Joannes - Ivanac
Joannes dalle pendici del Matajur
Il monte Joannes è situato a cavallo tra la pianura friulana e le Prealpi e Alpi Giulie; offre perciò una posizione preminente per un'osservazione morfologica quanto mai ampia.
Se da Udine, o comunque dalla pianura friulana, ci si volge verso est, il rilievo che balza agli occhi è proprio il monte Joannes con la sua caratteristica silhouette.
Subito dietro appare una seconda sagoma caratteristica, quella del Matajur. Non è possibile confondersi: proprio là sono le Valli del Natisone.
Lo sanno bene i valligiani che per lavoro o per studi o per altri motivi hanno dovuto, magari da giovani, trasferirsi nella pianura friulana.
Quello era il punto dell'orrizzonte che attraeva gli sguardi nostalgici e faceva sobbalzare il cuore.
Già mons. Trinko si esprimeva così volgendo il suo sguardo verso questa parte di orizzonte:
Duša mi trepeče, srce poskakuje, ko na vzhod oziram se iz zemlje tuje
-
L'anima mi brucia, il cuore sobbalza, quando mi volgo verso oriente da terra straniera!
La guida stessa del Friuli-Venezia Giulia fa notare:
"Fra tutti i rilievi delle Prealpi Giulie meridionali che si affacciano sulla pianura friulana spicca la dorsale prativa del monte Joanaz.
Facilmente individuabile dalla pianura per la sua particolare forma allungata lungo l'asse nord-sud, lo Joanaz è da considerarsi una delle poche cime da dove è possibile godere vasti panorami, sia verso le Alpi Giulie, sia verso il mare."
Joannes da San Lorenzo di Mersino
L'ampia ed estesa zona sommitale è caratterizzata dalla presenzza di prati e pascoli, in parte non più utilizzati e invasi da ginepro, veratro, asfodelo e narcisi.
Il versante occidentale verso Canebola ospita estesi rimboschimenti artificiali di pino silvestre, pino nero ed abete rosso, in parte devastati da violenti incendi.
Sul versante orientale, verso Masarolis e Tamoris, vi sono formazioni forestali miste di latifoglie con frassimo maggiore, acero di monte, carpino nero, castagno e tiglio selvatico.
Il monte Joannes, per la sua ubicazione sulla linea di confine, è stato ed è anche punto strategico militare.
Proprio in cima si possono ancora osservare camminamenti e trincee della grande guerra. Alla bocca di S. Antonio o sopra Masarolis è facile scorgere postazioni militari recenti
Particolarmente invitante è la dolce salita al monte Ivanac da Spignon attraverso la Kraguenca, come descritto nel relativo itinerario, visitabile in "percorsi a piedi".
All'orizzonte tutto il crinale del Joannes, dietro la Kraguenca
Joannes, Juanes, Joanaz o Ivanac
Il monte
Joannes, Juanes, Joanaz o Ivanac
(forma slovena) la cima più elevata (1168) di quell'insieme di piani e di dossi che si innalzano fra la valle del Torre e quella del Natisone.
Il monte ha preso il nome da San Giovanni (Battista) e si inserisce in quella lunga serie di oronimi presenti nelle Valli del Natisone alla cui base c'è un agionimo (= nome di un santo): San Martino (svet Martin), San Canziano (svet Kocjan), San Giorgio (svet Jur), San Lorenzo (svet Lovrenc), Sant'Egidio (Žinžilj), San Bartolomeo (svet Arnej), Santa Maria Maddalena (sveta Lena) ecc.
Sulla sommità di questi monti si trovano delle chiesette dedicate ai rispettivi santi il nome si è conservato anche dopo che la cappella è andata distrutta o se ne sono perse le tracce.
L'oronimo
Joannes
sembra molto antico, dato che la forma ufficiale italiana derivia direttamente dal latino Johannes.
La forma slovena
Jvanac
potrebbe essere un diminutivo derivato da
Jvan + ac = Ivanac
e non escludo che abbia un riferimenta alla chiesetta di modeste proporzioni che sorgeva anticamente sulla cima del monte
Joanaz
è invece una forma ibrida formata da un "corpo" latino e da una "coda" slovena.
Attualmente sul monte
Joannes/Ivanac
non esistono tracce di cappelle o chiesette.
La mia ipotesi è che nel passato ci doveva essere o sulla cima o nei paraggi qualche "specula", qualche torre di guardia o di avvistamento (trasformata poi in cappella dedicata a S. Giovanni Battista) dato che si tratta di un monte "strategico":
"Splendida è (infatti) la vista che si gode dal Juanes, specialmente sui vicini dossoni del Jauer e delle Zuffine, sugli altipiani del Lubja e del Mia, sul Matajur, sulla catena del Cjampon, su quella del Montemaggiore-Stol e sulla pianura friulana..."
(cfr. O. Marineli, Guida delle Prealpi Giulie, Udine 1912, pag. 581).
È significativa anche la circostanza che la chiesa parrocchiale di Canebola (l'abitato più vicino alla sommità del monte) sia dedicata a S. Giovanni Battista.
Possiamo presumere che il titolare della primitiva chiesetta montana sia poi "emigrato" nella chiesa di Canebola. Un esempio analogo si trova a pochi chilometri di distanza.
Sul monte S. Lorenzo esisteva anticamente una chiesetta dedicata al santo omonimo.
Dopo la distruzione del sacello montano il titolare (San Lorenzo) ha trovato ospitalità nella sottostante chiesa di Valle di Soffumbergo (Podcirku).
Purtroppo non sono riuscito a trovare una documentazione antica riguardante la presunta chiesetta di S. Giovanni Battista costruita sul monte Joannes/Ivanac e pertanto le conclusioni cui sono arrivato sono basate su ipotesi che però hanno una logica ed anche una certa credibilità.
(1) Cfr. anche la chiesetta di S. Qurino chiamata nel dialetto sloveno (
Škurinac (<Š(ent) + Kvirin + ac
).
Si tratta di un diminutivo in riferimento alle piccole dimensioni della chiesetta nei pressi quali si riuniva l'Arrengo.
Nino Specogna
Il secondo articolo di Božo Zuanella - DOM n° 13 - 1987
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