MORA DI ROVO - ARBIDA
(Rubus fruticosus L. var. ulmifolius Schott.)
Arbusto sarmentoso comune nelle siepi: è pianta molto spinosa nota per le sue bacche (more) acidule e saporose.
Il suo ambiente si estende dal piano alla montagna:
margini di strade, di boschi, sottobosco.
E’ un arbusto prostrato, rampante o rampicante alto fino a 3 m, con lunghi getti spinosi, raramente ramificati.
Frutto
(a seconda del sito da luglio a novembre)
Principali costituenti
Zuccheri nobili, pectina, acidi citrico e malico, derivati della cianidina, vitamine A e C.
Proprietà
Entrato in fitoterapia fin dalla pubblicazione del De Materia medica del Mattioli, un medico e naturalista che operato anche nella nostra regione (XVI sec), è un buon astringente, ma a digiuno anche un lassativo.
Ottimo alimento per convalescenti, anziani e per chi pratica dello sport (cfr. quanto detto a proposito del mirtillo).
Indicazioni
Lo si può impiegare nelle diarree e nelle angine.
Utilizzazione
Come frutto o sotto forma di marmellate o gelatine.
Il rimedio in fitoterapia
E’ molto importante l’impiego lei suo gemmoterapico, che manifesta un’attività antiosteoporotica, ipoglicemizzante ed ipotensiva.
Alcune indicazioni «storiche» sono così confermate:
in particolare l’azione nelle meno-metrorragie e nei fibromi uterini, similmente alla fragola;
l’azione preventiva del diabete, invece, è del tutto simile a quella del gelso.
Nell’osteoporosi:
25-30 gocce due tre volte al dì, oppure 50 gocce in unica somministrazione.
Nel trattamento del fibroma uterino si possono associare il mirtillo nero e l’ontano nero.
Curiosità
La raccolta delle more avviene in settembre quando i frutti sono giunti a completa maturazione.
Per preparare un buon liquore di more si dovrebbe operare nel modo seguente:
appena raccolti schiacciare i frutti aggiungendo dell’alcool assoluto (95%) e acqua per ottenere un infuso liquido a una gradazione di 25%.
Dopo tre mesi, quando l’infuso si è chiarificato e ha preso il colore del frutto, si filtra, si aggiunge dello sciroppo semplice e si aggiusta il titolo alcolico a 20%.
A bicchierini durante l’inverno.
Le foglie di mora rappresentano un nutrimento prelibato anche per lepri e caprioli; i frutti per uccelli e mammiferi, tra cui il tasso e la volpe.
Ovviamente per insetti di ogni tipo.
Dott. Franco Fornasaro