L'asilo di Azzida
Liliana Bordon ricorda le vicende vecchie e attuali dell'asilo di Azzida
Il grembiulino a quadretti azzurri con il colletto bianco;
l’enorme fiocco a legare una ciocca di capelli, perché così si usava pettinare le bambine per le occasioni speciali;
calzetti di cotone o lana, secondo la stagione; le pantofoline (žekì) fatte dalla mamma;
la borsettina di stoffa bianca con il mio contrassegno e dentro un pezzo di pane per la merenda...
“Adesso vai, non ti fermare per la strada per nessun motivo e fai la brava!”
Questa era la raccomandazione che la mia mamma era solita farmi ogni mattina.
Scendevo verso Azzida lungo la strada bianca, piena di buche e ghiaia, camminando rigorosamente sul ciglio della strada.
Arrivata in paese mi fermavo a casa del mio amico-coetaneo Giacomino che abitava di fronte alla vecchia latteria.
Mi accoglieva la sua nonna con un dolcissimo sorriso, mi faceva accomodare sulla panca vicino al focolare (ognjišče) in attesa che Giacomino fosse pronto.
Manina nella manina ci incamminavamo verso la scuola materna che distava pochi metri da casa sua.
Avevamo appena quattro anni...!
L’edificio era nuovo, fatto costruire dall’amministrazione comunale e dato in gestione all’O.N.A.I.R.C.
A me piaceva molto, perché era tutto alla mia altezza:
le seggioline, i tavoli da pranzo, i lavandini, i water (che a casa ancora non si possedeva) e i tavolini da lavoro su cui (nota dolente) dovevamo chinare il capo nel riposino pomeridiano.
Ci accoglieva la maestra Elda Strazzolini che ricordo come una bella signora con il suo candido grembiule, ma anche dal fare piuttosto severo; d’altronde tutte le persone preposte all’educazione dei bambini erano severe, bisognava crescere con sani principi..!
A collaborare con la maestra era la allora giovanissima Valentina Beuzer che oltre a fare la bidella faceva anche la cuoca.
L’unico piatto che ricordo della sua cucina era riso e latte che mangiavamo spessissimo e che mi piaceva anche.
Ogni mattina, prima di entrare in aula a fare i lavoretti, gran parte dei quali con le stelle filanti, la maestra ci faceva giocare nello spaziosissimo atrio.
Quando il tempo lo permetteva andavamo a giocare e a cantare sotto un vecchio pino che era cresciuto in collina, dietro la scuola e che salutavamo intonando questa canzoncina
“In mezzo al bosco è un pino diritto e bel,
i rami suoi fratelli fan venticel,
gli uccelletti tutto il giorno fanno festa
lì d’intorno al vecchio pin
e i fiorellini fan capolin”.
A volte, quando sono insieme ai miei nipotini. la canticchio ancora...
Di tanto in tanto veniva a farci visita l’ispettrice Maffei.
La maestra ci diceva che era una persona importante perciò le dovevamo riverenza.
A me non piaceva, era una signora dai lineamenti duri, non sorrideva mai.
Anche lei indossava un grembiule bianco e rimaneva con noi l’intera giornata.
La vecchia scuola, inaugurata nel 1950 e frequentata solo dai bambini di Clenia e di Azzida, fu demolita dopo il terremoto del 1976.
L’edificio fu dichiarato inagibile e i bambini furono trasferiti presso la sezione di San Pietro.
I danni furono ingenti sia alle strutture murarie che all’edificio nel suo complesso.
Negli anni 80 l’amministrazione comunale fece domanda di un contributo per realizzare una nuova scuola materna con due sezioni perché l’intendimento era quello di unificare in una sola sede le scuole materne comunali.
Il contributo fu concesso nel 1987 dalla regione FVG.
Venne dato l’incarico di progettazione all’architetto Attilio Zorattini di Udine e l’esecuzione dell’opera all’impresa Marcello Birtig di Pulfero.
La nuova scuola materna fu completata ed inaugurata nel 1990.
Il costo globale dei lavori di costruzione e di tutti gli arredi interni ed esterni fu di 500 milioni di vecchie lire.
L’edificio si presentava bello, moderno e a norma secondo le leggi di allora.
Nel frattempo sono cambiate molte regole sulla sicurezza per cui l’attuale amministrazione comunale ha fatto domanda di un contributo pubblico che è stato concesso due anni fa per un ammontare di € 180.000,00 a cui si deve aggiungere un ulteriore finanziamento di €20.000,00 a carico del comune di San Pietro al Natisone.
Il progetto è pronto e presto dovrebbero partire i lavori che riguardano la realizzazione di un parcheggio lungo la strada d’accesso alla scuola e la messa a norma e in sicurezza dell’interno dell’edificio.
Quando la scuola materna diventò statale, a seguito della soppressione dell’ONAIRC,venne gestita dalla direzione didattica di San Pietro al Natisone.
Oggi le due direzioni didattiche (San Pietro e San Leonardo) si sono fuse in un’unica struttura burocratica scolastica che si chiama Istituto Comprensivo Statale e comprende le scuole materne, elementari e medie di tutte le Valli del Natisone.
Il dirigente è l’ex preside della scuola media prof. Tropina.
Liliana Bordon
da “Clenia ieri e oggi - dicembre 2008”