Assenza totale di buon gusto
Non intendo fare l'avvocato delle cause perse, quanto del buon gusto e del rispetto del vincitore.
Una vignetta perlomeno antipatica!
Non mi è proprio piaciuta la vignetta di "MoTo" sul settimanale "Matajur" n. 25.
Mancanza di rispetto non dico dell'avversario ma della persona;
assenza totale di buon gusto;
evidente acidità;
confusione mentale nella scelta del simbolo;
e chi sa cosa ancora si potrebbe tirar fuori!
Chiarisco, se ce ne fosse bisogno, che non condivido nè le scelte politiche nè le scelte culturali del soggetto della vignetta, ma ho un grande rispetto per la sua persona e penso che la Comunità di San Pietro dovrebbe essergli grata per il contributo apportato nell'ammnistrazione comunale in tanti anni.
Per entrare nel merito della vignetta, a me consta che Sergio ha fatto di tutto per compilare la sua lista e per portarla alla vittoria, come di fatto l'ha portata:
probabilmente è questa la verità che brucia, piuttosto che la sua non rielezione!
Se si voleva deriderlo per non essere stato rieletto, dopo aver tanto lavorato, bisognava escogitare un modo più cristiano e soprattutto più intelligente.
Non c'è più rispetto per i vincitori!
Devo, però, anche aggiungere che, sarò un ignorante, ma la vignetta non l'ho mica capita, nel senso che non riesco andare oltre l'irrisione della non rielezione di Sergio.
Una vignetta dovrebbe far ridere o almeno sorridere.
A me provoca il voltastomaco.
Perchè tirare in ballo il povero minatore che solleva verso il cielo il suo strumento di lavoro?
Il direttore del Matajur non si è accorto che in questo modo si irride anche a lui?
E poi si potrebbe facilmente insinuare:
"Non è che dietro la statua di Sergio si nascondono anche altri nelle sue stesse condizioni elettorali e magari molto vicini al cuore del direttore del Matajur?"
Allora sarebbe il caso di meditare su un nostro vecchio proverbio:
"Buj drek miešaš, buj smardì!"
Nino Specogna