Identità e Tutela Val Resia
C.F.93016640307-C/CP 87264578–e mail identita.resi@libero.it
Referente postale: Via di Mezzo, 4 - 33010 Resia (Ud)
Resia, 06 luglio 2020
Al SINDACO sig.ra Anna MICELLI
Ai MEMBRI DI GIUNTA Sigg. Giuliano FIORINI, Gabriele PASCUTTI, Michela MIOR, Raffaele SCARABELLI
Ai CONSIGLIERI COMUNALI Sigg. Valentina LORENZI, Verdiana C. MORANDI, Marzia DI LENARDO,
Carmela BARILE, Cristina BUTTOLO, Sabrina CHINESE, Pierino PUSCA, Carmelo Carlo ALTOMONTE
COMUNE DI RESIA – (UD)
Al PRESIDENTE della GIUNTA REGIONALE Dott. Massimiliano FEDRIGA
All’ASSESSORE alle AUTONOMIE LOCALI Dott. PierPaolo ROBERTI
All’ASSESSORE alla CULTURA e allo SPORT dott. Tiziana GIBELLI
REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA - TRIESTE
All’ONOREVOLE dott. Roberto NOVELLI
CAMERA DEI DEPUTATI - ROMA
Al PRESIDENTE dott. Ferruccio CLAVORA di FORUM PER LA SLAVIA
Al PRESIDENTE sig.ra Graziella QUALIZZA di ISTITUTO SLAVIA VIVA
Al PRESIDENTE Prof. Federico VICARIO della SOCIETA’ FILOLOGICA FRIULANA - UDINE
E p.c.
Al DIRETTORE Dott. Alessandro CASARIN - TGR RAI - TRIESTE
Al DIRETTORE Dott. Omar MONASTIER - MESSAGGERO VENETO DI UD e PN
Al DIRETTORE Dott.ssa Alessandra SALVATORI TELEFRIULI - TAVAGNACCO
Al Circolo Culturale Jacopo Stellini per - VOCE DEL FRIULI ORIENTALE
A SPECOGNA - per www.lintver.it
ALTRI
RAPPRESENTANTI DELLA CULTURA - LORO SEDI
OGGETTO
Appropriazione fraudolenta dell’identità, della cultura, degli usi e tradizioni letterarie orali resiane autentiche.
PREMESSO
Che questa Associazione IDENTITA’ E TUTELA VAL RESIA si prefigge, tra le altre, la difesa e la valorizzazione della cultura, della lingua e della società resiane.
PREMESSO ANCORA
Che la lingua resiana, le espressioni culturali, il ballo, la musica, i canti e la tradizione letteraria orale sono l’espressione di secoli di storia esclusivamente resiana, sopravvissute integre grazie al suo isolamento geografico e differenziate da tutte le altre poste al di fuori della Val Resia.
RIBADITO
- Che la Comunità Resiana possiede una storia, un patrimonio culturale e un’identità nazionale nettamente separate da quelle della nazione slovena;
- che la Comunità Resiana condivide con le nazioni slave sud-occidentali (Polonia, Slovacchia, Rep. Ceca, Serbia, Croazia, Bulgaria, Macedonia e Slovenia) le medesime origini slave e tuttavia ha sviluppato nei secoli dal VII sec. d.C. ad oggi, anno 2020 per ben 1400 anni, un percorso storico, culturale, linguistico, e sociale del tutto autonomo ed originale, integrato con le realtà del territorio friulano, -
RIBADITO ANCORA
Che il territorio friulano e la società friulana, già dall’inizio dell’era resiana, sono stati il luogo primario ed elitario con il quale mantenere rapporti ininterrotti di tipo amministrativo, sociale, storico, lavorativo, familiare ed interpersonale
L’ASSOCIAZIONE IDENTITA’ E TUTELA VAL RESIA
CON LA PRESENTE
DENUNCIA
La continua, incessante e reiterata appropriazione fraudolenta della cultura, identità e tradizioni resiane millenarie che vengono falsificate e propagandate come s l o v e n e. Ci riferiamo alle decine e centinaia di rassegne, di concerti, di spettacoli, di pubblicazioni in cui vengono esibiti, come s l o v e n i, i più autentici, unici e inequivocabili esempi di CULTURA RESIANA.
NON E’ POSSIBILE TACERE OLTRE
l’abuso, la frode e la ruberia fatta in danno dei Resiani da parte dei rappresentanti della cultura slovena. Questa indegna malversazione, perpetrata ormai da troppo tempo, ha come conseguenza la scomparsa della millenaria e unica cultura resiana, esistente in Italia dal VII sec. d.C.
Di seguito elenchiamo solo alcune delle centinaia e parecchie centinaia di esempi di falsificazioni e appropriazioni, effettuate da soggetti sloveni, rappresentati dagli Enti più diversi e perciò non estranei alla responsabilità del Stato Sloveno: RTV Ljubljana, studiosi, etnologi, ricercatori, specialisti, Accademia delle scienze e delle arti della Slovenia, cantanti, gruppi folkloristici e studenteschi, corali e mezzi di comunicazione (come il Primorski Dnevnik, il Novi Matajur o il Dom), a discapito della cultura, identità e storia r e s i a n e.
Ecco solo alcuni delle centinaia di esempi che abbiamo classificato
Esibizioni della tradizione folkloristica resiana, risalente al 1988, svoltesi a Resia
Si tratta di due registrazioni (che possiamo esibire) audio-video del 1988, in cui si possono ammirare, accanto ai danzerini del Gruppo Folkloristico resiano, anche un gruppo di donne resiane vestite con semplici abiti della festa, che cantano e ballano come si usava nelle comuni sagre paesane della valle. La prima esibizione, della durata di 7 minuti, ci offre un esempio di canto spontaneo e di ballo ed ha lo scopo di dimostrare l’autenticità e la dimensione popolare della tradizione folkloristica resiana. La seconda esibizione, della durata di 6 minuti, riguarda una rappresentazione del Gruppo Folkloristico resiano, arricchito dalla presenza delle Bile maškire, tipiche maschere del Carnevale resiane, caratterizzate da un copricapo ricco di fiori colorati e da vesti bianche arricchite da nastri multicolori. Nel video si possono ammirare i suonatori ed i danzerini che si esibiscono nelle perfette figure del ballo resiano, così come tutti li avete visti ed avete imparato a conoscerli dalla metà del 1900 in poi.
Lo scandalo è che in quelle riprese e registrazioni effettuate nel 1988 dalla RTV Ljubliana, sono diventate “Slovenske ljudske pesmi Rezija”, che tradotto, significa, “Canzoni popolari slovene di Resia”, come si vede dai titoli di testa e di coda mentre la voce narrante (in sloveno) dice (tradotto in italiano): “A Resia… sotto il Canin, la stirpe slovena ha conservato una sua propria parlata, musica e ballo”. La fraudolenta appropriazione diventa ancora più odiosa perché i Resiani, ospitali e generosi nel riprodurre le proprie tradizioni, erano ignari che la loro esibizione sarebbe stata mistificata e contrabbandata come “s l o v e n a”.
Registrazioni Degli anni dal 1962 al 1988, fatte a Resiani che si sono prestati generosamente a far conoscere la propria cultura e le proprie tradizioni, ignari che sarebbero state mistificate e contrabbandate come “slovene”
Sono registrazioni audio di canti, musica, tradizione orale e racconti, fatte in un primo momento da tecnici della Rai (sig. Nadaletti) insieme con etnologi sloveni e poi solo da questi ultimi. Si tratta di un corpus imponente formato da circa 790 registrazioni. Di questi, 690 sono canti, musiche, narrazioni, curiosità, fiabe, raccolte dalla viva voce dei Resiani nei paesi, borghi e stavoli della Valle. Altri 59 brani sono altrettante registrazioni a Resiani fatte in luoghi diversi (Lubiana, Bovec, Trieste) e n. 41 brani sono stati registrati in altre località e non riguardano la tradizione resiana (come per esempio Prato Carnico). Tutte queste registrazioni, in copia, sono state consegnate ufficialmente, il 29 ottobre 1988, da parte dell’Accademia delle Scienze e Arti della Slovenia al Museo Etnografico di Malborghetto, riunite in un Catalogo registrazioni delle tradizioni popolari degli s l o v e n i in Italia 1962-1988, ma non al Comune di Resia, legittimo e unico rappresentante dei Resiani e della loro identità e cultura. Le registrazioni possono essere ascoltate liberamente presso il Museo Etnografico, ma per eventuali lavori di studio e pubblicazione sul materiale è necessario chiedere il permesso all’Accademia delle Scienze e delle Arti della Slovenia; mentre i circoli culturali sloveni si sono appropriati della nostra musica e i gruppi folkloristici e studenteschi sloveni si sono impossessati della nostra danza, senza chiedere il permesso ai Resiani.
Corpus di circa 3000 favole resiane, raccolte dalla viva voce dei Resiani
Sono le fiabe che i narratori e soprattutto le narratrici resiane hanno raccontato generosamente e con grande spirito di ospitalità, magari ricompensate con promesse di divulgazione della cultura resiana, allo sloveno Milko Matičetov.
La raccolta delle registrazioni, portata a Lubiana, non è mai stata messa pubblicamente a disposizione dei Resiani o del Comune di Resia e a libera disposizione di chi volesse conoscerle e studiarle.
Una parte di queste fiabe, sessanta, è stata pubblicata in un libro edito nel 1973, dal titolo Zverinice iz Rezije (Gli animaletti di Resia). Si tratta di 60 favole, di cui 9 trascritte in resiano e, le rimanenti, 51 in sloveno. Nove fiabe resiane sono una nullità, rispetto a tutto il totale, considerato che il valore delle registrazioni originali, oltre all’interesse culturale, è legato soprattutto alla fruizione della lingua originale resiana. Nella Prefazione, l’autore del libro, Milko Matičetov ha presentato la tradizione orale resiana così, “Fino ad ora sono stati pubblicati, a dir la verità, molto pochi testi s l o v e n i popolari in prosa, popolari allo stesso tempo per contenuto e forma…. Forse i più antichi sono stati scritti più di cento anni fa a Resia.” Spiegato significa che gli Sloveni, poveri di una propria tradizione popolare in prosa, hanno compensato le proprie carenze, con la tradizione popolare resiana, appropriandosene; e significa anche che la più caratteristica forma di tradizione letteraria orale r e s i a n a, viene spacciata per s l o v e n a senza nessuna giustificazione né storica, né culturale, né scientifica, né filologica, semplicemente così - d’imperio - per il proprio tornaconto, indegno istinto predatorio e assoluta mancanza di rispetto.
A Viljandi in Estonia dal 28 al 31 luglio 2016, si è svolto il 37^ Festival di musica popolare europea,
Al Festival ha partecipato anche la Slovenia, rappresentata da Ljoba Jenče un'artista, cantante e narratrice del patrimonio orale sloveno, con l’accompagnamento musicale di Bojana Šaljić Podešva e la voce di S. Q. Gli stessi hanno interpretato, fra gli altri, alcuni brani specifici resiani, e la portavoce del gruppo Ljoba Jenče li ha presentati così (in inglese, tradotto in italiano), dal minuto 4000 – al 4330 della registrazione (che possiamo esibire):
“Vogliamo condividere la cultura s l o v e n a di diverse regioni, ma la nostra idea più specifica era di portare la più antica che abbiamo ancora in vita, che è in Val Resia. È un gruppo sloveno che vive in Italia [sic!] e conserva il più antico modo di cantare e il più antico modo di pensare musicale, il che significa che cantano ancora a bordone, con la voce in coppia. Portiamo, [provenienti] dall’altra parte della S l o v e n i a, vecchi canti religiosi e archetipi come Orfeo dai tempi antichi e una nuova interpretazione della natura (ecc.) …. E ora invito S. Q., egli viene da Resia che ha un patrimonio lì molto antico dei gruppi s l o v e n i che vivono in Italia. Presenteremo ora due canzoni insieme.” Segue la libera interpretazione di ‘Ta ghora ma ta Kilina’.
Dal minuto 4600 – al 4615 della registrazione [Un altro stacco per spiegare il tipico richiamo resiano, che riecheggia da una montagna all’altra della valle, juhukukat]
“Le persone a Resia vivono in alte montagne e hanno delle canzoni per chiamarsi, per sentirsi l’un l’altro da una parte all'altra.”
Segue la libera interpretazione di brani della tradizione letteraria orale e religiosa resiana: Sawa čenča lipa ma, Oh moj Buh e Lisiza ta Fasalawa.
Questa è l’ultima presentazione in inglese: dal minuto 5230 – al 5300 della registrazione
“In chiusura, abbiamo una canzone della stessa regione, Resia, e parla di Santa Maria che ha chiesto a un uccellino se poteva prendersi cura di Gesù mentre andava da zia Elisabetta a prendere dei ferri per fare una maglietta per Gesù; ma l'uccellino non era abbastanza cauto e arrivarono persone malvagie e portarono via Gesù.”
E’ un tipico brano della più autentica e originale religiosità resiana, presentato ad una manifestazione come cultura popolare slovena: Linčiza. [I Resiani sono sdegnati da tanta arroganza].
Esibizioni canore, venerdì 30 settembre, domenica 2 ottobre 2016
rispettivamente a Udine per il ‘Seminario della voce’ e a Givigliana di Rigolato per la 9^ edizione del ‘Festival del canto spontaneo 2016’. Sul quindicinale Dom del 15 ottobre 2016 leggiamo l’articolo (che possiamo mostrare) con cui S. Q. riporta le sintesi delle esibizioni e le affermazioni di Ljoba Jenče: “Nei suoi interventi Ljoba Jenče ha spesso ricordato come molti degli antichi canti di tradizione s l o v e n a siano conservati in aree che non appartengono amministrativamente allo Stato sloveno, ma che fanno parte del cosiddetto territorio etnico sloveno, come ad esempio la Val Resia [questo è falsissimo n.d.r.] E diversi canti eseguiti dalla Jenče per il ricco uditorio sono stati tratti proprio dal ricco patrimonio immateriale canoro resiano.” E questo è ciò che afferma e diffonde Ljoba Jenče pubblicamente nei concerti e festival internazionali, e ovunque dove si esibisce quando presenta canzoni resiane, come viene riferito dal curatore dell’articolo S. Q.
Il 24 luglio 2017, a Riga in Lettonia, si è svolto l’Eurovision Choir of the Year 2017,
al quale hanno partecipato 9 corali di altrettanti paesi europei. Il 1^ premio è andato al coro sloveno Carmen Manet che ha presentato anche un canto tradizionale resiano Ta na Solbizi. Il quotidiano Primorski Dnevnik del 23 luglio 2017, ha riportato entusiasticamente la notizia “Resia ha conquistato Riga” e “Il resiano, sabato sera, ha echeggiato nella capitale lettone e alla Slovenia ha portato la vittoria assoluta”; il giornale ha anche puntualizzato che lo spettacolo “doveva rappresentare il carattere delle persone e dell’ambiente di origine [sic!]”… e ancora “La canzone Ta na Solbizi di Samo Vovk si ispira proprio alla melodia della minoranza s l o v e n a in Resia, anche il suo testo è in resiano. Racconta di una festa di nozze tradizionale nel paese di Stolvizza, dove ritmati sotto i piedi dei ballerini risuona il (fiume) Bila e riecheggia fino al Kanin. L’attuale immagine musicale comprende il tradizionale canto vocale, il battere dei piedi e delle mani.” La corale slovena ha attinto alla tradizione resiana, fatta figurare come s l o v e n a, ed ha vinto il primo premio. E’ uno dei tanti esempi di appropriazione fraudolenta.
Centinaia di registrazioni su You Tube di folklore resiano, passato per cultura popolare s l o v e n a: quando è risaputo che la cultura popolare slovena, si presenta con vestiti di foggia austriacante, si esibisce con balli del tipo popolare austriaco ed i canti hanno una loro particolare intonazione, che nulla ha a che vedere con la tradizione folkloristica e culturale resiana.
Centinaia di imitazioni del ballo folkloristico resiano, eseguito anche con costumi resiani, da studenti sloveni: per inculcare il concetto di appartenenza della cultura resiana a quella slovena.
Centinaia di cartoni animati trasmessi dalla RTV Slovena, tratti dalle favole resiane, presentati ai bambini: per inculcare la conoscenza e la simpatia, verso Resia, presentata come appartenente alla cultura etnica slovena.
Decine e decine di titoli che testimoniano le continue prevaricazioni nei confronti della cultura e identità resiane, tratti da RESIA BIBLIOGRAFIA RAGIONATA (1927-1979)
La Bibliografia, compilata da Milko Matičetov, comprende tutte le pubblicazioni uscite su Resia ed il resiano dal 1927 al 1979. I seguenti titoli sono dello stesso compilatore:
N. 21 – 1946 - ‘Dalla viva voce degli s l o v e n i veneti’ Due racconti scherzosi da Uccea [Resia].
N. 25 – 1951 – ‘Racconti degli scolari s l o v e n i’ Da Resia (Gniva, Oseacco e S. Giorgio) provengono 21 testi.
N. 45 – 1961 – ‘Registrazione di canti s l o v e n i dalla Val di Resia’ Notizia dei due canti resiani inseriti nel disco XV della “Colombia World Library of Folk and Primitive Music”
N. 59 – 1964 – ‘Coi novellatori s l o v e n i: Rosalia da S. Giorgio di Resia’
N. 88 – 1968 – ‘Sguardo sulla letteratura orale degli S l o v e n i della Val Resia - Italia’ Testo della relazione per il VI. Congresso internazionale degli slavisti a Praga, agosto 1968.
N. 99 – 1970 – ‘La fiaba popolare s l o v e n a’ Alle pagine 13-17 è riassunta una variante della famosa fiaba apuleiana “Amore e Psiche”, udita tra i Resiani di Graz (Austria). Sono intercalati pure alcuni tipici passi originali in resiano.
N. 100 – 1970 – ‘Panorama antologico della letteratura popolare s l o v e n a’ Sono tradotti in francese i seguenti testi resiani: Mathias…
N. 103 – 1971 – ‘Canti popolari s l o v e n i. Canti narrativi’. Sono resiani i testi n. 5/3-10 e 48/12, 18-28.
N. 114 – 1972 – ‘Elementi di cultura pastorale del popolo s l o v e n o’ Gli esempi sono in prevalenza resiani.
N. 151 – 1975 – ‘Per la conoscenza degli elementi tedeschi nel dialetto s l o v e n o di Resia’
N. 159 – 1976 – ‘Anticipo dal 2. Volume delle Poesie popolari s l o v e n e: 1. L’uccellino balia’
N. 179 – 1978 – ‘Parlata, lingua e racconti nella Beneška S l o v e n i j a’
N. 180 – 1978 - ‘Veće – većuwat’ Tracce di diritto consuetudinario s l o v e n o [sic!] a Resia.
Nella stessa Bibliografia, ma di autori diversi:
N. 30 – 1954 – ‘Resia, le valli di Raccolana e di Dogna. La Val del Ferro. Situazione etnica. In ‘Il mondo alpino s l o v e n o’.
N. 31 – 1954 – Dal mare al Triglav. Rilievi etnografici di una zona s l o v e n a marginale’. Da Resia (Stolvizza) provengono alcune descrizioni di usi del ciclo della vita, un canto e qualche racconto.
N. 42 – 1960 – ‘L’apicoltura nella Resia s l o v e n a’
N. 50 – 1962 – ‘La dialettologia s l o v e n a’. Rapporto sulla dialettologia slovena; Resia ha una parte si può dire privilegiata.
N. 52 – 1963 – ‘Il sistema fonetico delle vocali lunghe nei dialetti s l o v e n i’ Il dialetto resiano.
N. 56 – 1963 – ‘Le tappe fondamentali dell’evoluzione del vocalismo s l o v e n o’ su Resia in particolare.
N. 82 – 1967 – ‘La canzone popolare s l o v e n a’ Provengono da Resia i n. A-5 Lipaj ma na Banërina, A-6 Sveti Sintilaudić;
N. 96 – 1969 – ‘Sull’origine di un caratteristico ritmo popolare s l o v e n o, - sono resiani gli esempi n. 9, 10, 13-16.
N. 110 – 1972 – ‘Storia della colonizzazione e delle divisioni territoriali nel Litorale S l o v e n o’.
Nonostante il titolo, l’autore studia un’area più larga della regione denominata “Kunsteland”. Entro la fascia che va dall’Adriatico e dall’Istria fino al bacino della Drava (Val Zeglia) trova il posto che le spetta anche Resia.
N. 112 – 1972 – ‘Due suonatori resiani da S. – Strumenti popolari e musicisti s l o v e n i’ Con allegato disco UGI-1, Mono, 45 giri, dove si trova pure un brano di zitira da Osojane-Oseacco.
n. 122 – 1972 – ‘Un complesso strumentale s l o v e n o a Resia’ [attenzione: non sono sloveni che vengono a suonare nello splendido panorama resiano, ma Resiani che vengono ‘etichettati’ come sloveni].
n. 123 – 1972 – ‘Le cornamuse tra gli s l o v e n i’ Gli esempi melodici sono resiani.
n. 144 – 1974 – ‘Danze e canti popolari s l o v e n i’ – Vi sono incise 5 danze (Ta šolbaška, Žuana Štiglarja wyža, Pojti mi döpo Lipje, Ta pustawa, Ta ka se lüpje trikrat) e 1 canto corale (Da göra ta Banërina) eseguiti dal gruppo folkloristico universitario “France Marolt” di Lb.
n. 148 – ‘Il canto popolare della S l o v e n i a’ Il volume contiene 18 canti resiani (tutti corredati di melodie), tre dei quali anche incisi su disco.
n. 155 – ‘Violino e relativa musica nella tradizione popolare s l o v e n a’ Tutti gli esempi musicali provengono da Resia.
n. 159 – 1976 – ‘Anticipo dal 2. Volume delle Poesie popolari s l o v e n e: 1. L’uccellino balia’ Tra una ventina di varianti resiane del canto narrativo (La tortorella che fa da balia a Gesù Bambino) qui è riprodotta una da Solbiza-Stolvizza dettata nel 1965 da Anna Brida Kováča (1893-1972).[E’ lo stesso brano cantato a Viljandi in Estonia, al 37^ Festival di musica popolare europea v. sopra].
n. 160 – 1976 – ‘Le tradizioni popolari degli s l o v e n i in Italia raccolte negli anni 1965-74’ Il Comune di Resia è presente con 33 testi (n. 521-553 alle pp. 377-405) nella loro forma originale e in trad. italiana.
n. 161 – 1976 – ‘Gli S l o v e n i del Friuli’ [è il titolo falsificato del Libro ‘Gli Slavi friulani – Resiani e Sloviny’ di Sreznevskij] che il curatore falsifica: Il contributo dello Sreznwvskij alla valorizzazione dell’identità etnico-linguistica della comunità s l o v e n a del Friuli.
n. 164 – 1977 – ‘Gli s l o v e n i sul confine occidentale’ Di Resia si parla alle pp. 104 e 106.
n. 169 – 1977 – ‘Appunti dopo una visita a Resia’ [l’autore Boris Pahor, uno dei Vicepresidenti dell’Associazione internazionale per la difesa delle lingue e delle culture minacciate, afferma] Resia è un’isola della s l o v e n i t à medievale che non ha bisogno di interventi terapeutici, ma di aiuto per “saltare” il ritardo del suo sviluppo.
n. 170 – 1977 – ‘Testi dialettali s l o v e n i dei ragazzi della Slavia Italiana’ Contiene 6 testi resiani: 1 da Solbiza-Stolvizza e 5 da Bila-S.Giorgio.
n. 180 – 1978 – ‘”Veće – većuwat” Tracce di diritto consuetudinario s l o v e n o a Resia’
n. 181 – 1978 ‘Testi dialettali s l o v e n i e disegni dei ragazzi della Benecia, della Resia e della ValCanale’ Due testi resiani: Solbiza e Liščaze.
La Bibliografia si interrompe all’anno 1979; anche tutte le pubblicazioni slovene dal 1979 in poi riportano le stesse falsificazioni.
Uno spartito musicale, un esempio fra i tanti
Lo spartito musicale in argomento, che possiamo esibire a richiesta, è presentato nella lingua olandese, con la descrizione del titolo, Oj Gora Ta Kaninova - fantasie voor koor en strijkorkest op een Sloveense Volksmelodie, - tradotto in italiano, si legge: fantasia per coro e orchestra d’archi su una melodia popolare slovena, dal titolo del canto, Oj Gora Ta Kaninova. Il testo di ‘Oj Gora Ta Kaninova’, è un’autentica, popolare canzone resiana ma è diventata un successo della cantante slovena Nina Rotner che la spaccia per ‘melodia popolare slovena’. Questo non è solo un falso, ma un plagio bello e buono.
LINGUA RESIANA
Non ci addentriamo qui in una questione molto dibattuta. Diciamo solo che la ‘lingua resiana’ viene gestita in esclusiva da linguisti sloveni che trasmettono solo un unico messaggio e cioè ‘resiano = dialetto sloveno’, evitando con cura qualsiasi altra informazione più circostanziata che svelerebbe la vera peculiarità della lingua resiana. Lingua che appartiene al ‘mondo slavo’, ma è distinta dalla lingua slovena. In internet, e in un numero imprecisato di biblioteche pubbliche italiane, europee e mondiali, si trovano centinaia di pubblicazioni slovene, che dicono solo “resiano = dialetto sloveno”; a fronte di questa moltitudine di divulgazioni, non esiste uno, dico un libro descrittivo, completo e strutturato sulla lingua resiana. Per il momento, il resiano è quasi top-secret alla stregua del Vocabolario resiano di Baudouin de Courtenay che, pubblicizzato da parte dell’Università di Lubiana in arrivo dal 1990, ancora non ha visto la luce dopo 30 anni dalla sua stesura compiuta.
ADESSO DICIAMO “BASTA!”
CHIEDIAMO
a coloro che ricoprono cariche pubbliche, al Sindaco di Resia ANNA MICELLI ed al Presidente della Giunta Regionale dott. MASSIMILIANO FEDRIGA, di agire ufficialmente affinché questo continuo stillicidio e rapina della nostra identità, che si protrae da più di 60 anni a questa parte, finisca definitivamente senza mai più ricomparire.
ai FRIULANI: aiutateci in questa difficile situazione. La nostra storia è chiara: da 1400 anni viviamo nella Valle, rimasta sempre nell’ambito della società friulana, della quale abbiamo condiviso le sorti civili, amministrative e storiche.
Per comprendere ancora appieno il contesto storico e la manipolazione fraudolenta della storia e Identità Resiane
PRECISIAMO
- Che Resia, fin dall’inizio della sua storia nella Valle, ha esercitato i suoi diritti di popolo libero, seguendo le stesse vicissitudini storiche dei vicini abitanti di Resiutta, Chiusaforte, Dogna, Moggio Udinese e Venzone, ecc.;
- che a vantaggio dei Resiani c’era la posizione isolata fra alte montagne, che l’hanno protetta dalle incursioni barbariche (es. degli Ungari), e nelle quali si rifugiavano anche le popolazioni vicine, riparando se stessi ed il proprio bestiame;
- che i Resiani hanno potuto esercitare i propri diritti e vivere in libertà, perché non sono mai stati sottomessi ad un feudatario;
- che, a sua volta, l’eccessivo isolamento geografico ha influito negativamente nello sviluppo sociale ed economico, ma ha permesso il preservarsi di una cultura e tradizioni uniche ed originali;
- Che l’Identità Nazionale Slovena è sorta verso la metà del XIX sec., nell’ambito del movimento pan-slavista. I moti di indipendenza hanno coinvolto i Serbi, i Croati e gli Sloveni – all’epoca Carniolani, Stiriani e Carinziani – ma non i Resiani;
- Che i Resiani hanno condiviso le sorti storiche degli Italiani, ma non allo pan-slavismo;
- Che non nutriamo rancori di nessun tipo contro la Popolazione Slovena, ma esigiamo rispetto da tutti loro: è un nostro sacrosanto diritto.
PRECISIAMO ANCORA
- Che, da quanto riscontrato, gli autori di questa malversazione continua sono: RTV Ljubljana, studiosi, etnologi, ricercatori, specialisti, Accademia delle scienze e delle arti della Slovenia, cantanti, gruppi folkloristici e studenteschi, corali e mezzi di comunicazione (come il Primorski Dnevnik, il Novi Matajur o il Dom); sono tutti Enti facenti capo alla responsabilità morale dello Stato Sloveno;
INFORMIAMO
- che noi Cittadini Italiani riteniamo oltremodo offensivo e lesivo della nostra dignità che uno Stato Estero modifichi, a suo piacimento, la nostra Nazionalità Italiana;
- che noi Cittadini Italiani Resiani consideriamo assolutamente mortificante subire le intromissioni di un altro Stato e vivere in una entità statale a ‘sovranità limitata’;
CHIEDIAMO
Che le Autorità Italiane competenti presentino allo Stato Sloveno una pubblica protesta e una ferma diffida
- affinché non si ripetano mai più simili soprusi commessi da Enti e persone, come sopra elencato, verso la nostra identità e che non si ripetano le appropriazioni fraudolente della nostra cultura;
- affinché venga consegnato al MUNICIPIO DI RESIA tutto il patrimonio immateriale, ovvero: registrazioni di canti, balli, racconti, favole, poesie e simili, che è stato trasferito in Slovenia negli anni, dal 1960 in poi. La nostra richiesta ha gli stessi diritti che ha preteso la Slovenia per la restituzione del Narodni Dom;
- che lo Stato Sloveno faccia una pubblica dichiarazione in merito alla estraneità della cultura slovena rispetto a quella Resiana;
- perché la cultura Resiana è riconosciuta da tutti unica ed originale e del tutto estranea a quella s l o v e n a.-
INVITIAMO
- le Autorità Italiane, il
Comune di Resia e l’Amministrazione Regionale del Friuli-Venezia Giulia
a non intraprendere politiche e iniziative di collaborazione transfrontaliera con la Slovenia, finché non ci sarà il dovuto risarcimento e rispetto per la Cultura e Identità Resiana; -
CHIEDIAMO ANCORA
Che le Autorità Italiane competenti attuino le disposizioni previste dall’art. 9 della Costituzione Italiana, richiamato dall’art. 1 del D. Lgs. N. 42 del 22 gennaio 2004, Codice dei Beni culturali e del paesaggio.
Restiamo in attesa degli auspicati riscontri, di una soluzione di tutto quanto da noi denunciato e di un accoglimento delle nostre legittime aspettative.
Fiduciosi nella Vostra comprensione, rivolgiamo i più rispettosi ossequi.
IL PRESIDENTE
Nadia Clemente