Mladesjena
Mladesjena dal Karkos
Un monte strategico. Interessante per le visuali che offre verso Cividale e verso le Alpi Giulie.
Una breve passeggiata il Mladesjena lo merita proprio. Si lascia la macchina sopra Spignon, al bivio per Puler e Maserolis e si imbocca, poco sotto, la strada interpoderale sulla sinistra, che altro non è se non la vecchia strada militare della Grande Guerra.
La gente del luogo chiama, infatti, il Mladesjena col termine italianizzato di "Piacal", con chiaro riferimento al piazzale scavato nella roccia proprio in cima al Mladesjena per mortai e cannoni.
Mladesjena dalla Zelenica
L'interesse maggiore per la cima è sicuramente diverso.
Perchè, giunti al piazzale attraverso la sopraddetta strada interpoderale, si può proseguire volgendo a sinistra e prendendo un sentierino, che attraverso il crinale conduce all'appuntita e sassosa cima.
Volgendo lo sguardo attorno si comprende subito il vero interesse di questa piccola cima.
Il Mladesjena, infatti, è posto tra la bassa e l'alta valle del Natisone in modo tale da dominare tutte e due. Offre pertanto una visione ampia su tutta la Valle ed una visione ancor più suggestiva sul gruppo del Canin che si presenta, come dice il Marinelli, "in tutta la sua maestà, sopra il dorso dello Stol".
Verso oriente, dietro al Matajur in primo piano, si può scorgere facilmente il Krn, il Mangart (a sinistra) e perfino il Tricorno (a destra).
Tornati alla macchina, scendendo magari direttamente dal versante est attraverso il bel bosco di faggi, si può approfittare per salire brevemente alla chiesetta di Santo Spirito.
Un luogo appartato, intimo, meditativo, in compagnia di tigli secolari.
Fino a poco tempo fa c'era anche quello che presentiamo in una foto nel file "La chiesetta di Santo Spirito a Spignon" e che purtroppo un temporale estivo particolarmente violento abbatte nel luglio del 1999.
Come curiosità ricordiamo che per le celebrazioni religiose affollate (date le piccole dimensioni della chiesetta) era stato costruito un pulpito sul primo tiglio alla sinistra guardando la chiesetta, i cui resti si notano ancor oggi.
In particolare la mamma mi raccontava che da quel pulpito venne fatta la predica alla prima messa di don Mario Laurencig, nativo di Puler.
E forse il primo pulpito era stato costruito proprio in quella circostanza.
Nino Specogna
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