Koderjana
Koderjàna è un affluente del Kòzca. Nasce dal Kolòurat e si riversa nel Kòzca a Hlòdič.
Interessante dal punto di vista paesaggistico-ambientale il tratto da Seuce al mulino sotto Topolò.
Il torrente percorre una forra molto profonda, a tratti strettissima, scavata nella viva roccia, con cascate e cascatelle, tratti quasi pianeggianti, sassi enormi.
Il percorso
E' bene subito avvertire che il luogo, essendo molto frequentato da animali, è infestato da zecche. Si intravvedono spesso i caratteristici sentieri del cinghiale.
Se è possibile, usare uno stik antizecca e, appena arrivati a casa fare un bagno e cambiare completamente tutti i vestiti, non solo la biancheria intima.
E opportuno inoltre usare indumenti molto chiari, prima di tutto per individuare più facilmente eventuali zecche e in secondo luogo perchè questa non si attacca facilmente agli abiti chiari.
Il percorso può iniziare a Seuce.
Subito dopo il paese, precisamente dopo l'ultimo fabbricato (che è una stalla), un sentiero scende dalla strada asfaltata nel prato e continua quasi pianeggiante sul fianco della montagna verso est.
Dopo circa dieci minuti si intravvede fra gli alberi l'alveo del torrente.
Dal sentiero s'intravvede il torrente
Il sentiero si biforca: uno scende al torrente, dove si può ammirare una bella cascatella e vedere l'acqua che si incunea in mezzo a enormi massi.
Acqua e massi
Ancora massi e acqua
Continuare in questo punto per il torrente è piuttosto laborioso, per cui conviene tornare alla biforcazione e risalire il sentiero e osservare la magnifica flora ivi presente.
Un fiore caratteristico - Erigeron annuus
Si giunge a una forra molto profonda, fra due pareti altissime e a strapiombo di roccia. La forra prosegue sempre più stretta e per questo diventa impercorribile a piedi.
Rocce e cielo
Il torrente si incunea tra le rocce
La forra
Scolo dalle rocce
Cascata
Si ritorna al sentiero che continua a salire per portarsi proprio sopra la precedente forra. Da qui si può osservare la forra dall'alto e la relativa cascata.
La forra dall'alto
Ora il torrente sale molto più dolcemente, quasi pianeggiante.
Acque calme
Osservando, si può facilmente scorgere la trota marmorata, che diventa molto visibile specie nell'acqua bassa.
La morfologia delle rocce muta quasi improvvisamente: dalla pietra piasentina si passa a una specie di marna stratificata, largamente utilizzata per formare muri a secco.
Muro a secco con finestrella
Si giunge a una specie di sbarramento con relativa cascata. Sulla destra orografica ci sono resti di una costruzione, probabilmente un piccolo mulino.
Sbarramento
Subito dopo s'intravvede il grande mulino costituito da ben due grandi fabbricati, tutti e due costruiti con muri a secco, usufruendo della caratteristica pietra stratificata.
Il mulino
Il mulino
Mulino
Si intravvede, specie sulla sinistra orografica, il grosso muro di sbarramento che conteneva le acque per macinare e anche il punto preciso dove l'acqua veniva indirizzata sulle pale.
Resti del muro di sbarramento
Continuando a salire il sentiero, ci si immette su una strada interpoderale, dalla quale verso l'alto si può osservare il paese di Topolò.
Topolo
Si può scendere per lo stesso sentiero fatto in salita, oppure scendere la strada interpoderale che, verso il basso, si collega alla strada asfaltata, per giungere nuovamente al punto di partenza.
Margherita e Aldo
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