MELA- JABKA
E’ un altro alimento-medicamento apprezzato fin dall’antichità.
Esistono numerose varietà.
Principali costituenti
La mela come molti frutti acidulo-zuccherini è molto ricca d’acqua, pectina, zuccheri nobili (cioè non diabetogeni), oligoelementi in abbondanza.
Nella buccia e nel torsolo si trova dell’acido gallotannico.
La mela è particolarmente ricca di vitamine: del gruppo B, PP nelle parti esterne del frutto e C nella buccia.
Proprietà
E’ uno dei migliori frutti ad azione tonico-muscolare.
E’ un diuretico uricolitico e antireumatico.
Per la presenza di pectina è un valido ipocolesterolematico.
E’ un antisettico intestinale e protettivo gastrico.
Indicazioni
E’ indicato agli sportivi, ai convalescenti, in gravidanza.
Trova impiego nei reumatismi, nella litiasi urinaria, nelle diarree e nelle stipsi, nelle gastriti.
E’ un frutto permesso ai diabetici.
---+++Utilizzazione
Uso orale
Il frutto crudo va mangiato con la sua buccia molto ricca di principi attivi, molto digeribile se ben masticata.
Come depurativo: una mela ogni mattina.
Come lassativo: una mela ogni sera.
E’ dimostrata la sua azione sbiancante dei denti:
lo si constata facilmente tra i grandi consumatori di questo frutto (forse grazie alla presenza nella mela di acido ossalico).
Uso esterno
Il succo di mela rassoda i tessuti.
La mela In fitoterapia
Il frutto crudo va grattugiato contro le diarree infantili e in particolare quelle che accompagnano la dentizione.
Far assumere da mezzo chilo a uno e mezzo al giorno distribuito in cinque pasti.
Mele in abbondanza nel regime. delle ulcere gastriche e delle gastriti e in caso di strascico d’influenze.
Infuso di mele:
due o tre mele tagliate a fette con la loro buccia per 1 litro d’acqua.
Bollire un quarto d’ora.
Bere a volontà, Si può aggiungere qualche pezzetto di liquirizia (bronchiti, reumatisnu affezioni intestinali).
In caso di otalgie. applicazione di una mela cotta al forno.
Vecchia ricetta per la scabbia:
tagliare una mela in due, togliere il cuore e i semi e mettere nella cavità un po’ di fiore di zolfo.
Legare le due metà e cuocere in forno.
Schiacciare e frizionare le parti malate con la poltiglia così ottenuta.
Dott. Franco Fornasaro