro al Natisone, Savogna, Stregna, Grimacco, San Leonardo, Drenchia, Prepotto e di tutte le frazioni e i paesi.
© 2000 - 2023 Associazione Lintver
via Ponteacco, 35 - 33049 San Pietro al Natisone - Udine
tel. +39 0432 727185 - specogna [at] alice [dot] it