Due pietre singolari
Erosione naturale o mano dell’uomo preistorico?
Lungo la stradina interpoderale che parte dalla fontana di
Cognar
, costeggia la chiesetta di S. Giacomo e il castello di
Ahrensberg
, gira a sinistra e prosegue nel bosco, in un tratto pianeggiante all’altezza della grotta di Antro ci si imbatte in questi massi dall’aspetto un po’enigmatico.
Sono stati modellati dall’acqua della pioggia che scioglie il calcare delle rocce o si può ipotizzare che gli uomini preistorici della
Grotta
, del
Riparo Biarzo
e della
Lastra
di Biacis li abbiano utilizzati, lasciandovi dei segni?
L’incavo della sommità del masso verticale è molto suggestivo: e se fosse un altare per offerte votive o sacrifici di animali a scopo propiziatorio, utilizzato da sacerdoti in riti che si perdono nella notte dei tempi? Persona competente suggerisce piuttosto un utilizzo pratico: un fabbro avrebbe potuto versarvi metallo fuso come in uno stampo, per creare utensili o armi. Vicinissimo scorre un patoc (torrentello), che sarebbe stato molto utile per un’ipotetica officina.
Su entrambi i massi sono disseminate cavità semisferiche, sono
coppelle
o vuoti lasciati da sassolini dilavati dall’acqua piovana, essendo le rocce dei conglomerati? Tutti gli interrogativi restano aperti.
E’ comunque piacevole cercare le tracce della nostra storia, anche lontana nel tempo. La zona meriterebbe, a mio modestissimo parere, di essere meglio indagata, chissà quante informazioni interessanti ci nasconde! Magari un bel progetto, finanziato dall’Europa, considerati i tempi difficili. Si sa che investire in cultura ripaga ampiamente.
Anna Clavora