BIANCOSPINO - TARIN
Crataegus monogyna jacq.
Si presenta come cespuglio spinoso molto ramificato, raramente come albero, con frutti rossi, farinoso-carnosi; cresce di solito ai margini dei boschi in quasi tutta l’Europa.
Principali costituenti
Il biancospino è una delle piante-cardini di tutta la fitoterapia e continua a dimostrarsi particolarmente utile.
E’ molto ricco di principi attivi: flavonoidi e eterosidi, con una composizione specifica per ogni tipo di Crataegus, peraltro molto variabile anche all’interno di una stessa specie quando si passa dalle foglie ai fiori; amine, acidi triterpenici. steroli, ecc.
Tra gli oligoelementi è importante la presenza di manganese.
Proprietà
E’ un cardiotonico per eccellenza, un ipotensore ed un leggero ipnotico.
Indicazioni
Viene impiegato nelle fasi iniziali dell’insufficienza cardiaca, in particolare dell’insufficienza coronaria e nelle forme lievi di insufficienza miocardia (I-Il stadio come regione cardiaca e per lievi disturbi bradicardici del ritmo.
Prima dell’uso, però andrebbe comunque ricertato che i sintomi citati non abbiano cause organiche (in tal caso è necessario un trattamento diverso!):
per queste indicazioni è pertanto sconsigliata la pratica dell’automedicazione, anche con il biancospino.
Comunque sia è un rimedio del cuore, è un antiemetico, che si può utilizzare a lungo, perché non si accumula.
In un quadro complesso (è suggestiva infatti, per chi lo studi, la sua analisi farmaco-cinetica) trova indicazione anche per il. trattamento degli spasmi vascolari, della tachicardia e delle aritmie, delle distonie neuro-vegetative, ecc.
La medicina popolare gli assegna interessanti proprietà sedative sul sistema nervoso centrale ed usa associarlo ad altri rimedi simili come la camomilla, la passiflora e la valeriana.
Azione sedativa puntualmente dimostrabile dalla moderna fitochimica!
Modo d’impiego
Sotto forma di infuso:
un cucchiaino da caffè per tazza di acqua bollente.
2-3 tazze al giorno.
Come tintura madre:
25-30 gocce, 2-3 volte al giorno prima dei pasti.
In commercio è presente in numerosi preparati composti.
Curiosità
A Trieste si prepara per tradizione, che proviene dalla farmacopea austriaca, un infuso partendo da 30 g di fiori e frutti in 600 g di acqua:
se ne prendono tre tazzine al giorno come blando sedativo e calmante.
In Istria si prepara invece l’infuso dei fioretti bianchi
(10 g di fiori di biancospino,
5 di foglie di salvia,
5 di buccia d’ arancio); s
i prepara l’infuso
e se ne bevono 2-3 tazzine al giorno nei casi di «debolezza di cuore».
In Friuli è interessante l’uso condimentario del biancospino.
Infatti i boccioli di fiori messi in infusione nell’aceto costituiscono un ottimo sostituto e succedaneo dei capperi.
Dott. Franco Fornasaro