Il Natisone - Nediža
E' il principale fiume delle Valli, le quali proprio per questo motivo traggono da lui il nome.
Le sorgenti del Natisone si possono riconoscere o nel Rio Bianco o nel Rio Nero, i quali ambedue scendono dal versante meridionale della catena del Monte Maggiore in comune di Taipana.
Per la verità si può dire che il Natisone incomincia alla confluenza di questi due torrenti a circa 420 m sul livello del mare e percorre nel suo corso circa 60 Km.
Continuando il suo corso verso Robič, il Natisone riceve le acque di qualche altro torrentello, ma una maggior quantità d'acqua dovrebbe ricevere verso Stupizza, non ci fossero i prelievi degli acquedotti, dalle sorgenti Poiana, Arpit, Naklanc.
Alberi sul Natisone
Rane
Qualche altro contributo (attualmente importante, dati i prelievi di cui sopra) lo riceve da un gran numero di torrenti e torrentelli che scendono sia dal versante destro che sinistro della valle, come il Jauarščak, Tarčešnjak, Zejac, ecc.
A San Quirino confluisce nel Natisone l'Azzida, che altro non è se non la somma dei torrenti che raccolgono le acque delle tre Valli, che prendono il nome da essi, dell'Alberone, del Cosizza e dell'Erbezzo, con un apporto di acqua non molto importante, nonostante che questi torrenti raccolgano le acque di un territorio esteso per circa 113 kq.
Le piene del Natisone, almeno tempo addietro, erano rapide e notevoli. Gli anziani raccontano che a volte potevano capitare piene senza che piovesse in loco. In tali casi, naturalmente, c'erano state abbondanti piogge nel corso superiore del fiume. Difficilmente l'acqua anche durante le piene usciva dall'alveo, in quanto questi è assai incavato.
Il tratto dove più spesso le acque fuoriuscivano dall'alveo era quello da Stupizza a Pulfero.
Sul muro della trattoria "Al Vescovo", ad altezza d'uomo, è segnato il livello di massima piena raggiunto dal Natisone il 21. 06.1958: un metro e trentacinque centimetri sopra il livello stradale.!
Il Natisone lo si può trovare citato nei testi scolastici di geografia come esempio di erosione dell'alveo.
Si capisce bene il perchè percorrendo la forra da San Quirino a Vernasso.
L'attaccamento al fiume da parte dei paesi rivieraschi era, un tempo, viscerale; un attaccamento quasi morboso soprattutto da parte dei giovani, che trovavano in esso i momenti di svago più belli e più rilassanti.
Oggi è quasi dimenticato, più che per distrazioni di altro genere (l'auto, la televisione, la moda dell'andare al mare, ecc.) per colpa dell'inquinamento, che smorza, se non addirittura mozza, qualsiasi voglia di approccio.
Tuttavia la pesca è ancora assai praticata, come le passeggiate lungo le sue rive, anche se servirebbe curarne i sentieri, che offrono scorci suggestivi e unici.
Cucciolo di tasso sotto le rocce del Natisone
A proposito di sentieri, sono davvero assai interessanti e non solo per i momenti di rilassamento e benessere spirituale che offrono ma anche per la possibilità di osservazioni scientifiche della vegetazione particolarmente ricca e quanto mai varia sia per le piante ad alto fusto, per gli arbusti e per la flora,
Piante sul Natisone
per il bel mulino
Molino di Biarzo
Molino di Biarzo
Molino di Biarzo
o per le numerose grotta come quella ormai famosa di Biarzo.
Grotta di Biarzo
Nino Specogna
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