ARNICA - ARNIKA
(Arnica montana)
Questa rubrica di erbe e salute è apparsa su DOM nell'anno 2001
Fiori
(ma anche foglie e radici)
E’ frequente nei prati radi, nei boschi soleggiati fino nell’arco alpino in vaste parti d’Europa (anche sul Matajur).
Devo aprire una parentesi:
se i prati alpini non sono falciati o curati 1 amica scompare ben presto!
Una realtà ben presente anche nella nostra regione, seguendo una logica ferrea e per certi versi incredibile:
si depaupera la consistenza numerica dei montanari o dei valligiani e delle piante si estinguono o corrono dei rischi di estinzione molto seri.
Eppure per secoli l’amica è stata la pianta dei traumi, dei colpi, degli strappi muscolari, delle contusioni e degli ematomi.
Scrive Luigi Torinese medico naturopata fra i più apprezzati in Italia:
«...dove c’è trauma, lì c’è l’amica!».
Principali costituenti
Acido malico, carnicina e molta silice, alla quale deve le sue virtù terapeutiche (in relazione al sistema nervoso, alla cute, al metabolismo sanguigno
Proprietà
Tralasciando l’uso orale, che può presentare delle tossicità (tranne che sotto forma di rimedio omeopatico), per via esterna è utilissima in tutte le ecchimosi.
Indicazioni
Tutti i traumi.
Modo d’impiego
Fitoterapia classica:
due cucchiai da minestra di fiori in un litro d’acqua.
Bollire 5 minuti.
Per compresse calde sopra le contusioni (senza piaghe)
* Tintura: un cucchiaino da caffè in un bicchiere d’acqua, per compresse su contusioni senza piaghe
* Pomata: si trovano in commercio tantissimi prodotti a base di amica.
E’ da preferire la forma più moderna di gel.
Medicina popolare
* Nella tradizione orale compare sovente: i montanari hanno sempre usato 1’ amica in frizioni per qualsiasi tipo di algia, ad esempio in Carnia facendola macerare in grappa assieme ad una manciata di canfora, sull’Appennino centrale proponendola sempre macerata in alcool o in grappa dopo un’intensa fatica muscolare.
* In alcune vallate i pastori e i contadini, in mancanza di tabacco, fumano le foglie secche di amica.
In definitiva, è un ottimo rubefacente e vulnerario; apporta un miglioramento nell'ossigenazione locale.
Laddove sia sopravvenuto il trauma e, pertanto, in pomata, la si può usare associata con altri rimedi naturali, come gli olii essenziali di pino mugo, rosmarino, lavanda e peperoncino.
Soprattutto come preventivo delle contratture muscolari prima di una corsa campestre o di uno strappo dopo uno sforzo intenso.
Ultima avvertenza: non usarla in caso di trauma con ferita.
Dott. Franco Fornasaro