La valle del Bodrino
Una delle più selvagge e appartate valli, ricca di cascatelle, marmitte dei giganti, di natura incontaminata. Assai interessante nella parte alta sia il ponte manufatto presso il vecchio mulino, sia il ponte naturale più in basso proprio nel punto in cui il torrente precipita a valle.
Ponticello
Accesso da Montefosca per la parte alta; da Stupizza per quella bassa, più impegnativa nella parte terminale.
Particolarità della valle
Le Valli del Natisone hanno una infinità di altre piccole valli laterali, la cui importanza e bellezza dipendono spesso dal torrente che le percorre. La valle del Pradolino è stata modellata dal Natisone; quella del Bodrino dall'omonimo torrente ed è parallela e situata a sud di quella del Pradolino.
Le due valli hanno caratteristiche assai diverse. Mentre quella del Pradolino è prettamente carsica ed è piuttosto bassa, quella del Bodrino raggiunge almeno gli 800 m d'altitudine ed è ricchissima d'acqua. Infatti è percorsa da un torrente sempre ricco d'acqua anche nel periodo estivo. E la caratteristica di questa valle è proprio l'acqua, che l'ha modellata, incidendola come lo scultore incide una statua.
Percorrere questa valle non è semplice. Esiste un sentiero, piuttosto impervio e semi abbandonato, che la fiancheggia. Se però si vuol godere appieno delle sue bellezze bisogna assolutamente percorrere il torrente.
E questo è davvero un'impresa da esperti, se si volesse percorrerlo nella sua totalità.
Meglio accontentarsi di vedere un po' da lontano la parte centrale, quella più ripida e difficile, e godere da vicino la parte sommitale e quella del fondo valle.
Percorso dall'alto
Cascata con berìn
Per visitare la parte sommitale, bisogna recarsi a Montefosca, o a piedi partendo da Stupizza (un'ora circa) o in macchina partendo da Loch (mezz'ora circa).
Da Montefosca si scende:
o prendendo una strada interpoderale alla destra della chiesa,
oppure un sentiero che scende alla sinistra della latteria e che porta al bellissimo ponte in pietra sopra il torrente Bodrin, vicino al vecchio mulino, ora purtroppo distrutto.
Ponticello presso il mulino vecchio
Per raggiungere questo ponte attraverso la strada interpoderale, bisogna girare a sinistra raggiunto il fondo valle e appena si intravede sulla sinistra una casa semidistrutta, bisogna scendere attraverso il prato e lo si raggiunge in pochi minuti.
Al ponte inizia il tratto più interessante del percorso.
La forra del Bodrino
Basta scendere sul letto del torrente dalla parte sinistra orografica e guardare!
Serie di marmitte
Acque calme
Cascatella
Merita poi continuare a scendere lungo il torrente, passando però sulla destra orografica.
E' davvero uno spettacolo unico ciò che il torrente ha fatto, qualcosa che non si può descrivere: una natura incontaminata, selvaggia e nello stesso tempo dolcissima, riposante, appagante.
Piante, fiori, rocce, forme, colori, ombre e luci... e suoni!
Muschi e licheni
Muschi e licheni
Bisogna con calma, attenti alle insidie per non cadere, continuare fino al ponte naturale, un grande foro scavato nella roccia attraverso il quale il torrente si insinua, per cadere giù con un susseguirsi continuo di cascate per una ottantina di metri.
Da qui è opportuno rifare il percorso a ritroso, continuando a godersi lo spettacolo inverso.
Marmitta
Cascatelle
Cascata
Percorso da basso
Il fondo della valle è ancora più selvaggio.
Per raggiungerlo, bisogna recarsi a Stupizza, attraversare il ponte pedonale per Montefosca e subito al di là, prendere il sentiero a sinistra (sulla destra orografica), percorrendo per un tratto la riva destra del Natisone. Raggiunto il "centro visite", una costruzione nuova, lo si oltrepassa e, seguendo una strada interpoderale verso destra, si raggiunge il fondo della valle del Bodrino e il suo torrente.
Per godersi tutta la bellezza della valle, bisogna seguire proprio il torrente: scivoli d'acque, cascatelle, massi enormi e poi, a un certo punto, là dove la forra si restringe assai, si ha la sensazione di essere fuori dal mondo, lontani da tutto e da tutti, in un ambiente veramente selvaggio, fatto di rocce a strapiombo, di silenzio, di paura, di brividi...
Bisogna continuare fin dov'è possibile, saggiando bene le proprio capacità, perché le insidie sono tante.
Alla fine, accontentandosi di ciò che la prudenza ha permesso, rifare il percorso a ritroso.
Un luogo per "buongustai" la valle del Bodrino!
E' poco conosciuta, pochissimo frequentata, ma forse proprio questa è la sua prerogativa migliore. E' un luogo per solitari, per chi ama in intimità legarsi alla natura, una natura ancora incontaminata, genuina, ricca di autenticità, nulla di finto, di superficiale, di artefatto, di fasullo!
Nino Specogna
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