NOCCIOLA - LIEŠINK
(Corylus avellana)
Una rubrica semplice che guarda al vegetale dell'orto, del campo e del bosco vicini, cercando possibili connessioni con la medicina popolare od etnoiatrica.
Il nome Corylus dal greco corys - casco - indica che la nocciola è racchiusa in una brattea a forma di casco.
Frutto
E’ uno dei frutti più sani della stagione invernale.
Come curiosità storica il nocciolo continua ad evocare quel singolare bastoncino che, in ogni tempo, permise agli uomini di scoprire le sorgenti d’acqua.
La nocciola, fra tutti i frutti oleosi, è quello che contiene percentualmente più materie grasse e azotate;
è ricco, inoltre, di calcio, ferro, fosforo, magnesio, potassio, rame, sodio, zolfo, vitamine A e B.
Proprietà
E’ molto nutritivo ed energetico.
E’ digeribile più di ogni altro frutto oleoso.
Ottimo fluidificante del sangue
(forse previene anche alcune calcolosi)
e vermifugo.
Indicazioni
Consigliato ai vegetariani ed ai diabetici, è un alimento degli adolescenti, delle donne in gravidanza, degli anziani e di chi pratica sport.
E’ utile a chi soffre di disturbi respiratori (bronchiti) ed ai tubercolotici.
Può giovare nella litiasi urinaria, nelle coliche renali ed in alcune verminosi.
Si consigliano una/due manciate al giorno durante la stagione fredda.
In passato come vermifugo si usava l’olio di nocciolo:
1 cucchiaio da minestra al mattino per quindici giorni.
Si ottenevano dei risultati buoni anche nel caso di tenie.
Utile anche nel caso di artralgie.
Il decotto dei gusci trova impiego nella ritenzione idrica.
Molte delle proprietà del frutto valgono anche per le foglie.
Quest’ultime in particolare presentano delle interessanti proprietà vasocostrittive e tonificanti venose; oltre all’infuso al 5% (5’), si può impiegare anche l’estratto fluido (20-30 gocce, 2 volte al giorno).
Gli impacchi d’infuso di foglie possono poi essere usati nelle cure di piaghe atone e di ulcere alle gambe.
Importante rimedio della fitoterapia moderna sotto forma di gemmo-derivato; in particolare agisce sul tessuto connettivo del polmone e del fegato, dei quali inibisce la sclerosi e favorisce l’elasticità.
Per cui lo si usa soprattutto:
- nell’insufficenza arteriosa degli arti inferiori da arteriosclerosi;
- nella bronchite cronica;
- nell’enfisema polmonare;
- nell’epatopatia cronica da progressiva sclerosi del parenchima epatico e quindi anche nellacirrosi epatica.
Il gemmoterapico va assunto secondo la seguente modalità:
50 gocce 2-3 volte al dì, d’ora prima dei pasti.
Erbe e salute a cura di Franco Fornasaro
DOM 2000